Scoprire che il proprio animale domestico ha il diabete può essere sconvolgente. Questa malattia, sempre più comune tra cani e gatti, richiede cure costanti e può incidere notevolmente sulla vita del proprietario. Circa il venti per cento degli animali diabetici viene soppresso entro un anno dalla diagnosi, spesso a causa della complessità della gestione e dei costi elevati.
Tuttavia, questa patologia non è una condanna. Con una diagnosi tempestiva e trattamenti adeguati, molti animali possono vivere bene e, nel caso dei gatti, talvolta andare in remissione. Nei cani, invece, la remissione è rara per la natura irreversibile della malattia
Comprendere il diabete: cos’è e come agisce sul corpo
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Il diabete è una patologia metabolica che altera la capacità dell’organismo di regolare i livelli di glucosio nel sangue. Il glucosio costituisce la principale fonte di energia per le cellule e viene regolato da un ormone fondamentale, l’insulina, prodotto dal pancreas. Quando l’organismo non la produce in quantità sufficiente, o quando le cellule diventano resistenti alla sua azione, il glucosio si accumula nel sangue, causando iperglicemia e portando all’insorgere di sintomi clinici anche molto gravi.
Alcuni animali sono maggiormente predisposti a sviluppare questa patologia. Nei cani, le razze come il Samoiedo, il Labrador Retriever e il Beagle mostrano una maggiore incidenza della malattia. Anche le femmine non sterilizzate sembrano essere più vulnerabili, così come gli animali di mezza età o anziani e quelli in sovrappeso.
Diabete nei cani e nei gatti: le diversità nella manifestazione della malattia
Il diabete si manifesta in forme diverse a seconda della specie e delle condizioni individuali dell’animale. Nei cani, la forma più comune è il diabete di tipo 1, caratterizzato dalla distruzione autoimmune delle cellule pancreatiche responsabili della produzione di insulina. Questa forma della malattia è irreversibile e richiede un trattamento a vita con iniezioni di insulina.
Nei gatti, invece, il diabete di tipo 2 rappresenta la variante più diffusa. In questo caso, il pancreas continua a produrre insulina, ma l’organismo diventa progressivamente resistente alla sua azione. L’obesità gioca un ruolo determinante nello sviluppo di questa forma di diabete, rendendo fondamentale il controllo del peso e una dieta bilanciata per prevenire l’insorgere della malattia o gestirla nelle fasi iniziali.
Esistono anche forme secondarie di diabete che derivano da altre patologie, come la pancreatite cronica nei cani o l’acromegalia nei gatti. Queste condizioni possono compromettere ulteriormente la funzione pancreatica e rendere più complessa la gestione della glicemia. In alcuni rari casi, il diabete può manifestarsi durante il ciclo riproduttivo delle femmine o durante la gravidanza, una forma che tende a scomparire con la fine del ciclo ormonale.
Sintomi e segnali di allarme: riconoscere il diabete nei nostri animali
Il diabete negli animali domestici si sviluppa spesso lentamente, con sintomi che si manifestano nell’arco di settimane o mesi. Tra i segnali più evidenti vi sono un aumento della sete e della minzione, accompagnato da una perdita di peso nonostante l’aumento dell’appetito. Nei gatti, uno dei sintomi caratteristici è il cambiamento nella postura, con l’animale che inizia a camminare appoggiando i talloni (andatura plantigrada). Nei cani, invece, la cataratta è una complicanza comune che può portare alla perdita progressiva della vista.
Diagnosticare tardivamente la malattia, può causare nell’animale una condizione nota come chetoacidosi diabetica, un’emergenza medica potenzialmente fatale che richiede un intervento immediato.
La diagnosi di diabete si basa sulla misurazione dei livelli di glucosio nel sangue e nelle urine. Nei gatti, tuttavia, la sola visita veterinaria può provocare uno stato di stress che altera temporaneamente i risultati, rendendo necessarie misurazioni ripetute o analisi delle urine eseguite a casa.
Le strategie di trattamento: insulina, dieta e attività fisica
Il trattamento del diabete negli animali domestici si fonda principalmente sulla somministrazione di insulina, ma la dieta e l’attività fisica svolgono un ruolo altrettanto cruciale nella gestione della malattia. Nei cani, l’insulina a lunga durata d’azione viene somministrata con regolarità, mentre nei gatti è possibile utilizzare farmaci orali che riducono i livelli di glucosio nel sangue.
Un controllo attento dell’alimentazione può fare la differenza. Le diete a basso contenuto di carboidrati favoriscono la perdita di peso e migliorano la sensibilità all’insulina, soprattutto nei gatti. Per aiutare gli animali obesi a dimagrire in modo sicuro, è consigliabile integrare pasti leggeri con verdure a basso contenuto calorico, come le zucchine al vapore, mantenendo una perdita di peso graduale e controllata.
L’esercizio fisico regolare contribuisce a stabilizzare i livelli di glucosio nel sangue e migliora il benessere generale dell’animale. Tuttavia, è fondamentale evitare attività fisiche troppo intense, poiché possono causare episodi di ipoglicemia.