Il sistema alimentare degli Stati Uniti è da sempre al centro di dibattiti e controversie, ma pochi conoscono un aspetto inquietante che riguarda ciò che mettiamo sulle nostre tavole: la possibilità per le aziende di autorizzare l’uso di nuovi additivi alimentari senza supervisione pubblica. Questa pratica è resa possibile dalla normativa “Generally Recognized as Safe” (GRAS) della Food and Drug Administration (FDA)
Gli additivi “top secret”. Cos’è il sistema GRAS e come funziona?
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La sigla GRAS, “Generally Recognized as Safe”, nacque nel 1958 come parte di un emendamento alla legge Food, Drug and Cosmetic Act del 1938. In origine, l’intento era di distinguere tra additivi da sottoporre a una rigorosa revisione scientifica e sostanze già ampiamente utilizzate, come sale, aceto e bicarbonato di sodio, ritenute sicure sulla base della tradizione d’uso.
Tuttavia, con l’evoluzione del settore alimentare e la proliferazione di nuovi composti sintetici, questa distinzione si è fatta ambigua e problematica. Il sistema GRAS consente oggi alle aziende di determinare autonomamente se un nuovo additivo sia sicuro o meno. La legge non obbliga le aziende a notificare alla FDA l’introduzione di un ingrediente e, anche quando lo fanno, la Food and Drug Administration può solo valutare la documentazione fornita, ma non può imporre modifiche o proibizioni.
Se i suoi revisori sollevano dubbi e chiedono ulteriori prove, l’azienda può semplicemente ritirare la notifica GRAS e continuare a utilizzare l’additivo. Di fatto, il sistema funziona in un limbo giuridico: gli ingredienti sono considerati sicuri finché non si dimostra il contrario.
Additivi controversi e il caso PharmaGABA
Un esempio emblematico di questa falla normativa è il caso di PharmaGABA, un composto prodotto dall’azienda giapponese Pharma Foods International. Questo ingrediente, utilizzato in prodotti come la cioccolata “Sleepy Chocolate” per le sue proprietà calmanti, è una versione sintetica del neurotrasmettitore GABA, che regola il sistema nervoso.
Nel 2008, Pharma Foods presentò una notifica GRAS alla FDA, supportata da un parere positivo ottenuto da un gruppo di consulenti pagati dall’azienda stessa. Nonostante il via libera dei consulenti, i revisori della FDA sollevarono preoccupazioni significative. Tra questi: la purezza del prodotto, i potenziali effetti collaterali, come pressione sanguigna bassa ed alterazioni degli elettroliti e la mancanza di dati sul metabolismo del composto.
Pharma Foods ritirò la notifica, ma continuò a promuovere PharmaGABA come “approvato dalla FDA” attraverso un’autodichiarazione di sicurezza. Nel 2015, l’azienda tentò nuovamente di ottenere la certificazione GRAS, questa volta per utilizzi più ampi, come snack, yogurt e bevande energetiche. Anche in questo caso, la FDA espresse riserve, soprattutto riguardo ai possibili rischi per donne in gravidanza, bambini e la ghiandola pituitaria.
Ad oggi, PharmaGABA è ancora utilizzato legalmente nei prodotti alimentari senza una formale approvazione della FDA, basandosi esclusivamente sulla valutazione della stessa azienda.
I limiti e le conseguenze del sistema GRAS
Il caso PharmaGABA è tutt’altro che isolato. Ogni anno, decine di nuovi additivi vengono introdotti nel mercato alimentare senza alcuna valutazione indipendente. Ricercatori stimano che almeno sessantacinque sostanze siano aggiunte agli alimenti annualmente senza notifica alla FDA, una cifra paragonabile alle 60-70 notifiche che l’Agenzia riesce a esaminare ogni anno.
La scarsa trasparenza è un problema altrettanto grave. Le aziende, infatti, possono eludere la supervisione regolatoria utilizzando diciture generiche come “aromi naturali” o “coloranti” sulle etichette. Questo è stato il caso della “tara flour”, un ingrediente che nel 2022 causò un grave focolaio di intossicazione alimentare, colpendo oltre cento persone con sintomi come dolori addominali acuti e insufficienza epatica.
Solo dopo test approfonditi, la FDA stabilì che un composto nella tara flour danneggiava il fegato nei modelli animali, rendendola un additivo non sicuro. Tuttavia, questo episodio ha evidenziato quanto il sistema GRAS sia inadeguato a prevenire simili tragedie.
Verso una riforma del sistema: proposte e sfide
Esperti e legislatori, come Natalie Mihalek e Jensen N. Jose, sostengono che il sistema GRAS necessiti di una revisione urgente. Proposte legislative presentate negli Stati Uniti mirano a rendere obbligatoria la pubblicazione dei dati scientifici utilizzati dalle aziende per giustificare la sicurezza degli additivi.
Altre iniziative, come quella proposta nello stato di New York, suggeriscono di creare database pubblici in cui le aziende debbano depositare i propri studi, consentendo così un controllo indipendente e più rapido in caso di emergenze.
Tuttavia, riformare il sistema GRAS richiede un impegno legislativo e politico significativo. Come sottolineato da Jim Jones, vice commissario FDA per gli alimenti umani, una regolamentazione nazionale è essenziale per garantire la sicurezza del cibo su scala federale, evitando un mosaico di leggi statali difficili da applicare.
Fonti
Los Angeles Times, Tribune Content Agency
Documenti FDA sul sistema GRAS