Virus e batteri

È stato pubblicato di recente il report annuale sulle zoonosi, sugli agenti zoonotici e sui focolai epidemici di malattie a trasmissione alimentare.

Il report contiene i dati raccolti nel 2023 da 27 Stati membri dell’Unione Europea (UE). Tra questi, l’Irlanda del Nord, limitatamente ai dati su alimenti, animali e focolai epidemici di malattia trasmesse da alimenti. Presenti anche i dati provenienti da altri 10 Paesi Europei non membri della UE.

Dal titolo “The European Union One Health 2023 Zoonoses Report”, il documento è stato appena pubblicato dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA). Ha collaborato alla stesura anche il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC).

Anche quest’anno, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha coordinato la produzione del report. L’Istituto ha guidato un team di oltre 50 esperti del Consorzio ZOE (Zoonoses under a One health perspective in the EU).

Salmonellosi, in Italia è stata la zoonosi più frequente

Nel 2023, la salmonellosi è stata in Italia la zoonosi più frequentemente riportata, seguita dalla campilobatteriosi, che invece è la zoonosi più segnalata nell’Unione Europea. Sono state, infatti, 3333 le segnalazioni di casi di infezione raccolte per il 2023, corrispondenti a un tasso di 5,6 casi ogni 100mila abitanti. Numero in diminuzione rispetto all’anno precedente (6,1 ogni 100mila).

In aumento, invece, le infezioni notificate da Campylobacter, 2363 nel 2023 contro 1539 nel 2022. Gli aspetti più interessanti che emergono dall’analisi dell’andamento dei casi italiani nel 2023, sono il calo di infezioni da West Nile Virus e di listeriosi.

Rispetto al 2022, si è osservato una marcata riduzione del numero di infezione da Wnv, (calo del 112,0%). Casi che rappresentavano il 50% circa dei casi totali di infezione da Wnv osservati in Ue.

In Italia sono 231 i casi di listeriosi nel 2023

In Italia sono 231 i casi di listeriosi riportati nel 2023, corrispondente ad un calo relativo del 66,7%. La marcata riduzione dei casi di listeriosi è da attribuirsi al calo relativo delle segnalazioni rispetto allo scorso anno. L’anno precedente, infatti, aveva fatto registrare un numero eccezionalmente elevato di casi di listeriosi (385 casi) a causa di alcuni vasti focolai epidemici.

Tuttavia, in Italia, come in Unione Europea, è preoccupante il trend in continuo aumento dei casi di listeriosi sul lungo periodo (2019-2023).

Nel 2023, l’Italia ha registrato 171 focolai epidemici di origine alimentare che rappresentano il 3,0% del totale riportati in UE. Questi hanno coinvolto 1271 casi umani, causando 349 ospedalizzazioni e 3 decessi.

Focolai epidemici in aumento nel periodo 2014-2023

Nel periodo 2014-2023, il numero di focolai epidemici di origine alimentare osservati in Italia ha avuto un aumento statisticamente significativo. Tra quelli in cui è stato possibile identificare l’agente causale, la Salmonella è stata la causa del maggior numero di focolai, casi e ospedalizzazioni.

Un elevato numero di casi è stato osservato anche in focolai epidemici causati da norovirus. Invece, Listeria monocytogenes è stato l’agente responsabile del più alto numero di decessi tra i casi da focolaio (2 decessi).

Per 41 focolai epidemici non è stato possibile identificare l’agente causale.