L’incremento di ansia e depressione tra i più piccoli contribuisce all’aumento dei disturbi gastrointestinali, legati alla complessa interazione tra cervello e intestino.
Isintomi del disturbo influiscono negativamente sulla qualità della loro vita e sulla spesa sanitaria nazionale. Si ritiene che riguardino oltre il 5% della popolazione pediatrica nei Paesi dell’area mediterranea.
Secondo alcune stime, un bambino su quattro soffre di depressione e uno su cinque presenta disturbi d’ansia. Questa situazione, allarmante per le implicazioni sul loro benessere, sta spingendo la ricerca a esplorare sempre di più la complessa interazione tra intestino e cervello.
Al Congresso della Società Italiana di Pediatria (SIP) si è ampiamente discusso su quanto di nuovo sta emergendo.
Cervello e intestino: come comunicano
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L’intestino e il cervello comunicano costantemente. Questa connessione incide su molte funzioni viscerali (come secrezione, motilità, composizione del microbioma) e influenza anche le nostre emozioni e sensazioni fisiche.
Uno squilibrio nel delicato dialogo con un eccesso di informazioni provenienti dall’intestino (ipersensibilità viscerale) o dal cervello (stress, disturbi ansiosi) può portare a disturbi. Infatti, i disordini funzionali dell’intestino sono ora chiamati “disturbi dell’interazione intestino-cervello” (DGBI), un termine che enfatizza quanto questo legame sia cruciale per la nostra salute.
I disturbi possono manifestarsi in tutte le fasce di età pediatrica: dai rigurgiti nei lattanti fino alla stipsi funzionale e al colon irritabile nei bambini più grandi. Pur essendo generalmente di lieve entità, rappresentano oltre il 50% delle visite di gastroenterologia pediatrica.
Il ruolo svolto dalla corretta alimentazione
Un’alimentazione corretta, a partire dai primi mille giorni di vita, è fondamentale per il benessere fisico e mentale dei bambini.
È importante considerare anche la dieta della madre durante l’allattamento, poiché quest’ultima può influenzare le preferenze alimentari del neonato.
Non devono essere sottovalutate nemmeno le scelte in fase di svezzamento. «Occorre cautela – sottolinea Maria Immacolata Spagnuolo, Associato di Pediatria – Università Federico II-Napoli – con le tisane dolci per alleviare coliche e disturbi del sonno. Il gusto dolce può portare a una dipendenza precoce che condizionerà le future scelte alimentari del soggetto, creando le premesse per lo sviluppo dell’obesità. Nei disturbi funzionali del neonato e del piccolo lattante si tende talvolta a cambiare ripetutamente etichetta (marca) del latte. Ciò crea solo confusione. È, inoltre, sicuramente sconsigliato sostituire il latte con bevande alternative “a base di …”. Questi cambiamenti, infatti, non forniscono soluzioni adeguate e rischiano di compromettere la crescita del bambino».
Prestare molta attenzione alle diete
Le diete “di eliminazione” adottate senza guida professionale, se protratte, possono causare squilibri nutrizionali, compromettendo peso, statura e sviluppo generale. È quasi sempre errato imporre al bambino di mangiare in bianco in caso di diarrea. O togliere il glutine in assenza di una diagnosi di celiachia, effettuata in accordo alle regole stabilite in ambito scientifico.
La dieta mediterranea è una delle scelte più sicure e complete per il benessere dell’asse intestino-cervello, grazie alla sua ricchezza di fibre, antiossidanti e grassi sani. Inoltre, è fondamentale leggere attentamente le etichette degli alimenti. Molti snack, apparentemente salutari, contengono additivi e sostanze che possono avere risvolti negativi sulla salute del bambino e favorire l’insorgenza dell’obesità.
Approcci terapeutici alternativi per i disturbi dei piccoli
Accanto alle cure tradizionali, stanno emergendo approcci alternativi che hanno dimostrato efficacia nella gestione dei disturbi dell’interazione intestino-cervello nei bambini.
Sono, oggi, raccomandate la terapia cognitivo-comportamentale e l’ipnoterapia focalizzata sull’intestino. Entrambe sono volte a insegnare ai giovani pazienti la gestione delle emozioni e della percezione del dolore.
La terapia cognitivo-comportamentale aiuta i bambini a prendere consapevolezza dei propri stati di ansia. Insegna loro a modulare le reazioni emotive e a non somatizzare il dolore intestinale.
Si tratta di una terapia che permette di lavorare sulle reazioni allo stress. Aiuta, così, i piccoli a sviluppare un maggiore controllo del proprio stato emotivo e delle sensazioni fisiche legate ai disturbi intestinali.
L’ipnoterapia focalizzata sull’intestino permette al bambino di entrare in uno stato di rilassamento profondo, durante il quale si lavora sulla percezione delle sensazioni intestinali. In questo modo, si aiuta il piccolo paziente a ridurre la percezione del dolore.
Decalogo: cosa non fare per il benessere dei bambini
1. Evitare esami inutili: Spesso legati all’ansia dei genitori, possono risultare invasivi e non necessari. Fare sempre riferimento al proprio pediatra curante.
2. Evitare tisane dolci e succhi per alleviare le coliche: Il gusto dolce può creare dipendenza e favorire l’obesità.
3. Evitare cambi frequenti del latte senza motivo: Cambiare marca senza una reale esigenza non apporta benefici. Sostituirlo con bevande “a base di …” può compromettere la crescita.
4. Non adottare diete di eliminazione senza guida professionale: Possono causare squilibri nutrizionali e compromettere lo sviluppo. Sbagliato eliminare il glutine senza una provata diagnosi di celiachia e far mangiare in bianco il bambino in caso di diarrea.
5. Evitare prodotti ultra-processati: Possono avere effetti negativi sull’umore e sul microbiota intestinale.
Decalogo: cosa fare per il benessere dei bambini
1. Consultare il pediatra prima di intraprendere nuove terapie o cambiare dieta: Per evitare trattamenti non necessari e garantire scelte sicure.
2. Seguire la dieta mediterranea: Ricca di verdure, frutta, legumi, cereali integrali e olio d’oliva.
3. Considerare la terapia cognitivo-comportamentale e l’ipnoterapia: Approcci innovativi per insegnare ai bambini a gestire stress e dolore.
4. Incoraggiare tecniche di rilassamento come lo yoga o il rilassamento di Benson: Esercizi di respirazione addominale e focalizzazione positiva possono alleviare i sintomi dello stress.
5. Utilizzare le televisite per un accesso più semplice a specialisti qualificati: Una soluzione pratica per ricevere supporto professionale anche a distanza.