I disturbi cardiovascolari rappresentano una delle principali cause di mortalità e morbilità a livello globale. Queste patologie, spesso legate a fattori multifattoriali, richiedono un approccio terapeutico complesso e mirato. In risposta a tali sfide, nasce Vital, un progetto innovativo che punta a migliorare la gestione delle malattie cardiovascolari attraverso l’uso di tecnologie all’avanguardia, riducendo i trattamenti inutili e i rischi associati.
Grazie all’introduzione dei “gemelli virtuali”, i medici potranno simulare diverse strategie terapeutiche, così da individuare quelle più efficaci per ciascun paziente. Questo approccio non solo evita interventi superflui, ma ottimizza la qualità della vita dei pazienti
La rivoluzione dei “Gemelli umani virtuali”
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Il progetto europeo “Vital – Virtual Twins as Tools for Personalised Clinical Care” si propone di rivoluzionare l’approccio alla cura dei disturbi cardiovascolari complessi e sistemici. Grazie alla collaborazione di alcune delle più prestigiose istituzioni internazionali, con l’Università di Pisa come unico ateneo italiano coinvolto, il progetto punta a sviluppare, nell’arco di cinque anni, una piattaforma innovativa basata sull’Intelligenza Artificiale (IA).
Al centro di questa iniziativa ci sono i gemelli umani virtuali.
Parliamo cioè di modelli digitali avanzati che riproducono fedelmente lo stato di salute del paziente, consentendo di simulare l’evoluzione delle patologie e valutare virtualmente l’efficacia di diversi trattamenti.
Il progetto rappresenta un passo avanti verso una medicina più precisa e data-driven, in grado di ridurre i trattamenti inutili e ottimizzare le risorse terapeutiche disponibili.
Nello specifico, la piattaforma raccoglie e analizza dati clinici dettagliati, offrendo una visione completa e personalizzata delle condizioni del paziente.
L’Università di Pisa: un focus sull’impatto psicologico e sociale
All’interno del progetto Vital – Virtual Twins as Tools for Personalised Clinical Care, l’Università di Pisa svolge un ruolo centrale, sotto la guida della professoressa Martina Smorti, del Dipartimento di Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare e dell’Area Critica. Il focus del team pisano si concentra sull’analisi degli aspetti psicologici, sociali e relazionali legati all’introduzione dei gemelli virtuali nella pratica medica. Questa tecnologia rivoluzionaria, per quanto avanzata, deve essere accolta favorevolmente da pazienti, medici, caregiver e dal sistema sanitario, affinché possa integrarsi efficacemente nel contesto clinico.
Uno degli obiettivi principali del gruppo di ricerca è pertanto studiare l’impatto psicologico che l’uso di un modello virtuale può avere sui pazienti e sui loro familiari. In particolare, sarà valutata la relazione tra la fiducia nell’Intelligenza Artificiale (IA) e nell’intero sistema sanitario e il livello di accettazione di questa innovazione. Inoltre, sarà monitorato il potenziale stress psicologico generato dalla partecipazione agli studi clinici, garantendo che l’introduzione della tecnologia non comprometta la serenità o la fiducia dei pazienti.
Gemelli virtuali e la trasformazione delle relazioni cliniche
L’adozione del gemello virtuale non solo ridefinisce i paradigmi terapeutici, ma porta con sé una profonda evoluzione nelle dinamiche delle relazioni tra medico e paziente. Come sottolinea la professoressa Smorti, la presenza di strumenti digitali avanzati modifica inevitabilmente le aspettative, le percezioni e le preferenze degli attori coinvolti. Tali cambiamenti possono avere un impatto diretto sul rapporto di fiducia. Il che, rende essenziale un approccio che garantisca un’integrazione armoniosa tra tecnologia e dimensione umana della cura.
Il team di Pisa condurrà uno studio approfondito per analizzare come i gemelli virtuali influenzino le relazioni tra pazienti, familiari e professionisti sanitari. L’obiettivo è valutare non solo i benefici tecnici della tecnologia, ma anche il suo impatto sulla qualità dei servizi. Questo approccio mira a migliorare la comunicazione, favorire una maggiore partecipazione del paziente e rafforzare la fiducia nel sistema sanitario.
L’approccio interdisciplinare dell’Università di Pisa dimostra che la tecnologia deve essere un mezzo, non un fine. Il suo obiettivo è supportare una sanità più empatica, trasparente e orientata al benessere delle persone.
Un consorzio di ricerca internazionale
Il progetto Vital è coordinato dall’Università di Gent e coinvolge numerose università e centri di ricerca di rilevanza mondiale.
Tra i partecipanti al progetto, oltre all’Università di Pisa, figurano l’University of Auckland, il King’s College London, la Universiteit Maastricht, la Delft University of Technology e l’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne. Queste collaborazioni transnazionali assicurano un approccio innovativo e multidisciplinare. Le competenze mediche, informatiche, ingegneristiche e psicologiche si integrano per offrire una visione completa e avanzata della medicina personalizzata.
Fonti: Università di Pisa, Università di Gent.