Il cancro al seno è la neoplasia maligna più frequente al mondo tra le donne. Il suo esito complessivo è notevolmente migliorato nel corso degli anni, grazie ai metodi estesi per la diagnosi precoce e alle opzioni terapeutiche più ampie. Ma rappresenta ancora la prima causa di morte correlata al cancro nelle donne.

Oltre alla chirurgia e alla radioterapia, il trattamento per il cancro al seno ha acquisito efficacia dall’uso di farmaci mirati basati sulla fenotipizzazione specifica del tumore. Tra questi la terapia endocrina e/o il trattamento anti-HER2. Tuttavia, le opzioni terapeutiche per la malattia in stadio IV/metastatica rimangono limitate, mostrando un’efficacia variabile e temporanea nel rallentare la progressione del tumore.

Pertanto, ampliare la gamma di scelte terapeutiche rappresenta un obiettivo della massima importanza. La dormienza del tumore è sempre più riconosciuta come un fattore cruciale che influenza l’evoluzione del tumore.

Tumore al seno, fondamentale individuare nuove terapie

Molte donne operate di tumore al seno vanno incontro ad una progressione metastatica della malattia che può presentarsi anche molti anni dopo la diagnosi.

Individuare nuove terapie per il cancro metastatico della mammella, che solo in Italia riguarda circa 37.000 persone, è un obiettivo importante per soddisfare un’esigenza clinica irrisolta. È su questo che punta la ricerca.

Progressi importanti arrivano da uno studio appena pubblicato sulla rivista Journal of Experimental & Clinical cancer Research. Realizzato grazie ai finanziamenti della Fondazione Airc per la Ricerca sul Cancro, lo studio documenta l’efficacia di un nuovo farmaco sperimentale. Efficacia che si manifesta nell’inibire le metastasi di cancro al seno in topi geneticamente modificati.

Il gruppo di ricerca afferisce al Dipartimento di Oncologia e Medicina Molecolare dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), guidato da Ann Zeuner. Hanno collaborato le Università di Siena e di Bologna e l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano.

Il nuovo farmaco è il Bionanofenretinide

Il team ha creato una nuova formulazione di un farmaco, la fenretinide, che in passato aveva mostrato una scarsa efficacia per problemi di scarso assorbimento.

Il nuovo farmaco è il Bionanofenretinide e consiste in nanoparticelle che vengono efficacemente assorbite. Si riesce, così, a ottenere un effetto antitumorale particolarmente evidente nelle metastasi di tumore alla mammella del topo, in assenza di effetti collaterali.

Questi risultati promettenti fanno sperare che il farmaco possa in futuro essere adoperato nella terapia del cancro al seno. In particolare per prevenire la formazione di metastasi e rallentare quelle già formate.

Individuare nuove terapie per il cancro metastatico della mammella è uno degli obiettivi della campagna Nastro Rosa di Airc. La Fondazione, grazie alle donazioni e al lavoro dei volontari, nel 2024 ha sostenuto con oltre 14 milioni di euro la ricerca sul tumore al seno. Ciò attraverso il finanziamento di borse di studio e progetti.

Controlli periodici e cambiamento degli stili di vita

Comprendere, dunque, la biologia delle cellule tumorali dormienti (DCC) è indispensabile per scoprire nuovi metodi volti a monitorare e colpire la malattia residua minima.

Parallelamente alla ricerca di nuove terapie, è molto importante per le donne che hanno avuto un tumore al seno sottoporsi ai controlli periodici. Non solo, è fondamentale attuare dei cambiamenti nello stile di vita.

Alimentazione sana, attività fisica regolare e riduzione dello stress migliorano la qualità della vita e riducono il rischio che la malattia si possa ripresentare in futuro.