Ogni navigazione su Wikipedia può trasformarsi in un affascinante viaggio senza meta, in cui la curiosità ci spinge a esplorare collegamenti inaspettati e percorsi sempre nuovi. Uno studio dell’Università della Pennsylvania ha analizzato il comportamento di 482.760 lettori provenienti da 50 Paesi, rivelando non solo le differenze culturali che influenzano il modo di acquisire informazioni, ma anche nuovi stili di curiosità che emergono durante la consultazione online. Tra gli esploratori, un inedito profilo chiamato “danzatore” affianca i due già noti, “curioso instancabile” e “cacciatore,” suggerendo un’interessante variazione nell’approccio umano alla conoscenza

Gli esploratori digitali: il curioso instancabile e il cacciatore: due stili a confronto

Esploratori digitali: nuovi stili di curiosità e il futuro dell’apprendimento

Nel contesto delle abitudini di navigazione, il profilo del “curioso instancabile” (busybody) si riferisce a chi esplora argomenti diversi, saltando da un tema all’altro senza un obiettivo preciso.

Al contrario, il “cacciatore” (hunter) è più focalizzato, cercando informazioni specifiche con un obiettivo chiaro. La professoressa Dani Bassett spiega che questi due stili rappresentano modi diversi di apprendere. Il nuovo studio evidenzia come le differenze culturali ed educative possano influenzare profondamente questi stili.

Impatto della cultura e dell’uguaglianza sull’approccio alla curiosità


I risultati dello studio mostrano una chiara distinzione tra Paesi con livelli più alti di uguaglianza e accesso all’educazione e quelli con una distribuzione delle risorse meno equilibrata. Nei primi, la curiosità tende a essere più espansiva e diversificata: gli utenti esplorano argomenti eterogenei, accumulando informazioni spesso poco correlate. Nei Paesi con disuguaglianza di genere ed educativa, invece, la navigazione risulta più mirata e orientata a temi specifici, riflettendo un approccio più simile a quello del cacciatore. «Non possiamo sapere con certezza il perché di queste differenze, ma ipotizziamo che siano legate alle strutture sociali e culturali presenti in ciascun contesto», spiega

Gli esploratori. Il danzatore: un nuovo stile di curiosità


Accanto ai profili già noti, lo studio ha identificato una nuova forma di curiosità, soprannominata “il danzatore”. Diversamente dal curioso instancabile, il danzatore compie salti logici e creativi tra argomenti apparentemente distinti, ma lo fa seguendo un filo conduttore che rivela connessioni profonde tra i vari ambiti di conoscenza. Perry Zurn, coautore dello studio, descrive il danzatore come «un creativo, che esplora con un pensiero interdisciplinare, unendo idee e creando nuovi significati». Questo stile, che richiede una notevole capacità di vedere legami là dove altri potrebbero non notarne, offre una nuova prospettiva su come l’apprendimento possa basarsi non solo sulla ricerca mirata ma anche sulla scoperta intuitiva.

Una base scientifica per personalizzare l’apprendimento


La scoperta dei diversi stili di curiosità potrebbe avere un impatto significativo anche sull’istruzione. Comprendere le differenze di approccio nell’apprendimento può aiutare a creare esperienze educative più personalizzate, che rispondano meglio ai bisogni individuali. «Un bambino con uno stile di apprendimento da cacciatore potrebbe incontrare difficoltà se valutato con criteri che privilegiano il comportamento del curioso instancabile». osserva Bassett. La differenziazione degli stili potrebbe quindi essere utile per adattare l’insegnamento alle diverse inclinazioni, permettendo agli studenti di seguire percorsi di apprendimento più consoni alle proprie caratteristiche.

Ipotesi sul legame tra curiosità e disuguaglianze


I ricercatori suggeriscono tre possibili spiegazioni per la correlazione tra disuguaglianza e preferenze nella navigazione. La prima ipotesi è che nei Paesi con maggiore disuguaglianza, le strutture patriarcali e oppressive impongano un approccio più rigido, limitando l’esplorazione libera e creativa. La seconda possibilità è che le persone accedano a Wikipedia per scopi diversi: chi vive in Paesi più equi potrebbe navigare per diletto o svago, mentre chi proviene da contesti più oppressivi potrebbe cercare informazioni utili per lavoro o istruzione. Infine, i ricercatori ipotizzano che differenze demografiche come età, genere, livello socioeconomico e istruzione potrebbero influenzare le abitudini di ricerca degli utenti su Wikipedia.

Oltre Wikipedia: possibili sviluppi della ricerca


Le prossime fasi dello studio mirano a esaminare come fattori come il momento della giornata influenzino lo stile di curiosità. Si ipotizza che gli utenti siano più cacciatori al mattino e più esplorativi la sera. Un’altra linea di ricerca esplorerà l’impatto di queste scoperte sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Comprendere i diversi stili di curiosità potrebbe fornire spunti preziosi per creare sistemi di IA che interagiscano in modo più umano.

Inoltre, l’analisi delle motivazioni dietro la navigazione su Wikipedia – se driven da interessi intrinseci o estrinseci – potrebbe aiutare a espandere l’indagine su altre piattaforme digitali.

Conclusione: Wikipedia come finestra sulla curiosità umana


Wikipedia rappresenta uno degli ultimi baluardi dell’esplorazione digitale libera da pubblicità e interessi commerciali, permettendo agli utenti di seguire la propria curiosità senza pressioni. Tuttavia, resta aperta la domanda su quanto il panorama digitale nel suo complesso incoraggi una navigazione realmente libera.

Studi come questo aiutano a comprendere meglio le nostre modalità di apprendimento. Suggeriscono che la diversità di approcci alla curiosità possa diventare una risorsa per modellare il futuro dell’educazione e dell’interazione con le nuove tecnologie.

Fonti


Nathi Magubane, University of Pennsylvania, Science Advances