La nocicezione, ovvero la percezione del dolore a livello subconscio, riveste un ruolo importante nella gestione del dolore durante e dopo gli interventi chirurgici. Uno studio condotto da ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e del Massachusetts General Hospital (MGH) ha sviluppato modelli statistici innovativi per quantificare oggettivamente questa percezione.

Obiettivo della ricerca, ottimizzare la somministrazione di anestetici e a migliorare la qualità dell’assistenza post-operatoria, affrontando così un aspetto fondamentale della pratica anestesiologica che influisce sulla salute e sul benessere dei pazienti

La nocicezione e il dolore chirurgico

Uno studio ha proposto un approccio scientifico e rigoroso per affrontare le sfide legate al monitoraggio della nocicezione durante e dopo gli interventi chirurgici

Il dolore rappresenta un fenomeno complesso e altamente soggettivo, il cui significato e la cui intensità possono variare notevolmente da individuo a individuo.

Questa variabilità rende la misurazione del dolore particolarmente ardua durante gli interventi chirurgici, soprattutto quando i pazienti sono sotto anestesia, una condizione in cui la percezione viene alterata. In questo contesto, la nocicezione si configura come la risposta del sistema nervoso agli stimoli nocivi, attivando una serie di percorsi neurali che portano alla percezione del dolore.

Essa, tuttavia, non è sinonimo di dolore; è piuttosto una componente del processo che può culminare in esperienze dolorose.

La distinzione tra nocicezione e dolore è quindi fondamentale, poiché una corretta gestione della risposta nocicettiva è essenziale per ottimizzare il recupero post-operatorio. L’obiettivo di questa gestione è ridurre al minimo gli effetti collaterali associati alla chirurgia, come il dolore persistente e l’uso eccessivo di analgesici, che possono portare a complicazioni ulteriori, come la dipendenza da farmaci e la tolleranza.

Un approccio scientifico al fenomeno

Uno studio pubblicato negli Atti della National Academy of Sciences ha proposto un approccio scientifico e rigoroso per affrontare le sfide legate al monitoraggio della nocicezione durante e dopo gli interventi chirurgici. La ricerca si distingue per l’adozione di metodologie avanzate e strumenti tecnologici all’avanguardia, capaci di fornire dati oggettivi sulla risposta nocicettiva dei pazienti.

Tali strumenti consentono di misurarne l’intensità in tempo reale.

Inoltre permettono di correlare questi dati con le esperienze soggettive di dolore riferite dai pazienti.

Il miglioramento nella valutazione della nocicezione può comportare importanti vantaggi clinici. Un monitoraggio più preciso potrebbe portare a un’ottimizzazione delle strategie analgesiche, favorendo una personalizzazione del trattamento del dolore.

Ad esempio, se si riesce a identificare precocemente i segnali di nocicezione, i medici possono intervenire con farmaci analgesici o tecniche di blocco del dolore prima che il dolore acuto si manifesti. In questo modi, si può prevenire la comparsa di una sofferenza indesiderata e il ricorso a dosi elevate di analgesici non è necessario.

Ma veniamo allo studio in questione.

Analisi dei dati nel monitoraggio del dolore durante gli interventi chirurgici

Il team di ricerca ha intrapreso un’analisi dettagliata e sistematica dei dati provenienti da 101 interventi chirurgici addominali, totalizzando 18.582 minuti di monitoraggio attivo.

Lo studio si è posto l’obiettivo di catturare in modo accurato e continuo le risposte dolorose durante procedure chirurgiche complesse, in cui i pazienti possono sperimentare una varietà di stimoli nocivi, come incisioni e cauterizzazioni. Complessivamente, sono stati registrati ben 49.878 stimoli potenzialmente dolorosi, evidenziando la frequenza e la varietà degli eventi affrontati dai pazienti durante l’intervento.

Per ottenere un quadro completo delle reazioni al dolore, i ricercatori hanno impiegato cinque sensori fisiologici avanzati.

Ognuno di essi era selezionato per la sua capacità di monitorare diversi parametri corporei fondamentali. Tra questi, la frequenza cardiaca ha fornito informazioni sullo stato di stress fisiologico del paziente. La conduttanza della pelle (una misura della capacità della pelle di condurre corrente elettrica) ha invece rivelato il livello di attivazione del sistema nervoso autonomo, un indicatore chiave delle risposte emotive e dolorose. L’integrazione di questi dati ha permesso di delineare un quadro complessivo della risposta al dolore, facilitando la comprensione delle dinamiche corporee durante l’intervento.

In aggiunta, i ricercatori hanno monitorato la somministrazione di farmaci anestetici, tracciando non solo il dosaggio, ma anche i tempi di somministrazione rispetto agli eventi dolorosi. Questa valutazione ha fornito un’importante opportunità per esaminare gli effetti dei farmaci sul dolore e su altri segnali fisiologici, contribuendo a stabilire un collegamento diretto tra la terapia anestetica e le reazioni osservate. Analizzando questi dati, gli studiosi hanno potuto identificare potenziali correlazioni tra il tipo e la quantità di anestetico somministrato e le risposte fisiologiche del paziente.

I risultati e le implicazioni cliniche

I risultati dello studio hanno dimostrato che le nuove metodologie di monitoraggio possono prevedere in modo affidabile la nocicezione durante gli interventi chirurgici. L’analisi ha rivelato che modelli che integrano informazioni sui farmaci e diversi approcci statistici, come la “foresta casuale”, possono migliorare significativamente la predittività della nocicezione. Questo è particolarmente rilevante per gli anestesisti, che attualmente devono fare affidamento su esperienze e intuizioni per gestire il dolore dei pazienti. L’implementazione di questi modelli potrebbe ridurre il rischio di effetti collaterali come nausea o delirio, frequentemente associati a dosaggi eccessivi di anestetici.

Il passo successivo della ricerca è quello di perfezionare questi modelli affinché possano operare in tempo reale durante le procedure chirurgiche. Ciò consentirebbe agli anestesisti di regolare dinamicamente la somministrazione di farmaci, basandosi su dati oggettivi e immediati piuttosto che su valutazioni soggettive.

Questa innovazione potrebbe anche portare allo sviluppo di sistemi automatizzati a circuito chiuso per la somministrazione di anestetici, supervisionati dagli anestesisti.

Il che può migliorare ulteriormente la sicurezza e l’efficacia della gestione del dolore.

Fonte 

Subramanian et al., Monitoring surgical nociception using multisensory physiological models, pubblicato negli Atti dell’Accademia Nazionale delle Scienze (2024).