La deferoxamina scarseggia su tutto il territorio nazionale, ma soprattutto in alcune regioni tra cui la Calabria. È un farmaco salvavita per i talassemici che devono praticarlo con continuità, per evitare un accumulo di ferro negli organi. Ciò li rende, col tempo, incapaci di svolgere le loro funzioni. Per questo motivo, la terapia, per via sottocutanea, va assunta continuativamente.
A lamentare la carenza del farmaco è United Onlus, la fondazione nazionale delle associazioni dei pazienti affetti da talassemia, drepanocitosi e anemie rare. La fondazione ha inviato una segnalazione ai Presidenti Mattarella e Meloni, al Ministro della Salute, ai Presidenti delle Commissioni Affari Sociali e a tutti i parlamentari.
A ricevere la segnalazione ministeriale sono state le singole Regioni, pur incolpevoli per le sempre più gravi difficoltà di approvvigionamento.
Deferoxamina, aiuta a rimuovere l’eccesso di ferro
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La Calabria è la regione che risente maggiormente della carenza. Sull’argomento si è, pertanto, espresso il consigliere regionale calabrese Ferdinando Laghi, informato dai membri della fondazione United Onlus.
Ma cos’è la deferoxamina? Farmaco salvavita per i talassemici, è un agente chelante utilizzato per trattare la tossicità da ferro o alluminio e alcune anemie dipendenti da trasfusioni di sangue. Agisce legandosi agli ioni di ferro o alluminio, forma, così, complessi stabili che possono essere eliminati dall’organismo. Contribuisce anche a ripristinare l’equilibrio del ferro e a prevenire altre complicazioni derivanti dall’eccesso di ferro o alluminio.
Nel caso delle anemie dipendenti da trasfusioni di sangue, aiuta a rimuovere l’eccesso di ferro accumulato a causa delle frequenti trasfusioni.
Una carenza a livello nazionale del tutto inaccettabile
«È inammissibile che un farmaco così importante per la sopravvivenza di tanti pazienti affetti da queste complesse malattie del sangue sia irreperibile». Così il consigliere Ferdinando Laghi. «È necessario che si intervenga per risolvere nel più breve tempo possibile il disagio che questa carenza sta causando agli ammalati. E, fatto ancora più grave, è che ad essere irreperibile non è solo il farmaco comunemente usato e noto col nome commerciale di “Desferal”. Ma anche il principio attivo, cioè il farmaco cosiddetto “generico”. È necessario e urgente, perciò – conclude Laghi – che ci si attivi, a tutti i livelli, per dare ai pazienti risposte concrete e immediate. E non vaghe promesse che non risolvono, di fatto, l’esigenza di tanti ammalati che non possono essere considerati, dall’industria del farmaco, pazienti di serie B».
Malgrado ciò, la carenza del farmaco si sta man mano espandendo su tutto il territorio nazionale.
Talassemia, una malattia ereditaria del sangue
La talassemia è una malattia ereditaria del sangue. È caratterizzata da un’anemia cronica dovuta alla sintesi ridotta o assente di una delle catene polipeptidiche (alfa o beta) presenti nella molecola dell’emoglobina. Questa è responsabile del trasporto di ossigeno nell’organismo.
Il nome “talassemia” deriva dal greco “thàlassa” (mare) e “haîma” (sangue) ed è stato scelto per la grande diffusione di questa patologia nel bacino del Mediterraneo.
La malattia era tipicamente presente tra le popolazioni residenti nelle aree paludose o acquitrinose, infestate per secoli dalla malaria. Nei talassemici, infatti, l’anomalia dei globuli rossi ostacola la riproduzione del plasmodio della malaria, rendendoli più resistenti a questa malattia. Consente, così negli anni, una sorta di selezione naturale delle persone con talassemia in determinate zone d’Italia, come la Sardegna o il delta del Po.