Le liste d’attesa costituiscono oggi uno dei problemi più gravi del Sistema Sanitario Nazionale (SSN). All’ospedale Mauriziano di Torino è riuscito a ridurle, garantendo efficacia, efficienza, sicurezza e soprattutto qualità ai propri pazienti.
Quello del capoluogo piemontese è il primo ospedale pubblico d’Italia ad adottare un percorso clinico che utilizza tecniche innovative in sala operatoria. Ciò permette di operare, dimettere entro cinque giorni e in condizioni di autonomia i pazienti sottoposti a intervento di protesi di ginocchio o di anca.
Il Mauriziano vede crescere, dunque, del 25% il numero di interventi eseguiti con conseguente riduzione delle liste d’attesa. Grazie soprattutto a team “dedicati” di Anestesia e di Chirurgia e a un percorso di assistenza che coinvolge tutte le figure dell’ospedale. Ma anche al pre-ricovero rapido e all’abbattimento dei tempi “non a valore”.
Rapid Recovery Unit, il nuovo reparto di Ortopedia
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Il Rapid Recovery Unit è il nuovo reparto dell’ospedale Mauriziano di Torino. Qui i sanitari utilizzano tecniche innovative che consentono di affrontare le patologie ortopediche più importanti.
Il paziente della Rapid Recovery Unit del Mauriziano, sottoposto ad intervento di protesi di ginocchio, entra in reparto tra domenica e lunedì. Si compiono, così, gli ultimi accertamenti prima dell’intervento chirurgico programmato per il lunedì mattina. Dopo l’anestesia loco-regionale (che agisce solo sulla zona interessata dall’intervento) è il momento della sala operatoria.
I sanitari adottano tecnologie dedicate al singolo paziente ed ogni caso è studiato con pianificazione pre-operatoria e con protesi personalizzate. A supporto dell’équipe chirurgica possono, inoltre, intervenire tecnologie, quali navigazione, robotica o 3D.
Il paziente rientra nel reparto di Rapid Recovery Unit nella stessa giornata dell’intervento chirurgico. Inizia, dunque, il percorso di riabilitazione con mobilitazione a letto e iniziale deambulazione con l’ausilio delle stampelle.
Il percorso di riabilitazione per il paziente
Nei giorni successivi, prosegue il percorso di riabilitazione per il paziente, che viene dimesso entro il venerdì in condizioni di autonomia ed indipendenza. Vale a dire, con la capacità di salire e scendere le scale e di alzarsi dal letto o dalla sedia.
Il percorso di riabilitazione prosegue nei giorni successivi, a domicilio o in ospedale.
Per gli interventi meno complessi che possono riguardare la traumatologia sportiva del ginocchio o della spalla le dimissioni possono arrivare il giorno stesso dell’intervento. O nella seconda giornata di ricovero.
«Si tratta di un percorso assistenziale che coinvolge il paziente e i suoi familiari in ogni sua fase». Così Elga Ghironi, responsabile assistenziale del Dipartimento area chirurgica del Mauriziano. «Già nella fase pre-operatoria, il paziente viene informato su tutto ciò che accadrà e preso in carico da tutte le figure assistenziali. Ovvero ortopedico, anestesista, fisiatra, fisioterapista, infermieri, personale di supporto, amministrativo ed anche volontario».
Negli ultimi anni in aumento le patologie ortopediche
Negli ultimi anni, patologie ortopediche come quella dell’artrosi o come quelle traumatiche del mondo sportivo risultano in costante crescita.
«Con esse aumenta la necessità di interventi chirurgici che vadano incontro alle esigenze del singolo paziente». Lo afferma Roberto Rossi, direttore dell’Ortopedia dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino. «È per questo motivo che il nostro ospedale, con il supporto dell’Università, ha creato il reparto di Rapid Recovery Unit. È una realtà nata per ottimizzare il risultato destinato al paziente in virtù di un team anestesiologico dedicato. Questo applica terapie e protocolli antalgici innovativi, in grado di offrire un elevato risultato in termini di diminuzione del dolore. Realtà di questo tipo esistono già negli Stati Uniti, in Europa e Italia, ma sono tutte private. Quella del Mauriziano è la prima realtà italiana ad essere nata all’interno del Servizio Sanitario Nazionale».