La sedentarietà cresce con l’avanzare dell’età. Si attesta intorno al 24% tra i 18 e i 34 anni, poi si registra un aumento che porta a raggiungere il 33% fra i 50 e i 69 anni. Gli adulti fisicamente attivi in Italia tra i 18 e i 69 anni sono il 48%, poco meno di uno su due. Quelli che lo sono solo parzialmente si attestano sul 24%, mentre i pigri sono il 28%. Il sedentario, però, è convinto invece di farla in quantità sufficiente.
Il problema è più frequente nelle donne e nelle persone con uno status socioeconomico svantaggiato e si manifesta maggiormente nelle regioni del Sud. In Campania si registra il picco più alto d’Italia con il 50% della popolazione fisicamente inattiva.
È quanto riporta il quadro relativo al biennio 2022-2023 tracciato dalle sorveglianze Passi e Passi d’Argento dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Le indicazioni su cui si basa sono i criteri dell’Oms, che prevedono 150 minuti a settimana di attività fisica moderata o 75 di attività intensa.
Più sedentari al Sud, stabile per ora il Nord
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Dal 2021, la percentuale di persone sedentarie è in aumento in maniera più evidente nelle regioni meridionali e meno in quelle del Centro. Al Nord – riportano i dati dell’ISS – sembra invece essere stazionaria. Tuttavia, non sempre la percezione soggettiva del livello di attività fisica praticata corrisponde a quella effettivamente svolta. Un adulto su 3 fra i parzialmente attivi, e quasi 1 su 4 fra i sedentari, percepiscono infatti come sufficiente il proprio impegno.
Inoltre, è molto scarsa l’attenzione degli operatori sanitari al problema dei bassi livelli di attività fisica. Ciò anche nei confronti di persone in eccesso ponderale o con patologie croniche. Su 10 intervistati 3 riferiscono di aver ricevuto il consiglio, dal medico o da un operatore sanitario, di fare regolare attività fisica. Fra le persone in eccesso ponderale questa quota di poco superiore raggiunge il 37%, mentre fra quelle con patologie croniche il 45%.
L’attività fisica negli anziani, il 38% è sedentario
Quasi il 40% degli over 65 raggiunge i livelli di attività fisica raccomandati dall’Oms. Il 22% svolge qualche forma di attività fisica senza raggiungere i livelli raccomandati ed è quindi definibile come “parzialmente attivo”. Il 38% risulta, invece, completamente sedentario.
Camminare fuori casa è l’attività maggiormente praticata tra quelle di svago negli over 65.
Ben oltre la metà degli intervistati (62%) ha riferito di aver fatto una passeggiata a piedi (o in bici) nella settimana precedente l’intervista.
Solo una quota più contenuta di intervistati ha dichiarato di praticare attività fisica strutturata, soprattutto leggera come la ginnastica dolce.
Le attività domestiche sono praticate dalla gran parte degli intervistati. La cura della casa resta prerogativa delle donne (98% fa attività domestiche leggere, il 62% anche pesanti).
Anche il giardinaggio come la cura di un’altra persona sono prerogative femminili. Piccole riparazioni o la cura dell’orto sono più frequenti fra gli uomini.
I sedentari aumentano con l’avanzare dell’età
La quota di sedentari cresce al crescere dell’età: raggiunge il 61% dopo gli 85 anni. Ed è maggiore fra le donne (41% contro il 37% degli uomini), tra coloro che hanno difficoltà economiche o un basso livello di istruzione. È invece maggiore fra chi vive solo (43% contro 38%).
La variabilità regionale è ampia, con una proporzione mediamente più elevata nelle regioni meridionali. Dopo un aumento della quota dei sedentari nel periodo pandemico, i valori sono tornati a livelli pre pandemici nel 2023.