L’adolescenza, la fase compresa tra i 10 e i 24 anni, è un periodo della vita caratterizzato da una maggiore sensibilità agli stimoli sociali. Per questo motivo, cresce il bisogno di interazione tra persone della stessa età.
Diversi studi hanno dimostrato l’importanza dell’accettazione e dell’influenza dei coetanei durante l’adolescenza. Anche la ricerca sugli animali ha dimostrato che l’isolamento sociale produce effetti sul cervello e sul comportamento maggiormente nel periodo adolescenziale.
Le misure di distanziamento fisico imposte a livello globale per contenere la diffusione del COVID-19 ridussero le opportunità degli adolescenti di interagire tra di loro. La diminuzione dei contatti faccia a faccia tra i giovanissimi si è rivelata, però, meno dannosa grazie all’interazione sociale attraverso i social media.
I social media aiutano a mantenere le relazioni personali
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Lo sviluppo di processi cognitivi di alto livello fornisce agli adolescenti il meccanismo mentale per riflettere su se stessi e sugli altri. Ma anche per navigare nelle reti sociali che inizialmente sono instabili e meno reciproche e diventano gradualmente più raffinate e reciproche durante la pubertà.
È stato dimostrato che la comunicazione online risolve i sentimenti negativi dopo l’esclusione sociale. Nello specifico, è stato dimostrato che l’uso attivo dei social media aumenta il benessere. Impegnarsi, ad esempio, in comunicazioni dirette (messaggistica) o pubblicare direttamente sul profilo dei social media di un’altra persona aiuta a mantenere le relazioni personali.
Interazioni sociali, un bisogno umano fondamentale
Le interazioni sociali sono un bisogno umano fondamentale, analogo ad altre necessità come il consumo di cibo o il sonno.
Sentirsi insufficientemente connessi agli altri può produrre conseguenze negative profonde e durature sulla salute fisica e mentale dell’adolescente, che possono persino aumentare la mortalità.
Il distanziamento fisico imposto a causa della diffusione del COVID 19 ha avuto effetti sull’economia, sulla società, sulla salute mentale e sul benessere degli individui. Le cause di questi effetti risiedono nella riduzione dei contatti con altre persone. Le conseguenze della privazione del contatto sociale – rivela uno studio pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet – si sono estesi, per taluni, oltre il periodo di distanziamento fisico. E hanno prodotto diverse conseguenze sulla popolazione, specialmente sugli adolescenti.
L’adolescenza è il periodo dello sviluppo della socialità
Insieme ai cambiamenti ormonali e biologici associati alla pubertà, durante l’adolescenza avviene una profonda trasformazione psicologica e sociale. Infatti, il mondo sociale e le interazioni tra pari diventano sempre più importanti. Rispetto ai bambini, gli adolescenti trascorrono più tempo con i coetanei che con la famiglia e instaurano relazioni più complesse con le persone della stessa età.
In effetti, questa fascia d’età è decisamente più sensibile all’accettazione, al rifiuto e all’approvazione dei pari rispetto ai bambini o agli adulti. Frequentare i propri coetanei facilita lo sviluppo delle persone in adulti indipendenti. E consente loro di promuovere un senso più completo di identità sociale, costruendo allo stesso tempo affiliazioni più forti con il proprio gruppo.
Pubertà, attenzione all’insorgenza dei problemi mentali
L’adolescenza è considerata un periodo delicato per lo sviluppo sociale. Infatti, come per la maggior parte delle regioni della corteccia umana, la struttura del cervello sociale si sviluppa sostanzialmente durante in questo periodo. E per uno sviluppo sano, il contributo dei genitori e di chi si prende cura di loro è una componente fondamentale. Soprattutto durante le prime fasi dello sviluppo. In seguito sarà l’influenza dei coetanei a divenire un elemento importante dell’ambiente sociale.
La pubertà è il periodo di maggiore vulnerabilità ai problemi di salute mentale. Il 75% degli adulti che hanno avuto un disturbo di salute mentale riferiscono di aver manifestato i primi sintomi prima dei 24 anni.
I problemi relazionali, il rifiuto dei coetanei, il bullismo, la solitudine sono fattori di rischio per lo sviluppo di condizioni affettive come la depressione.
Al contrario, le relazioni tra pari di alta qualità sembrano proteggere dai problemi di salute mentale.
Fonte: The Lancet