Il brindisi natalizio è qualcosa di irrinunciabile, ma il rischio di alzare il gomito più del dovuto è sempre in agguato. Attenzione, perché c’è un’ombra dietro ogni bicchiere sollevato: l’alcol potrebbe incidere sul sonno! Che fare?
Sarà vero che il brindisi provoca insonnia?
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Brindisi sì, brindisi no? Questo il dilemma. Che l’alcol provochi sonnolenza è una cosa abbastanza nota, ma che sia responsabile dell’insonnia sembra un evidente paradosso. Eppure è così e la colpa è dell’adenosina, responsabile del corretto ritmo sonno-veglia.
Cerchiamo a questo punto di capire cosa succede quando esageriamo con il brindisi.
Dopo venti minuti dalla sua assunzione, l’alcol ci fa sentire rilassati e sonnolenti. Quasi fosse un “bartender” per il nostro cervello, gli alcolici sono responsabili del rallentamento neurale e anche di una certa riduzione delle inibizioni. Ci sentiamo nelle nuvole, sproloquiamo, ridiamo senza una logica. Fin qui, niente di nuovo. Ma non è solo il cervello a risentire dei fumi dell’alcol. Anche cuore e sistema circolatorio vanno in tilt.
Dopo i primi sorsi, i vasi sanguigni si dilatano, la pressione sanguigna fa i capricci e iniziamo a percepire un senso di vertigini o stordimento.
Ciò accade quando l’alcol viene assorbito nel fluido dell’orecchio interno e resta “invischiato” anche quando ormai non è più presente nel sangue e nel cervello. Dal momento che l’orecchio interno è responsabile dell’equilibrio, ecco che subentrano le vertigini. In aggiunta, alzare il gomito può dare origine all’acufene, cioè il fastidioso ronzio che spesso accompagna le sensazioni di stordimento. Poi cominciamo ad ammosciarci e infine, quando l’effetto svanisce, il corpo si sveglia.
Purtroppo ciò avviene in due fasi topiche.
Sonni interrotti
Il primo risveglio avviene proprio quando ci troviamo nella fase del sonno profondo, del “movimento rapido degli occhi” o del sonno REM. Ed è l’inizio della fine: non ci sarà verso di riaddormentarsi…
Il secondo avviene appunto nella seconda metà della notte. Questo effetto prende il nome di rebound e si manifesta quando l’organismo ha metabolizzato l’alcol e dal sonno profondo si passa a quello leggero.
Piccola curiosità: dopo un brindisi esagerato, anche la frequenza urinaria risente dell’eccesso di alcol. Insomma, ci capiterà di svegliarci in continuazione per smaltire i liquidi, interrompendo continuamente il sonno.
Infine, provocando un certo rilassamento delle vie aeree, l’alcol incide sulla respirazione. Saremo dunque soggetti ad apnee notturne e microrisvegli.
Brindisi: come sopravvivere alle feste
Visto che siamo in tema natalizio, l’argomento non è casuale. Non vogliamo di certo inibirvi, quanto fornirvi dei consigli per sopravvivere al brindisi senza rinunciare al sonno.
Seguite la regola del “due per uno”: alternate bevande alcoliche con altre analcoliche. Se la bevanda è zuccherosa, meglio optare per l’acqua, dato che l’organismo dovrà eliminare sia l’alcol sia lo zucchero.
Prima di andare a letto, cercate di smaltire l’alcol in eccesso facendo magari una bella passeggiata.
Fate attenzione alle bollicine: dilatano lo stomaco e formano più spazio per l’assorbimento dell’alcol. Anche in questo caso, il fastidio non vi consentirà di riposare tranquillamente.
Evitate di bere a lo stomaco vuoto.
Infine, non dimenticate di assumere tanta acqua.
Rimanere idratati consente di diluire l’alcol ed eliminare le tossine in eccesso. Tutti fattori che migliorano il riposo, bilanciando gli ormoni, i livelli energetici e l’attività muscolare.
Ultimo consiglio: se pensate di aggirare l’ostacolo assumendo un sonnifero, fate molta attenzione.
Quest’ultimo infatti agisce sulla respirazione, rendendola affannosa. Il punto è che anche i sedativi agiscono sugli stessi recettori all’interno del corpo. Ergo: l’alcol amplificherà gli effetti dei sonniferi e può provocare serie complicanze.
Detto ciò, brindate con moderazione e Buone Feste!