È appena iniziata la stagione sciistica con tavole da snowboard e sci sempre più tecnologici. Così gli appassionati della dama bianca si preparano a weekend e vacanze sulla neve. Bisogna, però, fare molta attenzione e non arrivare sulle piste senza un’adeguata preparazione atletica, perché si rischierebbero infortuni come distorsioni, fratture, lussazioni.
A raccomandarlo è il Presidente della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, SIOT, Alberto Momoli, Direttore UOC Ortopedia e Traumatologia Ospedale San Bortolo, Vicenza. «La tipologia di incidenti ha evidenziato l’importanza di un’adeguata preparazione fisica nell’affrontare le giornate sugli sci. Snowboard e sci – continua Momoli – non devono essere presi alla leggera. Per evitare cadute, quindi, è bene allenarsi per tempo. L’ideale sarebbe già dopo l’estate: in palestra, almeno 2 volte la settimana. O con un preparatore esperto per potenziare i muscoli, allenare la flessibilità muscolare ed esercitare la sensibilità al gesto sportivo. Guai però al ‘fai da te’».
I dati del Sistema Nazionale di Sorveglianza
Indice dei contenuti
Il Sistema Nazionale di Sorveglianza sugli incidenti in montagna, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, riferisce che ogni anno si registrano oltre 30mila incidenti sulle piste. Di questi, 1500 richiedono assistenza in ricovero ospedaliero. Dai dati emerge che sono coinvolti maggiormente gli uomini (55,4%) rispetto alle donne. Nel 50% dei casi, gli incidenti si verificano entro i 30 anni di età, mentre i due terzi entro i 40 anni. E se il 65% degli infortuni avviene in condizioni di buona visibilità, non imputabile a maltempo, il 10% è dovuto a scontri con altri sciatori.
«Gli infortuni più frequenti – aggiunge Momoli – riguardano gli arti inferiori, soprattutto distorsioni del ginocchio, con associate lesioni legamentose. Esse rappresentano uno dei traumi più frequenti conseguenti all’attività sciistica. Poi ci sono fratture di gambe, tibia, perone e ginocchia a causa di una maggiore sollecitazione di queste articolazioni. Inoltre, sono aumentati i traumi da scontro sulle piste».
L’attività sciistica è indicata anche per i meno giovani
Evidenze scientifiche hanno dimostrato come il casco sia un mezzo di prevenzione molto efficace per ridurre il rischio di trauma cranico.
Anche per gli ultra 65enni la stagione sciistica può essere affrontata con serenità e divertimento. Si deve prestare, tuttavia, maggiore attenzione a una serie di regole e comportamenti in grado di prevenire gli incidenti. In questa fascia di età, difatti, possono avere serie complicanze.
Simone Ripanti, Segretario SIOT e Dirigente medico ortopedico Unita Operativa Complessa Ortopedia e Traumatologia, Azienda Ospedaliera San Giovanni, Roma, interviene sul problema. «Anche per i meno giovani l’attività sciistica è indicata, porta benefici a tutta la muscolatura, non solo quella degli arti inferiori. Migliora l’equilibrio, mantiene una buona coordinazione motoria e incrementa tutta l’attività propriocettiva del nostro corpo che, con l’avanzare dell’età, tende a ridursi. Questi benefici possono essere ottenuti con un’adeguata preparazione fisica precedente l’inizio dell’attività fisica, controlli medici specifici».
Il vademecum della SIOT per evitare infortuni
In occasione dell’avvio della stagione sciistica, la SIOT lancia un vademecum per proteggersi dai rischi sulla neve.
- Buona preparazione fisica: alcuni mesi prima delle vacanze in montagna è buona regola dedicarsi a un allenamento mirato per ridurre i rischi da infortunio.
- Mai sottovalutare dolori e fastidi: i dolori sono campanelli d’allarme che possono alterare il controllo sul movimento e favorire l’instabilità.
- Fare esercizi di riscaldamento prima delle discese.
- Prudenza, buon senso e responsabilità: comprendere i propri limiti, mai esagerare, fermandosi se necessario.
- Valutare le condizioni metereologiche.
- Prestare attenzione alla velocità.
- Rispettare le più comuni regole degli impianti sciistici.
- Evitare di appesantirsi con pranzi e colazioni.
- Procedere sempre in compagnia.
- Utilizzare sempre il casco di protezione.