La Campania è una regione a elevata prevalenza di infezione da epatite C. Tra il 2015 e il 2022 è stata registrata la più alta percentuale di trattamenti per numero di abitanti. Negli ospedali della Campania si può effettuare lo screening dell’epatite C sulla popolazione e all’interno dell’ospedale stesso si può dare l’avvio al trattamento. Ultimamente, ha preso il via lo screening anche all’interno delle farmacie.
«È già da un paio d’anni che il ministero della Salute ha stanziato un fondo dedicato per lo screening dell’epatite C». A parlare è Marcello Persico, Ordinario di Medicina Interna all’Università di Salerno. Lo screening è effettuato «nella popolazione generale nata tra il 1969 e il 1989 e nelle popolazioni a rischio. Ovvero – ha continuato Persico – nei pazienti afferenti ai Ser.D. e ai detenuti in carcere». È quanto emerso a Salerno durante la quinta edizione di ‘Hand’ (Hepatitis in Addiction Network Delivery).
La quinta edizione del progetto Hand 2023
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La quinta edizione del progetto Hand 2023, svoltasi in modalità web, ha informato dell’opportunità di fare lo screening anche nelle popolazioni ricoverate negli ospedali. «Abbiamo svolto diverse riunioni e deliberato un decreto per il quale siamo un po’ in ritardo per l’attuazione», ha proseguito Persico. «In tempi brevi, dovremmo utilizzare lo screening nelle popolazioni a rischio identificate. Sia negli ambulatori di medicina generale, sia nelle farmacie, sia in tutte le zone a rischio individuate».
Ma quali sono le maggiori criticità che si riscontrano nella Regione Campania, e in particolare a Salerno, per dare piena attuazione al piano di screening per Hcv? Le difficoltà sono dovute al fatto che la regione è arrivata tardi rispetto all’espletamento delle pratiche legate, ad esempio, ai kit per gli screening. Non si tratta di grosse criticità, visto che il percorso è stato già rodato e sottoposto a validazione proprio rispetto alla pubblicazione di dati.
L’esperienza del Dipartimento Dipendenze – ASL di Salerno
Nel corso dell’evento Hand 2023, ha preso la parola anche il direttore del Dipartimento Dipendenze- ASL di Salerno, Antonio De Luna. Questi ha acceso i riflettori sull’esperienza del Dipartimento tra passato, presente e futuro.
«Nel panorama italiano delle dipendenze – ha asserito De Luna – abbiamo una grande esperienza per quanto riguarda la terapia dell’Hcv. Questo perché fino a qualche anno fa eravamo Centro autonomo prescrittore della terapia delle epatiti croniche. In seguito al taglio con l’arrivo dei farmaci ad alto costo, abbiamo dovuto attivare percorsi di cura privilegiati per i nostri pazienti. Ciò per continuare a fare questo tipo di terapia. Continuiamo a screenare e ad arruolare pazienti. Nonostante le difficoltà legate al fatto che non siamo più un Centro autonomo prescrittore».
Epatite C, l’esempio della Lombardia e del Veneto
L’importanza dello screening nello popolazioni è stato l’argomento maggiormente dibattuto nel corso dell’evento sull’epatite C. «Noi siamo un servizio – ha aggiunto Persico – indipendentemente dal fatto se abbiamo il kit rapido screeniamo tutti tramite i nostri laboratori di riferimento».
«Bisognerebbe prendere esempio da regioni come Lombardia e Veneto, che hanno liberalizzato anche l’accesso alle prescrizioni all’interno dei Ser.D. Questo è il metodo più efficace, più rapido e più sicuro per assicurare una buona compliance per i pazienti con disturbo da uso di sostanze», ha concluso De Luna.