I lavoratori UE saranno esposti a livelli di amianto dieci volte inferiori rispetto al passato. A dirlo la nuova direttiva europea sull’amianto, un grande traguardo per chi da anni lotta al fianco di dipendenti esposti nel tempo a quella sostanza cangerogena pericolosa. Che si trova, principalmente, nel settore dell’edilizia, nonostante nel 2015 tutte le forme siano state vietate. Ma se da parte c’è una legge, dall’altra le fibre di amianto sono ancora presenti in tanti edifici e infrastrutture e purtroppo la realtà è in bianco e nero. Perché quando si parla di amianto inevitabilmente si parla di cancro.
Tanti, purtroppo troppi, i lavoratori che si sono ammalati. E su questo non sembra esserci più nessun dubbio: l’amianto è la principale causa di tumore dovuta al lavoro. Il 78% di queste malattie riconosciute negli stati membri dell’Unione Europea è legato all’esposizione all’amianto. Da qui le innumerevoli battaglie e le lotte per sostenere i più fragili, per non farli sentire soli.
La nuova direttiva europea sull’amianto, cosa cambia
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Pochi giorni fa, martedì 3 ottobre scorso, il Parlamento europeo ha approvato una nuova norma per proteggere i lavoratori europei, quelli che hanno dovuto fare i conti con l‘esposizione all’amianto. Una nuova norma che cerca di mettere al centro e di porre l’attenzione anche sulla tecnologia, fondamentale ai giorni nostri per individuare precocemente le fibre di amianto, capire dove ancora si trovino.
La nuova normativa modifica la precedente direttiva 2009/148. Con questa, quindi, il limite obbligatorio di esposizione professionale (OEL) si ridurrà da 0,1 a 0,01 fibre di amianto per centimetro cubo. Una soglia che entrerà da subito in vigore, senza un periodo di transizione.
Una tecnologia moderna nella nuova direttiva europea
Con la nuova norma l’attenzione è tutta focalizzata sul lavoratore, che deve essere tutelato e protetto. Inoltre, i Paesi UE, entro un massimo dai sei anni dall’entrata in vigore della direttiva, dovranno farsi portavoce di una tecnologia sensibile, moderna e attenta, che si baserà sulla microscopia elettronica. Tutto pur di rilevare, velocemente e tempestivamente, le fibre di amianto. Ma non solo. Il valore limite si potrà abbassare ancora di più: a 0,002 fibre di amianto per cm³, escluse quelle sottili, o a 0,01 fibre di amianto per cm³, incluse le fibre sottili.
Più protezioni per i lavoratori nella nuova direttiva europea
La nuova norma, quella approvata in Parlamento in via definitiva martedì scorso, con 614 voti a favore, 2 contrari e 4 astensioni prevede anche nuovi requisiti per i lavoratori. Questi dovranno indossare dispositivi di protezione individuale, respiratori e gli indumenti dovranno essere puliti. Tutto in sicurezza. A tutto ciò bisognerà aggiungere una procedura di decontaminazione.
Commissione occupazione e affari sociali: ‘Un passo in avanti’
Con la nuova norma è stato fatto sicuramente un passo in avanti. A confermare questo traguardo il presidente della commissione occupazione e affari sociali, Dragoș Pîslaru, membro del Parlamento Europeo dal 2019. Che non ha dubbi: si va verso un futuro senza amianto.
“L’adozione fa parte della grande eredità di Veronique Trillet-Lenoir, che si è battuta senza sosta per la salute dei cittadini europei. Queste nuove norme sull’amianto riducono drasticamente il livello di esposizione dei lavoratori all’amianto, proteggendoli da questo pericoloso agente cancerogeno. Tuttavia, poiché non esiste un livello sicuro di esposizione all’amianto, le nuove norme proteggono anche i lavoratori fornendo loro indumenti protettivi e attrezzature respiratorie, proteggendo coloro che sono in prima linea nell’ondata di rinnovamento degli edifici” – ha concluso Pîslaru.
“Con 614 voti favorevoli, 2 contrari e 4 astensioni è stata approvata la direttiva europea sull’amianto. Un risultato davvero importante per noi, frutto di un lavoro congiunto che negli anni in maniera decisiva è stato portato avanti dai sindacati e che potrebbe migliorare d’ora in poi la protezione delle lavoratrici e dei lavoratori esposti a questa sostanza. Ma gli stati membri devono ora fare la loro parte e recepire la direttiva perché diventi norma a tutti gli effetti. Su questi temi occore unità e fermezza!” – ha dichiarato, invece, Vito Panzarella, il Segretario Generale FenealUil.
Continua la battaglia dell’Osservatorio Nazionale Amianto
Nonostante la nuova direttiva europea, approvata da poco, continua la battaglia dell’Osservatorio Nazionale sull’Amianto. L’ONA, con il presidente, l’Avvocato Bonanni, dal 2008 sta dando voce alle vittime dell’amianto e ai loro familiari.
Dopo anni di silenzio e insabbiamenti, qualcosa si sta muovendo in favore dei più deboli, di chi per lavoro ha dovuto fare i conti con la sostanza cancerogena. Con la speranza che ci sia in futuro una maggiore protezione. E un futuro senza amianto.