Dopo la recente vittoria con la sentenza della Corte di appello di Bologna sul caso di Roberto Zaccaria, l’Osservatorio Vittime del dovere e il suo presidente l’avv. Ezio Bonanni continuano a lavorare per i diritti di tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita per la comunità. Per le tante vittime che sono ancora sospese tra le maglie burocratiche e tutte quelle che non sanno di esserlo.
Infatti, sono ancora in tanti a non conoscere le condizioni per le quali richiedere in sede legale il riconoscimento dei propri diritti a fronte di particolari infermità così come dei familiari di chi ha perso la vita.
Vittime del dovere, chi sono ad avere questo riconoscimento?
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Tutti i dipendenti pubblici, gli appartenenti alle Forze Armate e al Comparto Sicurezza che hanno subito infermità permanente invalidante a seguito di alcune specifiche attività e funzioni che sono elencate nell’art.1, comma 563 della Legge 266 del 2005.
Parliamo di servizi come: contrasto al crimine, di ordine pubblico, vigilanza ad infrastrutture civili e militari, operazioni di soccorso, tutela della pubblica incolumità, azioni recate nei loro confronti in contesti di impiego internazionale non aventi, necessariamente, caratteristiche di ostilità.
Vittime del dovere, Bonanni: “Anche gli equiparati”
“Tutte quelle attività che sono oggetto di attacco da parte di terroristi o delinquenti comuni – spiega l’avv. Ezio Bonanni -. Nel primo caso si rientra nell’alveo di vittime del terrorismo. Nel secondo caso, quando si parla di delinquenza comune o anche di semplici infortuni, parliamo vittime del dovere.
Inoltre, la normativa contempla anche i cosiddetti equiparati alle vittime del dovere, ossia tutti coloro che hanno svolto una particolare missione o hanno operato in condizioni ambientali disagiate. Oppure in caso di infortuni e malattie a prescindere dall’attività svolta. All’interno di questo perimetro sono comprese le vittime dell’amianto, dell’uranio impoverito, di agenti cancerogeni. In quest’ultimo ambito, l’Osservatorio Nazionale Amianto interviene a tutela di queste vittime e anche dei loro familiari”.
Benefici, speciale assegno vitalizio
In termini pratici, le vittime del dovere e degli equiparati hanno innanzitutto il diritto di percepire una particolare elargizione di 2mila euro per ogni punto del grado di invalidità.
“Se si arriva almeno al 25% hanno diritto allo speciale assegno vitalizio mensile di 1033 euro e di un assegno vitalizio di 500 euro per un tortale di circa 1900 euro al mese – continua Bonanni -. Per poter godere di questi benefici, che comprendono anche altre esenzioni, occorre dimostrare sia la causa di servizio sia quel quid pluris, ossia quelle particolari attività che rientrano al comma 563 oppure l’equiparazione a delle particolari condizioni”
Dunque le vittime del dovere e i loro superstiti hanno diritto alla speciale elargizione, allo speciale assegno vitalizio e all’assegno vitalizio mensile. Ma nella battaglie legali, emergono evidenti problematiche giuridiche.
Dovere e terrorismo, disparità tra le vittime
Da anni l’avv. Bonanni alza la voce sull’evidente disparità tra vittime del dovere e quelle del terrorismo. In particolare per gli orfani delle vittime di terroristi e di criminali organizzati la tutela è maggiore, compresi per i figli non a carico fiscale. Diverso e con minori tutele, il discorso per le vittime del dovere.
Una vera ingiustizia quella per i figli non a carico che Bonanni ha portato più volte all’attenzione della politica. Come lo scorso febbraio al convegno “Guerra e Pace: vittime del dovere” alla presenza del Sottosegretario di Stato alla Difesa, Matteo Perego.
Bonanni ha innanzitutto ricordato le storie di alcuni casi di diritti mancati. Perché prima delle leggi ci sono gli uomini.
“Ricordo il caso di un carabiniere di Catania ucciso a sangue freddo – spiega Bonanni -. Il figlio non aveva ottenuto il riconoscimento perché aveva iniziato a lavorare qualche mese prima dell’uccisione del padre. Ho ereditato la causa dopo la sentenza negativa del tribunale di Catania perché la pallottola non era di un delinquente organizzato. Quindi si è aperta una querelle sulla natura del delinquente che lo aveva ucciso“.
E poi l’impegno dell’Osservatorio Vittime del Dovere nella battaglia ancora aperta sulla disparità tra vittime del dovere e del terrorismo.
“Da molti anni siamo impegnati nel tentativo di sanare l’irragionevole disparità di trattamento tra vittime del dovere e vittime del terrorismo e della criminalità organizzata. È infatti nostra convinzione che chi, per ragioni diverse e in contesti diversi abbia perso la vita servendo il nostro Paese, debba essere egualmente tutelato dallo Stato: una convinzione che le istituzioni hanno sancito in via di principio ma mai del tutto applicato” conclude Bonanni.
Tutela medica e legale dell’Osservatorio
L’Osservatorio Vittime del Dovere, insieme a Osservatorio Nazionale Amianto, lavora ogni giorno per garantire ai lavoratori esposti e ai cittadini una maggiore prevenzione primaria (bonifiche), secondaria (sorveglianza sanitaria) e terziaria (tutela indennitaria, risarcitoria e benefici contributivi).
Per richiedere la propria consulenza gratuita è possibile chiamare il numero verde 800 034 294