Covid in crescita con 21.309 casi in Italia. Salgono i casi di Covid-19. Secondo i dati del Ministero della Sanità sulla fase 3 dell’epidemia: nell’ultima settimana del bollettino (dal 31 agosto al 6 settembre), il tasso di positività è aumentato del 12,6% con 2,1 punti percentuali in più rispetto al 10,5% del periodo dal 24 al 30 agosto. I casi sono stati 21.309 con un aumento del 44% rispetto ai 14.863 della settimana precedente; e 94 decessi con un aumento del 45% rispetto ai 65 registrati dal 24 al 30 agosto.
Covid in crescita, Antinori: “Monitorare i casi gravi”
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Numeri in crescita anche a causa delle nuove sottovarianti e per gli effetti della stagione estiva, ma sono per lo più infezioni lievi come evidenziato da Andrea Antinori, direttore del Dipartimento clinico dell’INMI Spallanzani all’Ansa: “La malattia per la persone giovane adulta e sana è clinicamente non rilevante. Al contrario, nei fragili, grandi anziani e immunodepressi, il Covid-19 rimane un problema. Per questo si dovrebbe passare ad un monitoraggio che si concentri sui casi ricoverati in ospedale, sui casi gravi”.
“Il monitoraggio – aggiunge Antinori – dovrebbe focalizzarsi non tanto sull’infezione ma sulla malattia. Per caratterizzare quella che oggi è la popolazione a rischio e concentrare su queste persone gli interventi di sanità pubblica”.
Ricciardi sul Governo: “Misure insufficienti”
Più preoccupato sulla ripresa dei casi, il professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica, Walter Ricciardi, che vede nella riapertura delle scuole un fattore scatenante. Soprattutto considera insufficienti le misure del Ministero della Sanità sia per la gestione scuole sia per le vaccinazioni.
Lo spiega in un’intervista di ieri su La Stampa: “L’evidenza dimostra che viviamo ondate periodiche. Il virus cerca di evitare le nostre resistenze variando e contagiando più persone possibili. Se il Paese fa finta di nulla si espone a problemi ormai noti di moltiplicazione delle infezioni e intasamento degli ospedali. Nessuno pensa che torneremo alle drammatiche scene della prima o seconda ondata. Ma saranno comunque numeri pericolosi e credo che questo non sia né eticamente né scientificamente accettabile”.
“Nel nord Europa – continua Ricciardi – hanno diminuito i contagi monitorando l’aria delle classi e ventilandole secondo necessità. Basterebbe imitarli. Se areano i locali e si mantengono i banchi separati, le mascherine non sono necessarie. Servono invece sui mezzi di trasporto, nei luoghi affollati e negli ospedali, che altrimenti possono tornare ad alto rischio. Non si tiene conto del virus, della densità della popolazione e della modalità di trasmissione. Si vuole dare l’idea di un alleggerimento delle misure e si indugia nel confronto con l’influenza, mentre ci sono ancora rilevanti differenze come il long Covid“.
Covid in crescita, Ricciardi su vaccinazioni e tamponi
Sulle vaccinazioni Ricciardi spiega: “Chi ha fatto quattro o cinque dosi o è guarito da meno di sei mesi è protetto dalle gravi forme di Covid, ma non dall’infezione. Tutti gli altri sono a rischio, per questo serve una grande campagna vaccinale a partire dagli over 60 e i fragili per arrivare fino ai bambini. Da ottobre ci saranno nuovi vaccini e il consiglio è di farli insieme all’antinfluenzale”. Sui tamponi il professore della Cattolica invita a “usarlo solo per accertare la positività dei fragili. Come misura pubblica ha senso per entrare nei luoghi di cura”.
Dunque i cardini della prevenzione sono: vaccinazione, mascherine e distanze.