La chirurgia bariatrica comprende tutti gli interventi chirurgici volti alla riduzione del peso negli obesi. Elimina l’eccesso di tessuto adiposo e previene l’insorgenza delle patologie associate all’obesità. Nel 98% dei casi è realizzato in laparoscopia ed è sempre più sicuro: il rischio di mortalità, infatti, oggi è inferiore allo 0,1%.
Per perdere peso si ricorre anche all’endoscopia bariatrica, ovvero a una serie di procedure minimamente invasive riservate soprattutto ai pazienti fragili. Quest’ultima favorisce la perdita di peso fino al 10-20% se associata ad appropriate restrizioni dietetiche.
Grazie agli interventi bariatrici, si riduce il rischio di ictus, diabete, coronaropatie e persino di alcune forme di cancro. È quanto dichiara la Società Italiana di Chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche (Sicob), che consiglia anche di farsi seguire, dopo l’intervento, «dai team multidisciplinari Sicob. Perché se si pensa di farcela da soli si rischia di recuperare il peso perso».
Sei milioni circa le persone obese in Italia
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In Italia, quasi il 10% della popolazione, cioè 6 milioni di persone, soffre di obesità. Di queste, «il 10% (600mila) ha un’indicazione al trattamento chirurgico secondo le più recenti linee guida Italiane ed Internazionali». A parlare è Mario Musella, Professore Ordinario di Chirurgia Generale presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, Dipartimento di Scienze Biomediche Avanzate. «Ma nel nostro Paese annualmente si eseguono non più di 20-30mila interventi di chirurgia bariatrica. Questo fa capire quanta differenza ci sia tra la potenziale domanda e l’offerta e quanto sia grande il desiderio di recupero della propria salute da parte dei potenziali pazienti».
Marco Antonio Zappa, Presidente Sicob, riporta, invece, alcuni dati indicativi degli effetti della chirurgia bariatrica. «È scientificamente provato che grazie agli interventi bariatrici si riduce il rischio di ictus del 5%. Ma anche di diabete del 50-60%, di coronaropatie del 30% e persino di alcune forme di cancro del 35%».
Endoscopia bariatrica, trattamento innovativo e mininvasivo
Una delle frontiere della chirurgia bariatrica è l’endoscopia bariatrica, un trattamento innovativo e meno invasivo. «L’endoscopia bariatrica – spiega Pietro Forestieri, Presidente Onorario della Sicob – è indicata anche nei pazienti più anziani e/o fragili e con molteplici comorbilità. Nel corso degli anni, infatti, sono state sviluppate procedure endoscopiche bariatriche. Procedure che si sono dimostrate in grado di indurre una perdita di peso corporeo di circa il 10-20% se associate ad adeguate restrizioni dietetiche. Queste tecniche rappresentano, ad oggi, un’ottima strategia sia come trattamento definitivo, in casi molto selezionati, che come opzione bridge-to-surgery. Cioè verso un intervento chirurgico che in circa il 99% dei casi è realizzato in laparoscopia. Drastica oggi la riduzione del rischio di mortalità, inferiore allo 0,1%».
Non solo chirurgia bariatrica per perdere peso
Alcuni farmaci possono svolgere un’azione sinergica alla chirurgia bariatrica, sia prima che dopo l’intervento. Sono conosciuti dagli anni ’30 e si perfezionano di continuo per limitare gli effetti collaterali e migliorarne l’efficacia.
«Oggi – afferma Giuseppe Navarra, Presidente Eletto Sicob – negli Stati Uniti esistono cinque principi attivi approvati per la gestione dell’eccesso di peso mentre in Europa sono tre. In Italia il presente è rappresentato dalla liraglutide. Il prossimo futuro dalla semaglutide. Siamo in attesa che venga autorizzata la formulazione con indicazione per l’obesità che consentirà una sola somministrazione settimanale ed una maggiore efficacia rispetto alla liraglutide».