Acque inquinate ad Anagni: è bagarre tra ambientalisti e privati. L’Arpa Lazio conferma la presenza di sostanze inquinanti nelle “acque sotterranee” di un sito industriale di Anagni.
Dopo la verifica limitata alla “matrice acque sotterranee”, l’Arpa evidenzia che “il superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione per i parametri: dicloroetilene, tetracloroetilene, tricloroetilene, sommatoria organoalogenati, triclorometano, dicloropropano 4″.
Acque inquinate, il parere dell’Arpa Lazio
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Sulla base dei dati relativi alle acque inquinate ad Anagni, l’Agenzia per l’Ambiente esprime il suo parere:
«il sito per i superamenti riscontrati nelle acque, è da considerarsi potenzialmente contaminato. Così come previsto dall’articolo 252 comma 4 bis del decreto legislativo 152/06 si applica la procedura prevista».
Acque inquinate, chi è il vero responsabile?
Sulla questione rimane l’incognita sull’identità dell’azienda responsabile dell’inquinamento delle acque di un sito industriale di Anagni.
«Quanto alla matrice suolo/sottosuolo, l’azienda potrà procedere a produrre idonea autocertificazione a conclusione del procedimento, ferme restando le attività di verifica e di controllo da parte dell’autorità competente – prosegue Arpa -. Inoltre, in relazione ai superamenti delle Csc accertati, si invita l’amministrazione provinciale ad avviare le conseguenti attività di competenza finalizzate all’individuazione del responsabile della contaminazione».
La società proprietaria nega la sua responsabilità
La società proprietaria del sito, infatti, si è dichiarata soggetto interessato non responsabile della potenziale contaminazione.
Dopo le analisi eseguite dall’Arpa Lazio, è seguito l’intervento della Provincia che ha invitato il proprietario “ad adottare o concludere, se già intraprese, misure idonee di prevenzione e di messa in sicurezza d’emergenza. Al fine di riportare i valori di concentrazione delle sostanze inquinanti rilevatori al di sotto dei valori soglia di contaminazione”.
Circolo Legambiente Anagni, chiede azioni
Molto attivo sul territorio, il Circolo Legambiente Anagni porta avanti proposte e progetti volti alla tutela dell’ambiente e della promozione sociale. Proposte che chiamano all’appello la politica e le sue decisioni.
In una sua lettera, scritta lo scorso aprile e rivolta ai candidati sindaci della città, si mettono in risalto peculiarità per le quali è sempre valido l’invito ad intervenire.
«Anagni ha tuttora la necessità di pianificare e sviluppare serie e puntuali azioni per trovare soluzioni a problemi tanto critici quanto annosi, come l’inquinamento atmosferico, la riqualificazione energetica degli edifici, la conservazione del suolo agricolo e naturale, la crescita delle aree verdi e dei parchi naturali».
Inoltre: «L’abbassamento delle emissioni da fonti agricole e industriali, la gestione della biodiversità condizionata dal clima che cambia, l’economia circolare, la riduzione e prevenzione dei rifiuti, la mobilità dolce e il trasporto pubblico locale, la tutela delle acque, il dissesto idrogeologico del territorio».
Osservatorio Nazionale Amianto a difesa dell’ambiente
L’ambiente e la sua salute è uno specchio delle azioni umane che spesso fanno capo a malsani interessi economici. Una condizione che si dipana tra giochi di potere ben lontani dal rispetto dell’ambiente che ci ospita.
Si parla di crimini ambientali e di conflitti socio-ambientali: due aspetti che si sovrappongono tra loro. Per questo motivo sono necessarie, spesso, azioni legali capaci di intervenire a difesa di chi non ha gli strumenti per farlo.
L’ONA- Osservatorio Nazionale Amianto e il suo presidente, l’avv. Ezio Bonanni, continua a battersi per un ambiente più salubre. Segnalano a chi siede sugli scranni i temi più scottanti connessi con l’inquinamento del pianeta, il degrado ambientale e l’esposizione ai cancerogeni.