Nelle zone dell’Italia centrale colpite dal maltempo la pollinazione è in ritardo, diversamente dalle altre aree geografiche della penisola, dove, invece, è ai soliti livelli. Di conseguenza, le allergie respiratorie che si manifestano in primavera, quest’anno hanno subito una battuta d’arresto in regioni come l’Emilia Romagna, la Toscana, le Marche.
La primavera è la stagione delle allergie e maggio e giugno sono i mesi delle graminacee e della parietaria. Infatti, «il picco della concentrazione dei pollini nell’aria viene raggiunto tendenzialmente in questo periodo», afferma Claudio Micheletto, direttore UOC Pneumologia AOU Verona.
Allergie stagionali e croniche, cosa sono?
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Le allergie respiratorie sono reazioni scatenate dagli allergeni quando entrano in contatto con l’organismo attraverso l’aria respirata. I disturbi provocati si manifestano in prevalenza a carico dell’apparato respiratorio. Bisogna distinguere le forme di allergie stagionali da quelle croniche. Le prime si scatenano in determinati periodi dell’anno, con le seconde, invece, si può entrare in contatto sempre perché sono provocate da allergeni perenni.
È soprattutto l’inalazione di pollini a innescare le allergie respiratorie stagionali, che colpiscono un gran numero di persone nei periodi della fioritura. Responsabili sono soprattutto le graminacee, le urticacee, le composite e le betulacee.
Le allergie respiratorie croniche, invece, non hanno una periodicità fissa e possono essere causate dagli acari della polvere, dalle muffe o dai peli degli animali. Anche il cibo e alcuni farmaci possono essere responsabili della comparsa delle allergie respiratorie.
Alte vie respiratorie, bersaglio delle allergie
Le più diffuse forme di allergia in Italia sono quelle verso le graminacee e la parietaria. «Il nostro Paese ha delle pollinazioni che sono tra le più alte in Europa, in particolare in alcune aree come la Pianura Padana. Le allergie più frequenti sono quelle riguardanti le alte vie respiratorie. Cioè rinite, congiuntivite, asma», aggiunge Claudio Micheletto, che è anchepresidente eletto dell’Associazione italiana pneumologi ospedalieri – Italian thoracic society (Aipo-Its).
Per il trattamento delle allergie respiratorie si consiglia innanzitutto di evitare l’esposizione agli allergeni. Inoltre, possono essere utili farmaci antistaminici o corticosteroidi per via orale o locale (spray nasali, colliri).
Cosa fare se si è in presenza di crisi asmatiche
L’asma è un problema che riguarda circa il 10 per cento della popolazione. Durante la pollinazione, questi pazienti sono a rischio anche di riacutizzazione bronchiale con sibili e fischi, oppressione toracica e difficoltà respiratoria. Fondamentale è l’aderenza alla terapia «vero punto debole della gestione di questa patologia», chiarisce l’esperto. «L’asmatico, infatti, tra una crisi e l’altra ha fortunatamente dei lunghi periodi intercorrenti in cui sta meglio. Per tale motivo, ricorre ai farmaci poco o in modo non regolare».
I farmaci idonei a controllare e trattare l’asma sono gli steroidi inalatori. Questi medicinali «devono essere assunti con assoluta regolarità, a vari dosaggi a seconda della gravità della malattia. Possono anche essere associati in terapia combinata con i broncodilatatori. Guai, invece, a usare soltanto il broncodilatatore al bisogno. Non è un farmaco curativo, non riduce l’infiammazione, anzi espone il paziente a dei rischi se ricorre solo a questa opzione», conclude Micheletto.