In occasione della Giornata della Donna, la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) rimarca l’importanza di educare i bambini al rispetto e alla nonviolenza.

«L’educazione deve cominciare fin dai primissimi anni di vita ma non può essere una educazione finalizzata al genere». Così Maria Carmen Verga, pediatra della Asl Salerno – Vietri sul Mare e segretario nazionale della SIPPS, in vista dell’8 marzo. «La percezione della differenza di genere nei bambini non c’è, matura man mano con il passare degli anni. E inoltre, sull’educazione influiscono molteplici fattori. L’educazione deve, dunque, essere comprensiva del rispetto della persona in generale. Deve rendere il bambino capace di instaurare con tutti relazioni sane, prive di pregiudizi e di prevaricazioni. Sugli interventi da adottare abbiamo da tempo prove di efficacia, che rientrano in quella che viene definita ‘educazione sessuale completa’».

È il tipo di educazione su cui l’Unesco ha stilato delle Linee guida.

“I genitori instaurino relazioni con i propri figli”

Prima ancora della sessualità, si deve imparare il rispetto e a sviluppare relazioni sociali corrette. Ma anche capire quali sono le scelte che influenzano il proprio benessere per comprendere poi i diritti e tutelarli.

Maria Carmen Verga sottolinea l’importanza per i genitori di instaurare una relazione affettiva e di confidenza sicura con i propri figli.

Alzare il livello culturale, o anche semplicemente di istruzione nei piccoli, è un fattore protettivo anche rispetto a comportamenti insani in un rapporto di coppia. 

È fondamentale, poi, il contesto ambientale, poiché l’educazione non si esaurisce nel rapporto genitori-figli, contesto che include anche i social. Questi costituiscono oggi un fattore che influenza la psiche dei ragazzi in modo potente e su cui i genitori devono avere maggiore consapevolezza e controllo.

«La politica – sostiene Vergadovrebbe regolamentare in maniera efficace anche l’accesso dei minori al mondo dei social».

Rendere i ragazzi più forti può avere ricadute positive

L’impegno dei pediatri SIPPS si riflette anche su come le bambine e i bambini debbano essere educati ad affrontare le contrarietà e i problemi quotidiani.

Molti adolescenti sono fragili e non sono capaci di tollerare un rifiuto, una contrarietà.

«Mi riferisco – prosegue la pediatra – al semplice giocattolo del bimbo o al capriccio di stare davanti alla televisione fino a problemi più seri. Come il rifiuto della fine di una relazione affettiva. Riuscire a rendere questi ragazzi più forti rispetto alle contrarietà della vita è una cosa che poi può avere ricadute positive. Purtroppo, quello che stiamo dicendo non può essere la soluzione sicura per evitare i numerosi femminicidi di tutti i giorni commessi da adulti. La soluzione immediata è affidata alle Istituzioni. Possiamo, però, far conoscere a tutti quali sono i campanelli di allarme a cui si deve prestare attenzione, quali le situazioni a rischio da evitare».

Il ruolo dei genitori nell’educazione affettiva

Occorre, dunque, una adeguata educazione sentimentale per superare le emozioni negative, come la rabbia, la paura, la vergogna o il dispiacere per un rifiuto. È compito dei genitori insegnare a riconoscere queste emozioni negative e a superarle in modo positivo.   

Un’altra raccomandazione particolarmente significativa al giorno d’oggi è la limitazione dell’uso dei dispositivi digitali, soprattutto se utilizzati per tranquillizzare un bambino. Da un lato bisogna tenere conto che molto spesso il contenuto dei cartoni che oggi vengono trasmessi è violento. E le immagini, essendo particolarmente veloci e cariche di colori, risultano iperstimolanti ed eccitanti. Meglio la lettura di una fiaba.

Madri e padri, dunque, rivestono un ruolo fondamentale nello sviluppo e nell’educazione dei propri figli, proprio sul tema del rispetto.

Avviare un’appropriata educazione sessuale dall’adolescenza

Educare i figli di sesso diverso in maniera paritaria favorisce in entrambi sicurezza, autonomia e autostima.

Un padre che valorizza la figlia fa sì che lei stessa si senta apprezzata dalla figura maschile genitoriale. Ciò rafforzerà la ricerca futura di relazioni di reciproca stima con l’altro sesso e mai di sottomissione. Infine, a partire dai 12-13 anni, è estremamente utile avviare in ambito familiare, scolastico e pediatrico un’appropriata educazione sessuale. Questo per ribadire il rispetto delle scelte, della persona e del corpo dell’altro, fattori cruciali per la prevenzione della violenza sessuale.

I bambini che assistono a maltrattamenti della propria «madre da parte del marito o del compagno possono sviluppare modelli simili nei confronti dell’altro sesso». È quanto afferma Iride Dello Iacono, pediatra allergologo e consulente della SIPPS. «Mentre le bambine potrebbero considerare una normalità il subire maltrattamenti da parte del partner».