Il 1522 è il numero verde contro la violenza sulle donne e lo stalking, ossia tutti quegli atti persecutori che modificano le abitudini di vita di una persona. “Ricorda, il pronto soccorso è un luogo di cura, sicuro per le donne“. E’ il messaggio che lo ricorda, postato dal Ministero della Salute sulla piattaforma X, l’ex Twitter, per rilanciare la campagna a favore del numero di emergenza. “Non ci sono scuse. Se sei vittima di violenza chiama il 1522“, scrive accompagnando la frase con la locandina che rimanda all’hashtag #noexcuse.
Il numero è attivo H24, tutti i giorni dell’anno, ed è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente sia da rete fissa che mobile. Attivo dal 2006 per volontà del Dipartimento per le Pari Opportunità, il numero di pubblica utilità 1522 aveva come scopo iniziale soltanto quello di far emergere episodi di violenza contro le donne, molto spesso vittime di abusi in ambito familiare. Nel 2009, poi, l’azione di sostegno si è allargata anche nei confronti delle vittime di stalking con l’entrata in vigore della nuova legge sugli atti persecutori. Rispondono operatrici in varie lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, farsi, albanese, russo ucraino, portoghese, polacco.
1522 contro la strage delle donne: 106 femminicidi nel 2023
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I numeri dell’Istat, riportati dal Ministero della salute, fanno impressione: “Nel 2022, su 126 donne uccise, 106 sono femminicidi, 61 sono state vittime di uomini partner o ex”.
In Italia, “circa l’80% delle strutture sanitarie dotate di pronto soccorso ha attivato il ‘Percorso per le donne che subiscono violenza’, per garantire cura, sicurezza e orientamento ai servizi antiviolenza”.
Nel 2023 i pronto soccorso italiani hanno accolto 14.448 casi di donne vittime di violenza. Per molte di loro – circa l’8% – non era la prima volta. Sul sito del 1522 c’è la mappatura di tutti i centri antiviolenza collegati al numero di pubblica utilità.
Duecento chiamate al giorno, il 40% per violenza fisica
Sono circa duecento le chiamate che arrivano ogni giorno, tra squilli e messaggi, al numero antiviolenza 1522. In base ai dati Istat relativi alle chiamate del 2022, “analizzando i tipi di violenze subite, il 63,5% delle vittime dichiara di averne subito più di un tipo. I dati continuano a confermare quanto analizzato finora; le violenze maggiormente riportate nel complesso sono le minacce (37,5%) e la violenza psicologica (35,7%). Se si considera, però, la violenza che spinge maggiormente le vittime a contattare il numero di pubblica utilità 1522, quella fisica (40,1%) risulta essere la prevalente“. Tramite il numero 1522 le donne sono spesso indirizzate verso i Centri antiviolenza e le Case rifugio, circa il 73%. Sono 373 i Cav in Italia e 431 le Case rifugio.
Relativamente al 2023, invece, le donne che hanno chiamato il 1522 per chiedere aiuto sono state 30.581 (dato Istat aggiornato al III trimestre del 2023). Segnala inoltre l’Istat che “La violenza riportata al 1522 è preminentemente di tipo domestico: nei tre trimestri del 2023 il 79,4% dei rispondenti dichiara che il luogo della violenza è la propria casa (tav.15). Questo spiega l’elevata percentuale dei casi di violenza assistita. Nei tre trimestri considerati circa la metà delle vittime rispondenti (44,5%) ha figli e di esse il 24,3% dichiara di avere figli minori. È pari al 57,1% la percentuale di vittime che dichiarano che i propri figli hanno assistito alla violenza e nel 25,8% l’hanno subita loro stessi“.