regole

La nostra vita e la regola del rispetto delle regole

Onestamente, devo ammetterlo, sulla vicenda di Giulia e Filippo sono stato pessimista sin dal primo momento. Tutto propendeva per la peggiore delle ipotesi e come era nella logica degli accadimenti tutto era già precipitato, a capofitto nel più profondo, oscuro e imperscrutabile orrido, di cui noi umani siamo ignobili detentori.

Forse, nell’architettura dell’universo conosciuto, quel che ci è stato assegnato è il ruolo formale di “super” tra le forme animali viventi, ma in realtà con un compito davvero sgradevole, quello suicidario, attraverso comportamenti altrimenti inspiegabili. Ahimè, siamo dunque tutti carnefici ed al contempo vittime di una sindrome o se preferite un fenomeno di perversione, che molti si preoccupano di mitigare, se non di giustificare con lai, analisi sociologiche, farfugliamenti o peggio affidandosi alla ideologia, piuttosto che alla dietrologia.

In realtà, care amiche ed amici, il male oscuro è dentro di noi, perché diversamente le guerre e la distruzione ambientale – di cui siamo tutti responsabili a diverso titolo – non avrebbero né senso, né esistenza.

Eschilo, Sofocle ed Euripide avevano già capito tutto e poi Shakespeare ci ha aggiornato con le sue intuitive suggestioni, servendoci su di un piatto d’argento la straordinaria chiave d’accesso ad una diversità virtuosa attraverso il gioco corretto, il rispetto delle regole, la lealtà dei comportamenti, insomma il fair play, che molti ancora pensano sia una particolare forma per regolare situazioni incresciose tra praticanti lo sport.

Diversamente, proprio Il fair play, con la sua leggera ma intangibile, straordinaria forza della gentilezza, in realtà potrebbe essere la soluzione possibile, di comprensione universale. Infatti, la prima regola implicita e non scritta da rispettare dovrebbe essere proprio quella del “Rispetto delle regole”, quella che Filippo ed il resto degli umani continuano ad ignorare con buona pace delle moltitudini di vittime sacrificali, di cui la povera Giulia ora è simbolo.