Medico di famiglia e obbligo a visite domiciliari

In questa guida facciamo chiarezza su un aspetto molto importante della sanità e di grande importanza per tutti i pazienti: come funzionano le visite domiciliari del medico di base? Il medico di base, o medico di medicina generale, ha l’obbligo di fornire visite domiciliari? Vediamo tutto punto per punto. Quando, cosa fare se il medico di famiglia non visita a casa e tutto sui propri diritti.

Il medico di medicina generale fa visite a domicilio?

In Italia, il Medico di Medicina Generale (MMG), comunemente chiamato medico di base o medico di famiglia, è il primo punto di contatto tra il cittadino e il sistema sanitario nazionale. Il suo ruolo è fondamentale nella cura e nella prevenzione delle malattie, poiché offre assistenza sanitaria continua e personalizzata per ogni individuo. Se le condizioni del paziente lo richiedono ha l’obbligo di visitarlo a casa.

Quando? Se per motivi di salute i pazienti non possono recarsi nello studio medico. Questa possibilità consente di garantire una continuità assistenziale, soprattutto per gli anziani, le persone disabili o coloro che sono affetti da malattie croniche. Tuttavia, non sempre è chiaro quando e in quali circostanze il medico ha l’obbligo di recarsi a casa del paziente, e cosa si può fare nel caso in cui il medico rifiuti tale visita.

Il Ruolo del Medico di Base o di medicina generale: qual è?

Iniziamo vedendo nel dettaglio quali sono le funzioni del medico di base o di medicina generale.

  • Prevenzione: esegue visite di controllo e campagne di prevenzione (es. vaccinazioni).
  • Diagnosi: è il primo a valutare i sintomi e a fare una diagnosi iniziale, indirizzando il paziente verso ulteriori accertamenti o cure specialistiche.
  • Cura: gestisce la terapia dei pazienti, soprattutto di quelli affetti da malattie croniche o complesse.
  • Assistenza continuativa: segue il paziente per lunghi periodi, conoscendo la sua storia clinica.

Quando il medico di base ha l’obbligo di visita domiciliare?

In Italia, l’obbligo del medico di base di effettuare visite domiciliari è disciplinato dall’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale, approvato dal Ministero della Salute in collaborazione con le Regioni. Questo accordo stabilisce le linee guida principali che regolano i doveri del medico nei confronti dei suoi pazienti, inclusa la gestione delle visite domiciliari.

Secondo l’ACN, il medico di base è tenuto a effettuare visite domiciliari quando il paziente non è in grado di recarsi in ambulatorio per ragioni legate alle sue condizioni di salute. Il principio fondamentale è quello dell’impossibilità di movimento del paziente. Questo obbligo, tuttavia, non significa che qualsiasi paziente possa richiedere una visita domiciliare in ogni circostanza: devono sussistere motivi clinici oggettivi che rendano necessario l’intervento del medico a casa del paziente.

Quando è obbligatorio effettuare la visita domiciliare nel dettaglio?

Il medico di base ha l’obbligo di effettuare una visita domiciliare quando:

  • Il paziente è fisicamente impossibilitato a recarsi nello studio medico: per esempio, una persona anziana con difficoltà motorie, una persona disabile, o un paziente che ha subito un intervento chirurgico recente e non è ancora in grado di muoversi autonomamente.
  • Il paziente è affetto da una malattia acuta o cronica che lo costringe a letto: situazioni di malattia temporanea, come un’influenza particolarmente debilitante, o di malattia cronica che impedisce la mobilità, come la Sclerosi Multipla o gravi patologie respiratorie.
  • Ci sono situazioni di emergenza in cui il paziente non può recarsi in ambulatorio: anche se il termine “emergenza” in ambito medico spesso si riferisce a situazioni che richiedono un intervento immediato in ospedale, ci sono circostanze in cui la situazione non è di gravità tale da necessitare il pronto soccorso, ma comunque il paziente è impossibilitato a spostarsi e necessita dell’intervento del medico al domicilio.

Le linee guida suggeriscono che, ove possibile, il paziente debba sempre preferire l’accesso all’ambulatorio, dove il medico ha a disposizione strumenti diagnostici e un ambiente più idoneo per valutare adeguatamente lo stato di salute.

Criteri clinici per la richiesta della visita domiciliare

La valutazione clinica è alla base della decisione del medico di accettare o rifiutare una richiesta di visita domiciliare. Per garantire l’accesso a tale servizio solo a chi ne ha reale bisogno, il medico considera vari fattori:

  • Gravità della condizione: ad esempio, febbre molto alta in un anziano o difficoltà respiratorie acute.
  • Durata della condizione: per patologie temporanee come una frattura recente o un’influenza, il medico può essere più propenso a visitare a casa.
  • Condizioni croniche invalidanti: pazienti con condizioni croniche che non permettono movimenti (come malati terminali, pazienti con demenza avanzata, o persone con malattie degenerative) sono quelli per cui l’obbligo di visita domiciliare è più stringente.

Un altro aspetto importante è il rapporto di fiducia tra medico e paziente: il medico di base conosce spesso bene la storia clinica dei suoi pazienti e sa riconoscere i casi in cui è necessario intervenire a domicilio.

Tempi e orari per la visita domiciliare: quali sono?

Il medico di base è tenuto a garantire le visite domiciliari entro la stessa giornata in cui la richiesta è stata presentata, se fatta entro un orario ragionevole, solitamente la mattina. Le richieste che arrivano nel pomeriggio vengono generalmente rimandate al giorno successivo, a meno che non si tratti di una urgenza, nel qual caso il medico deve comunque intervenire.

Di norma, i medici di base organizzano le visite domiciliari in una fascia oraria definita, che varia da medico a medico.

Le visite domiciliari devono essere effettuate nell’orario di lavoro del medico e all’interno del suo bacino territoriale. Se un paziente si trova al di fuori di quest’area, il medico non è obbligato a recarsi a domicilio.

Visita domiciliare ordinaria vs visita domiciliare urgente

L’accordo collettivo distingue tra la visita domiciliare ordinaria e la visita domiciliare urgente. Quest’ultima si verifica quando la condizione del paziente è tale da richiedere un intervento tempestivo, come per esempio difficoltà respiratorie, dolori acuti, o improvvisi peggioramenti di patologie croniche.

Nel caso di visite urgenti, il medico di base ha l’obbligo di intervenire il prima possibile. Tuttavia, se il medico non è disponibile o è fuori orario di servizio, il paziente può rivolgersi ai servizi di continuità assistenziale (nota come Guardia Medica), che opera fuori dagli orari di studio del medico di base.

Eccezioni all’obbligo di visita domiciliare: quali sono?

Nonostante l’obbligo della visita domiciliare in certe situazioni, ci sono eccezioni che permettono al medico di base di non effettuare la visita:

  • Assenza del medico per motivi di salute o impegni professionali: se il medico è malato o è impegnato in un congresso, non può garantire la visita domiciliare, ma deve assicurarsi che un sostituto o un altro collega possa coprire l’assistenza ai pazienti.
  • Situazioni di rischio: se il medico ritiene che recarsi a casa del paziente possa comportare un rischio per la sua sicurezza (ad esempio in zone pericolose o con pazienti violenti), può rifiutare la visita domiciliare. In questi casi, deve indicare altre soluzioni, come l’invio della Guardia Medica o un’assistenza ospedaliera.
  • Richieste fuori dal bacino di competenza: se il paziente è fuori dall’area territoriale del medico, quest’ultimo non ha l’obbligo di recarsi a domicilio.

La responsabilità del medico in caso di mancata visita

Se il medico di base rifiuta ingiustificatamente di effettuare una visita domiciliare, violando gli obblighi stabiliti dall’ACN, può essere soggetto a diverse conseguenze:

  • Sanzioni disciplinari: il paziente può segnalare il comportamento all’ASL o all’Ordine dei Medici, che hanno il compito di valutare l’accaduto e, se necessario, prendere provvedimenti.
  • Responsabilità civile e penale: in casi estremi, un medico potrebbe essere considerato responsabile di negligenza o omissione di soccorso. Soprattutto se il mancato intervento domiciliare ha causato un peggioramento delle condizioni del paziente.

Cosa fare se il medico di base rifiuta la visita domiciliare

Può capitare che un medico di base rifiuti di effettuare una visita domiciliare, ma è importante comprendere se tale rifiuto sia giustificato o meno. Quando il rifiuto non è giustificato, infatti, ci sono diverse azioni che il paziente o i suoi familiari possono intraprendere per far valere i propri diritti.

La prima cosa da fare quando un medico di base rifiuta una visita domiciliare è capire quindi se il rifiuto sia legittimo. I criteri per richiedere una visita domiciliare devono essere rispettati, quindi è utile verificare:

  • Il paziente è fisicamente impossibilitato a recarsi in ambulatorio?
  • Il medico ha fornito una motivazione plausibile per il rifiuto
  • La richiesta è stata presentata entro gli orari in cui il medico di base effettua visite domiciliari?

Se tutte queste condizioni sono soddisfatte, e il medico non ha una giustificazione valida, è possibile che il rifiuto non sia corretto. In questo caso, è importante sapere quali sono i passi da seguire.

I passi da seguire nel caso di rifiuto di visita domiciliare

Il primo passo è parlare direttamente con il medico o con il suo studio. Questo per ottenere una spiegazione chiara e documentata del motivo per cui la visita è stata rifiutata.

Se il rifiuto del medico appare ingiustificato, potete presentare un reclamo formale alla ASL di competenza. Ogni ASL ha un ufficio dedicato alla gestione dei reclami, che prende il nome di URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico). Il reclamo può essere presentato di persona, attraverso i moduli per la presentazione di reclami online o via posta raccomandata.

Di persona, recandosi presso l’URP della ASL.

Online, attraverso il sito web dell’ASL (molte ASL offrono moduli per la presentazione di reclami online).

Come funziona il Ricorso all’Ordine dei Medici

Se la segnalazione alla ASL non produce risultati è possibile inoltrare un reclamo anche all’Ordine dei Medici della provincia in cui opera il medico. L’Ordine ha il compito di vigilare sul comportamento professionale dei medici. Può avviare procedimenti disciplinari nel caso in cui vengano riscontrate violazioni del codice deontologico o degli obblighi professionali. Anche in questo caso, è necessario presentare una descrizione dettagliata dell’accaduto, documentando la richiesta di visita domiciliare e il rifiuto ricevuto.

Consultare un legale per azioni civili o penali

In situazioni estreme, quando il mancato intervento del medico ha causato un danno significativo alla salute del paziente, potete compilare il form che trovate di seguito. Se il rifiuto della visita domiciliare ha portato a un peggioramento delle condizioni del paziente o a conseguenze gravi, infatti, il medico può essere ritenuto responsabile civilmente o penalmente. Un’azione legale può essere intrapresa per negligenza o per omissione di soccorso, a seconda delle circostanze specifiche del caso.

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