Lo sviluppo di un nuovo vaccino antitumorale per cani, in fase di studio clinico dal 2016, sta attirando l’attenzione di scienziati e amanti degli animali di tutto il mondo. Ma la sua importanza va ben oltre il mondo dei nostri amici a quattro zampe: c’è la speranza che i benefici del vaccino possano essere tradotti in trattamenti efficaci contro il cancro anche per gli esseri umani
Un vaccino per la cura del cancro dei nostri amici a quattro zampe
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Il nuovo Vaccino. Non c’è dubbio che gli esseri umani abbiano un legame speciale con i loro fedeli compagni a quattro zampe. Dai momenti di felicità condivisa ai giorni difficili, i cani sono sempre accanto a noi, guadagnandosi un posto nel nostro cuore e spesso anche nel nostro portafoglio. Con la crescente sensibilità verso il benessere dei nostri amici pelosi, non sorprende che molti proprietari investano considerevoli risorse nella cura e nel trattamento dei cani, soprattutto quando si tratta di affrontare malattie come il cancro.
Ebbene, negli ultimi anni, si è accesa una nuova speranza per i cani affetti da tumori grazie a un innovativo vaccino antitumorale. Ad oggi, più di trecento animali hanno ricevuto il trattamento, e i risultati sono stati sorprendenti. Il tasso di sopravvivenza a dodici mesi per i cani affetti da specifici tipi di tumori è salito dal 35% al 60%, mentre in molti casi si è assistito addirittura a una riduzione delle dimensioni dei tumori stessi.
Conosciamo l’immunoterapico del cancro canino
Conosciuto come immunoterapico del cancro del peptide canino EGFR/HER2, il trattamento ha avuto origine da studi sulle malattie autoimmuni, che si verificano cioè quando il sistema immunitario attacca erroneamente i tessuti del corpo anziché rispondere a minacce esterne.
Nello specifico, il vaccino è progettato per stimolare il sistema immunitario a riconoscere e combattere attivamente le cellule tumorali.
Secondo il reumatologo Mark Mamula della Yale University School of Medicine, «Sotto molti aspetti i tumori sono come il bersaglio delle malattie autoimmuni. Le cellule tumorali sono simili al nostro tessuto e vengono attaccate dal sistema immunitario. La differenza è che vogliamo che sia il sistema immunitario ad attaccare il tumore». Ma cosa rende così speciale questo trattamento?
Il vaccino che cambia il gioco
Ciò che rende questo vaccino così innovativo è il suo approccio policlonale, che coinvolge diversi tipi di anticorpi provenienti da diverse cellule immunitarie. Secondo uno studio condotto nel 2021 da Mamula e colleghi, il farmaco infatti agisce stimolando le cellule immunitarie a produrre difese anticorpali che si dirigono direttamente contro i tumori, interferendo con i loro modelli di crescita. In particolare, questi anticorpi prendono di mira due proteine: il recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR) e il recettore 2 del fattore di crescita epidermico umano (HER2).
Utile precisare che le mutazioni che causano la sovraespressione di queste proteine, portano alla divisione cellulare incontrollata in alcuni tumori sia umani sia canini.
In altre parole, il vaccino non solo colpisce il tumore, ma lo fa con un attacco multi-pronged, rendendo la sua difesa più robusta e efficace.
A rimarcarlo, l’oncologo veterinario Gerry Post, della Yale School of Medicine.
«In oncologia veterinaria, la nostra cassetta degli attrezzi è molto più piccola di quella dell’oncologia umana», afferma. «Questo vaccino è davvero rivoluzionario. Non potrei essere più entusiasta di diventare un oncologo veterinario».
Un vaccino per tutti?
Ma cosa significa tutto questo per il futuro dei nostri amati compagni pelosi? Per ora, il vaccino rimane un’opzione di trattamento post-diagnosi piuttosto che una misura preventiva. Tuttavia, la sua efficacia è già stata dimostrata nel caso di cani come Hunter: ora libero dal cancro, due anni dopo aver ricevuto la diagnosi di osteosarcoma, un tipo di cancro alle ossa.
Considerando che solo circa il 30% dei cani affetti da osteosarcoma sopravvive oltre i dodici mesi, il successo del trattamento è stupefacente. E dato che circa un cane su quattro si ammalerà di cancro nel corso della sua vita, l’impatto potenziale del vaccino è semplicemente enorme.
Ma le implicazioni del vaccino non si limitano solo ai nostri fedeli amici a quattro zampe.
Una speranza per il cane e per l’uomo
Questo cambiamento di paradigma potrebbe rappresentare una svolta fondamentale nella lotta contro il cancro non solo nei cani, ma anche negli esseri umani.
Considerando le sorprendenti somiglianze tra il cancro nei cani e il cancro umano, dai pattern di mutazioni genetiche al comportamento del tumore e alle risposte al trattamento, i ricercatori suggeriscono che questo trattamento possa aiutare anche la nostra comprensione dei tumori negli esseri umani.
E l’Università di Yale non è l’unica istituzione a compiere progressi nel campo dei trattamenti contro il cancro nei cani. Altri ricercatori stanno sperimentando diverse immunoterapie per cani affetti da melanoma e linfoma. Tuttavia, proprio come nei tumori umani, non tutti gli animali rispondono al trattamento e la prognosi rimane incerta.
«Come gli esseri umani, anche i cani si ammalano di cancro spontaneamente», sottolinea Mamula. «Crescono, metastatizzano e mutano, proprio come fanno i tumori umani».
Ad ogni modo, nonostante le sfide, il potenziale per fornire sollievo e una vita migliore ai nostri amici pelosi è una prospettiva affascinante. Come afferma Mamula, «Se possiamo offrire qualche beneficio, qualche sollievo – una vita senza dolore – questo è il miglior risultato che potremmo mai ottenere».
Fonte
Translational Oncology.