covid e influenza

CON L’ARRIVO DELL’INVERNO L’EUROPA RISCHIA UNA NUOVA ONDATA DI VIRUS RESPIRATORI. L’ECDC INVITA I GOVERNI A POTENZIARE LE CAMPAGNE VACCINALI CONTRO INFLUENZA, RSV, COVID-19 E POLMONITE.

L’allarme dell’Ecdc: “vaccinarsi ora”

Con l’autunno ormai inoltrato e l’inverno alle porte, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha lanciato un avvertimento chiaro: rafforzare subito le vaccinazioni per evitare un’ondata di infezioni respiratorie che potrebbe colpire duramente anziani, bambini e persone fragili.

Ogni anno, tra novembre e marzo, virus come l’influenza, il virus respiratorio sinciziale (RSV), il SARS-CoV-2 e lo Streptococcus pneumoniae, responsabile della polmonite pneumococcica, tornano a circolare con forza. Il risultato è un aumento dei ricoveri ospedalieri, delle morti evitabili e della pressione sui sistemi sanitari già provati da carenze di personale e risorse.

“Le infezioni respiratorie si diffondono nella comunità, ma anche negli ospedali e negli ambulatori – ha spiegato Bruno Ciancio, epidemiologo senior dell’Ecdc –. Vaccinare gli operatori sanitari e i gruppi più a rischio può salvare migliaia di vite”.

I virus sotto osservazione: influenza, RSV, Covid e polmonite

Le principali minacce dell’inverno 2025-2026 restano quattro: influenza stagionale, RSV, Covid-19 e polmonite pneumococcica.

L’influenza, da sola, causa ogni anno milioni di infezioni e decine di migliaia di decessi in Europa. Tuttavia, la copertura vaccinale resta deludente: la media UE è ben sotto il 50%, lontana dall’obiettivo del 75% raccomandato dall’OMS per i gruppi a rischio. Solo Danimarca, Irlanda, Portogallo e Svezia si avvicinano a tale soglia.

Il virus respiratorio sinciziale (RSV), meno noto ma altrettanto pericoloso, provoca ogni anno circa 250.000 ricoveri nei bambini e 160.000 negli anziani. È la principale causa di bronchiolite nei più piccoli e può scatenare gravi complicanze respiratorie nei fragili. Oggi alcuni Paesi UE hanno introdotto vaccini specifici per donne in gravidanza e over 60, mentre per i neonati a rischio sono disponibili anticorpi monoclonali a lunga durata.

Il Covid-19 continua a circolare tutto l’anno, con picchi stagionali. Sebbene la gravità media dei casi si sia ridotta, anziani e immunodepressi restano vulnerabili, e per loro la dose di richiamo autunnale è fortemente consigliata.

Infine, la polmonite pneumococcica rappresenta una delle prime cause di ospedalizzazione tra gli anziani. Secondo i dati dell’Ecdc, oltre il 70% degli over 65 in Europa ha contratto almeno una volta un’infezione prevenibile con il vaccino antipneumococcico.

Vaccinarsi per sé e per gli altri

La vaccinazione non è solo una protezione personale, ma un gesto di responsabilità collettiva.
Ridurre il numero di persone contagiate significa proteggere chi non può vaccinarsi – come i neonati o chi è in trattamento immunosoppressivo – e evitare il sovraccarico degli ospedali.

Inoltre, vaccinare il personale sanitario è una misura cruciale per mantenere operativo il sistema di cura durante i mesi più critici. Nella scorsa stagione invernale, la copertura vaccinale tra gli operatori si è fermata al 32%, una cifra che l’Ecdc definisce “pericolosamente bassa”.

Bambini e anziani: i più vulnerabili

I bambini piccoli sono tra le principali vittime delle infezioni respiratorie. Nei più piccoli, l’influenza e il virus sinciziale possono causare bronchioliti e polmoniti gravi, spesso con ricovero.

Per questo, la maggior parte dei Paesi europei raccomanda il vaccino antinfluenzale anche ai bambini sotto i 5 anni, con l’obiettivo di ridurre complicanze e trasmissione.

Tra gli anziani, invece, la combinazione di immunità indebolita e comorbidità croniche aumenta drasticamente il rischio di malattia grave e morte. “Le persone sopra i 65 anni – ricorda l’Ecdc – beneficiano enormemente dei vaccini stagionali: ogni campagna efficace evita migliaia di ricoveri e salva vite”.

La prevenzione quotidiana: igiene, isolamento e aria pulita

Oltre ai vaccini, l’Ecdc ribadisce l’importanza di buone pratiche igieniche per limitare la diffusione dei virus respiratori.

Le regole restano semplici ma efficaci:

  • lavarsi spesso le mani;
  • coprirsi naso e bocca quando si tossisce o starnutisce;
  • restare a casa in caso di febbre o sintomi;
  • ventilare regolarmente gli ambienti chiusi, in particolare scuole, uffici e mezzi pubblici.

Questi comportamenti, insieme alle vaccinazioni, rappresentano il modo più efficace per proteggere sé stessi e la comunità.

Vaccinarsi: la strategia “multipla” di protezione

Secondo l’Ecdc, la sfida non è concentrarsi su un solo virus, ma adottare un approccio integrato contro tutte le infezioni respiratorie. Per questo raccomanda:

  • vaccinazione combinata per influenza, Covid-19 e polmonite pneumococcica nei soggetti eleggibili;
  • profilassi contro RSV per anziani e neonati a rischio;
  • uso tempestivo degli antivirali in caso di influenza nei pazienti fragili.

L’obiettivo è ridurre del 20–30% i ricoveri per malattie respiratorie gravi entro l’inverno 2025-2026.