Sette milioni di persone in Italia hanno problemi di udito. Il disagio colpisce il 12,1% della popolazione, ovvero 1 persona su 3 fra gli over 65.
Negli ultimi 5 anni, solo il 31% della popolazione ha svolto un controllo dell’udito, mentre il 54% non l’ha mai fatto.
Solo il 25% di quanti potrebbero trarne beneficio usa l’apparecchio acustico, nonostante l’87% di chi lo utilizza dichiari migliorata la propria qualità di vita.
A livello mondiale, l’Organizzazione Mondiale Sanità (OMS) stima che circa il 5% della popolazione ‘convive’ con una perdita uditiva. Il futuro non fa sicuramente ben sperare. Si prevede, infatti, che entro il 2050 circa una persona su quattro sperimenterà una forma di diminuzione dell’udito, pari a 2,5 miliardi di persone nel mondo.
La campagna di prevenzione di Udito Italia
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Udito Italia, per il 15esimo anno, porta in giro per l’Italia la propria campagna di prevenzione più importante, ‘Nonno Ascoltami! – La prevenzione in piazza’. Periodicamente riunisce una rosa di esperti sui temi del benessere uditivo, della sicurezza stradale e sulla collaborazione con le professioni sanitarie.
L’edizione 2024 della campagna targata Udito Italia prenderà il via il 29 settembre da Venezia, Ancona e Torino. Si concluderà il 27 ottobre a Napoli e a Busto Arsizio e sarà ancora una volta sostenuta dall’OMS e dal ministero della Salute. Medici specialisti, professionisti sanitari e volontari per una giornata saranno a disposizione dei cittadini, aiutandoli a conoscere meglio l’importante senso dell’udito.
Croce Rossa e Misericordia saranno presenti nelle piazze con un supposto logistico. Anche quest’anno proprio nelle piazze italiane sarà possibile effettuare controlli dell’equilibrio. L’obiettivo è quello di valutare il rischio di cadute soprattutto negli anziani.
Abitudini di ascolto non sicure causano perdita dell’udito
La campagna di prevenzione di Udito Italia nasce dagli ennesimi dati allarmanti denunciati dall’OMS. Secondo l’Organizzazione, oltre un miliardo e mezzo di persone convive con una qualche forma di disabilità uditiva, pari a 430 milioni in forma invalidante. Cifra che nel 2050 potrebbe salire a oltre 2 miliardi e mezzo, di cui oltre 700 milioni in forma invalidante.
Negli ultimi anni, l’allarme maggiore riguarda la sempre crescente esposizione al rumore, soprattutto negli ambienti ricreativi. Ciò ha portato l’OMS a prevedere che oltre un miliardo di giovani nel mondo potrebbe essere a rischio di perdita dell’udito. La causa sono le abitudini di ascolto non sicure.
La salute uditiva incide in molteplici aspetti della vita
La salute uditiva, inoltre, riveste un ruolo fondamentale in molteplici aspetti della vita un tempo sottovalutati, come nella sicurezza stradale.
Se diagnosi precoce e tecnologie assistive sono armi certamente fondamentali, la partita più importante si gioca sulla sensibilizzazione e sulla consapevolezza delle persone. Tanto che l’OMS stima che il 50% dei casi di ipoacusia potrebbe essere prevenuto attraverso adeguate misure di sanità pubblica.
«Il nostro obiettivo – ha spiegato la presidente di Udito Italia, Valentina Faricelli – è avvicinare le persone alla prevenzione in modo naturale. Oggi lo stigma resta il principale problema per chi soffre di un abbassamento uditivo. La nostra campagna ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione a controllare il proprio udito. L’udito condiziona la vita sociale e nelle nostre giornate si evidenzia quanto questo problema sia diffuso. Serve una nuova cultura in merito ai problemi di udito, dobbiamo lavorare affinché le istituzioni possano lavorare in modo congiunto a sostegno della prevenzione».
Una problematica sociale da non sottovalutare
Oggi, solo il 50% delle persone che potrebbero farlo si rivolge agli specialisti per prevenire i disturbi dell’udito.
Se non adeguatamente gestita, la perdita dell’udito può influire profondamente sulla qualità della vita e sull’isolamento sociale.
Il problema dell’udito è molto presente in termini percentuali fra le persone in età avanzata Sentire e ascoltare poco isola ulteriormente gli anziani. Si tratta di una problematica sociale che riguarda anche la sicurezza stradale.