La tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi rientra finalmente tra i principi fondamentali della Costituzione italiana.
La notizia è recentissima e ha già fatto il giro del mondo, in quanto rappresenta passo realmente importante per la tutela dell’ambiente e della salute dell’uomo.
La Camera ha approvato la proposta di Legge e la modifica degli articoli 9 e 41 della nostra Costituzione. Il disegno di Legge era stato introdotto già nel giugno 2021, ma ha trovato la concreta approvazione solo lo scorso 8 febbraio con 468 voti a favore, 6 astenuti e 1 contrario.
L’8 febbraio segna quindi una giornata storica. Ad annunciarlo è stato proprio l’account ufficiale Twitter di Palazzo Chigi.
Dal Parlamento via libera all’inserimento della tutela dell’#ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi nella #Costituzione. È una giornata storica per il Paese che sceglie la via della sostenibilità e della resilienza nell’interesse delle future generazioni
— Palazzo_Chigi (@Palazzo_Chigi) February 8, 2022
L’Italia può finalmente porre l’accento su una necessità che fino ad oggi sembrava esser posta in secondo piano.
Mentre gli eventi climatici violenti e fuori controllo, verificatisi negli ultimi anni, provano che proteggere la terra che ci accoglie è un dovere a cui nessun uomo può sottrarsi. Dallo status di salute dell’ambiente che ci circonda, dipende automaticamente anche lo status di salute dell’uomo stesso.
Un ambiente salubre e privo di contaminazione proteggerà sicuro l’uomo dall’insorgenza di malattie e neoplasie conseguenti all’inquinamento atmosferico, del suolo e delle acque.
Articoli 9 e 41 della Costituzione prima e dopo
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Adesso però cerchiamo di dare uno sguardo più da vicino a quelli che sono stati i veri cambiamenti dell’art. 9 e art. 41 della Costituzione italiana.
L’art. 9 è uno degli articoli fondamentali inseriti nella nostra Costituzione e fino all’8 febbraio citava:
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
Dall’8 febbraio invece, al suddetto articolo è stato inserito un comma che cita: il principio di tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.
Mentre l’art. 41 che prima citava:
“L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali..”.
adesso è stato riformulato come di seguito:
“L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, ALLA SALUTE, ALL’AMBIENTE. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali E AMBIENTALI”.
Da Greta Thunberg ai nostri giovani: la rivoluzione adesso è green
Se fossimo nel 1969 potremmo utilizzare anche la storica citazione: un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità. Ma siamo all’alba del 2022 e l’uomo sulla Luna è atterrato già da oltre mezzo secolo. Quindi ci limitiamo ad augurarci che questo sia realmente il primo passo verso un futuro migliore, soprattutto per i più giovani che iniziano già da piccolissimi ad alzare la voce in favore dell’ambiente.
Difatti, alla luce delle catastrofi naturali a cui abbiamo assistito ai telegiornali, ma che spesso hanno colpito anche il nostro Paese, basti ricordare gli episodi di maltempo che hanno interessato la Sicilia lo scorso ottobre, anche i bambini e gli adolescenti stanno scendendo in piazza pacificamente.
A lanciare il grido di una battaglia, ribattezzata per molti una battaglia green, è stata la giovane Greta Thunberg, divenuta poi la beniamina di tutti gli attivisti e leader di un movimento seguito prevalentemente dai più giovani che sottolinea la necessità di attuare lo sviluppo sostenibile.