Un nuovo farmaco immunoterapico ridurrebbe del 40% il rischio di morte dei pazienti con tumore del polmone a piccole cellule.
Si tratta del Tarlatamab di Amgen, il quale dovrebbe aumentare la sopravvivenza totale dei malati da 8,3 a circa 14 mesi.

Il tumore al polmone a piccole cellule

I tumori del polmone si suddividono in non a piccole cellule (NSCLC) e a piccole cellule (SCLC); questi ultimi rappresentano il 16,8% di tutti i tumori polmonari.

Il carcinoma polmonare a piccole cellule (SCLC) o microcitoma è una neoplasia polmonare che origina dalle cellule neuroendocrine dei grossi bronchi, caratterizzato da elevata malignità e precoce capacità metastatica.

E’ noto per essere estremamente aggressivo. Ogni anno nel mondo si registrano oltre 330mila nuove diagnosi di questo tumore, circa 6 mila in Italia. Sulla base degli importanti risultati provenienti dalla sperimentazione clinica, tarlatamab avrebbe già ricevuto un’approvazione accelerata da parte di Fda nel 2024. Nello stesso anno è stata inoltre inserita nel Time tra le “invenzioni dell’anno”.

Lo studio presentato a Chicago

I risultati sono stati presentati ieri al Congresso annuale dell’American Society of Clinical Oncology (Asco), a Chicago, e pubblicati sul New England Journal of Medicine.

La ricerca ha valutato l’efficacia e la sicurezza di tarlatamab in 509 pazienti con tumore del polmone a piccole cellule dopo trattamento di chemioterapia.

La peculiarità di tarlatamab si deve alla tecnologia “Bite” che consente al farmaco di avere una duplice azione: attivare le cellule T del sistema immunitario ed agire contro la proteina DLL3 delle cellule tumorali.

Si tratta di tecnologia usata già nel trattamento dei tumori del sangue come la leucemia linfoblastica acuta, per la prima volta applicata con successo anche nei tumori solidi. In particolare, nel tumore polmonare a piccole cellule, che rappresenta il 10-15% di tutti i tumori polmonari.

Una patologia causata anche dall’amianto

Questa neoplasia si origina nei grossi bronchi, ed è molto maligno.
Nei paesi industrializzati, il microcitoma polmonare è causato spesso dal fumo. Tra i rischi professionali vi sono le esposizioni a radiazioni e a dei cancerogeni. In particolare, amianto, silice, nickel, etere bis-clorometile, cadmio, fumi di carbone e cromo, inquinamento atmosferico, gas radon.

Tutti gli altri tumori del polmone sono non a piccole cellule.

Assistenza gratuita carcinoma polmonare a piccole cellule

L’ONA – Osservatorio Nazionale Amianto e l’Avv. Ezio Bonanni hanno istituito il dipartimento di assistenza per le vittime di microcitoma del polmone. Infatti, anche se il microcitoma polmoni è multifattoriale con un’elevata incidenza per i fumatori, le fibre di amianto hanno capacità di sinergia e moltiplicazione del rischio.