Il tumore al polmone per amianto è una neoplasia polmonare che, nella maggior parte dei casi, si genera per esposizione a sostante nocive sui luoghi di lavoro.
Parlando del tumore al polmone in generale, per dare un’idea in termini numerici, tra il 2005 e il 2015, sono stati registrati ben 17,5 milioni i nuovi casi e 8,7 milioni di morti in tutto il mondo.
Quello che emerge dagli stessi studi è il forte aumento di casi dovuti all’esposizione a sostanze nocive: tra queste quella cancerogena per eccellenza è proprio l’amianto.
Tornando alle statistiche, infatti, vediamo che i decessi a causa del tumore al polmone per amianto sono circa 70 mila all’anno su scala mondiale. Mentre nel nostro paese se ne registrano all’incirca 6000.
Sono numeri importanti che, oltre a definire esattamente la gravità del problema, ci fanno comprendere quanto ancora ci sia da fare per sconfiggere il killer bianco.
Perché l’amianto è il nemico numero uno?
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Per descrivere questo fenomeno abbiamo usato dei numeri, possiamo continuare a farlo:
- 40 milioni sono le tonnellate di amianto ancora presenti in Italia
- 44 mila circa, i siti che devono ancora essere bonificati
L’amianto è il numero uno dei nemici dell’uomo per quanto riguarda le patologie da esso causate attraverso l’esposizione o, in maniera meno diffusa, l’ingerimento.
Minuscole fibre, con dimensioni infinitesimali, raggiungono i polmoni e altri organi a seguito dell’inalazione.
La quasi totale impossibilità di smaltirle, dà modo loro di depositarsi in maniera profonda e iniziare a creare danni.
Attraverso la potente azione infiammatoria, le fibre di amianto iniziano differenti processi che, a seconda della modalità e della durata dell’esposizione alla sostanza, possono provocare danni di diversa natura.
Per questo l’amianto è stato definito, oltre che Killer bianco per via del suo colore chiaro, anche come il peggior cancerogeno del terzo millennio.
L’inquinamento ambientale, il benzene, gli Ipa, il radon, le radiazioni e i fumi di saldatura sono tra i principali agenti che provocano il cancro al polmone.
L’esposizione ad asbesto nei luoghi di lavoro si è aggiunta, nel corso del tempo, a questi fattori, divenendo uno dei mali peggiori del terzo millennio.
Il suo costo contenuto e la sua versatilità, infatti, hanno contribuito a un ampio impiego in ambito industriale ed edilizio.
Questo ha reso la sostanza tra le più diffuse in assoluto, fino al 1992, anno in cui l’uso dell’amianto è stato messo al bando.
La bonifica ambientale, per il momento, rimane ancora un’operazione molto lunga e complessa.
Tumore al polmone da amianto: le tipologie
Le patologie asbesto correlate possono essere di diversa natura e interessare diversi organi del corpo umano: i polmoni innanzitutto, la laringe, la faringe, lo stomaco e l’apparato riproduttivo.
A seconda del tipo di esposizione del tempo di latenza della patologia si possono avere diversi esiti.
Tra i peggiori c’è proprio il tumore al polmone, che può essere di diverse tipologie.
Il tumore al polmone a piccole cellule
Qesto tipo di polmone è più comunemente conosciuto come microcitoma, tumore a chicco d’avena o tumore neuroendocrino polmonare.
Ciò che lo caratterizza è una spiccata malignità.
La patologia, generata dalle cellule neuroendocrine dell’epitelio di rivestimento dei bronchi, attacca quasi esclusivamente le zone centrali del polmone per espandersi poi nei bronchi.
Il tumore al polmone non a piccole cellule
Questa è la neoplasia polmonare che si verifica nella maggior parte dei casi, il 70%. La patologia trae origine dai tessuti epiteliali che si trovano introno a bronchi e parenchima polmonare.
Questa neoplasia può evolvere in altre tipologie differenti
- carcinoma polmonare a cellule squamose
- adenocarcinoma al polmone
- carcinoma indifferenziato del polmone
Il tumore al polmone da amianto e i suoi sintomi
Spesso asintomatico in fase iniziale, il tumore al polmone può, in altri casi e in fase più avanzata, presentare sintomi ben chiari come tosse continua che non passa o addirittura peggiora nel tempo.
Sono inoltre frequenti raucedine, sangue nel catarro, respiro corto e dolore al petto, specialmente quando si tossisce o si fanno respiri profondi.
A questi sintomi si accompagna anche perdita di appetito e di peso e frequenti infezioni respiratorie come bronchiti e polmoniti.
La diagnosi del tumore al polmone
In presenza di segnali sospetti e, a seguito di una fondamentale anamnesi lavorativa per stabilire l’esposizione ad amianto, è necessaria una prima visita medica mirata.
Successivamente potranno essere eseguiti esami quali: la radiografia toracica la TC e la PET.
Per giungere ad una diagnosi definitiva, però, sarà necessario il prelievo di un campione di tessuto interessato dalla patologia, sul quale eseguire la biopsia e l’esame istologico.
La cura del tumore al polmone
Abbiamo visto che per tipologia e conformazione ci sono diverse neoplasie tumorali.
Proprio in base a queste distinzioni e allo stato di avanzamento delle patologie le cure saranno differenti.
Chirurgia, chemioterapia e radioterapia sono i principali approcci ai quali ricorrere, da impiegare singolarmentoe o in maniera combinata.
La chirurgia polmonare
Con l’approccio chirurgico il tumore polmonare da amianto può essere trattato con modalità differenti
- attraverso la resezione a cuneo si pratica l’asportazione della parte del polmone con tumore. Questo procedimento può essere impiegato solo quando la malattia non è troppo estesa;
- con la lobectomia si esporta un lobo o una parte di esso;
- attraverso la pneumonectomia il polmone viene asportato interamente poichè il tumore si è esteso sull’intera superficie.
Una metodologia di approccio radicale è ciò che assicura una guargione migliore ma, spesso, al procedimento chirurgico ne vanno associati altri per garantire maggiori percentuali di guaridigione.
La chemioterapia
La chemioteriapia è destinata ai pazienti già operati, ad alto rischio di recidiva e con malattia in stato avanzato. Questo tipo di terapia farmacologica prevede la somministrazione di cisplatino o carboplatino in combinazione con gemcitabina, etoposide, pemetrexed, docetaxel, paclitaxel o vinorelbina.
Sia la chemioterapia che la radioterapia possono essere utilizzate prima dell’intervento chirurgico per ridurre le dimensioni del tumore o dopo l’intervento per eliminare le eventuali cellule rimaste.
Nello specifico la chemioterapia sarà:
- neoadiuvante se somministrata prima dell’intervento chirurgico per ridurre la massa tumorale;
- adiuvante se somministrata dopo l’intervento per eliminare eventuali cellule tumorali rimaste;
- esclusiva se somministrata come sola terapia quando il tumore non è più operabile;
- palliativa quando adottata per ritardare la crescita del tumore e cercare di prolungare la vita del paziente.
La radioterapia
La radioterapia è utilizzata da sola o in combinazione con la chemioterapia quando non si ha possibilità di procedere chirurgicamente a causa delle caratteristiche del tumore o dello stato di salute del paziente.
Può essere eseguita a fasci esterni, con l’energia emessa esternamente al corpo, o interna, quando attraverso un tubo si va ad intervenire proprio sull’organo direttamente interessato.
Il tumore al polmone: malattia professionale e indennizzo Inail
A causa dei tempi di latenza molto lunghi i primio sintomi di una patologia asbesto correlata possono presentarsi anche dopo anni dall’esposizione.
Parliamo di un arco temporale che può arrivare fino ai 25 anni.
Nel momento in cui viene diagnosticata la malattia asbesto correlata, i sanitari sono obbligati a refartarla come tale (art. 365 c.p.), a effettuare una segnalazione all’INAIL (art. 139 del DPR 1124/65) e a redigere la prima certificazione di malattia professionale.
Con il riconoscimento della malttia professionale da parte dell’Ente si avrà diritto a
- un indennizzo del danno biologico per le vittime con un punteggio di invalidità che va dal 6 al 15%;
- un indennizzo del danno biologico e delle diminuite capacità di lavoro per le vittime con un grado di invalidità superiore al 16%.
Per quanto riguarda il tumore al polmone da amianto l’Inail lo ha inserito nella Lista I, vale a dire la lista delle patologie la cui origine professionale è di “elevata probabilità“. Le vittime di patologie comprese in questa lista sono assistite dalla presunzione legale di origine.
Queste sono, oltre al tumore polmonare, il cancro della laringe, il tumore alle ovaie, il mesotelioma, le placche pleuriche, gli ispessimenti pleurici e l’asbestosi polmonare.
L’assistenza dell’Osservatorio Nazionale Vittime Del Dovere
Impegnato ormai da tempo nell’assistenza medica e legale alle vittime di patologie asbesto correlate, l’Osservatorio Nazionale Vittime del Dovere offre il suo aiuto a chiunque ne abbia bisgno.
Per una consulenza è sufficiente compilare il formulario qui in basso.