Personale sanitario

I tempi di attesa sulle prestazioni ambulatoriali del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) si dilatano sempre di più. Notevoli sono le differenze tra le Regioni nella rendicontazione degli stessi.

Soltanto 6 Regioni svettano per la trasparenza e la completezza delle informazioni sui tempi di attesa per le prestazioni sanitarie.

Il Sud si rivela in difficoltà. La Puglia è l’unica Regione “promossa” nel Mezzogiorno.

È il risultato di una recente analisi della Fondazione GIMBE su completezza e trasparenza delle informazioni presenti nei siti web di Regioni e Province autonome. L’analisi ha anche valutato la semplicità e l’accessibilità delle modalità di prenotazioni nei siti CUP regionali.

Lunghi tempi di attesa: i pesanti disagi dei pazienti

«I tempi di attesa sono oggi il sintomo più grave ed evidente della crisi organizzativa e professionale del SSN». A dichiararlo è Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE. «Questo crea pesanti disagi per i pazienti, peggiora gli esiti di salute e fa lievitare la spesa privata. Ciò impoverisce le famiglie e può portare anche a rinunciare alle cure. Ma, paradossalmente, a fronte della rilevanza del problema, non esiste una rendicontazione pubblica completa e trasparente sui tempi di attesa».

Il recente DL Liste di attesa ha previsto l’istituzione, presso l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas), della Piattaforma Nazionale per le Liste d’Attesa. Ciò per monitorare in modo rigoroso, analitico e uniforme i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie in tutte le Regioni italiane. Secondo Cartabellotta, la piattaforma rappresenta l’unica vera novità del decreto. La sua realizzazione dipende dall’eterogeneità e dalla trasparenza delle piattaforme regionali sulle liste di attesa.

Rendere trasparenti i portali web regionali

La Fondazione GIMBE ha scattato una prima istantanea sulla completezza e trasparenza dei dati pubblicati da Regioni e Province autonome. I dati sono relativi al monitoraggio ex-ante dei tempi di attesa. Rilevano, in un determinato periodo, la differenza in giorni tra data di prenotazione e data assegnata per l’erogazione della prestazione.

L’obiettivo dell’analisi non è quello di creare una “classifica” tra le Regioni, bensì di identificare le aree di miglioramento dei loro portali web. L’obiettivo è quello di renderli davvero trasparenti e fruibili per i cittadini. È stata anche effettuata una mappatura dei portali regionali di prenotazione delle prestazioni, confrontando le opzioni di accesso fornite ai cittadini.

Informazioni aggiornate, sono solo sei le Regioni virtuose

La disponibilità di informazioni aggiornate e dettagliate sul monitoraggio in un portale regionale unico è un elemento essenziale di trasparenza per cittadini e ricercatori.

«La nostra analisi – continua il Presidenterestituisce un quadro molto eterogeneo dei dati pubblicati online. In particolare, solo 6 Regioni rispettano tutte le dimensioni oggetto di valutazione: Provincia autonoma di Bolzano, Puglia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto».

In dettaglio, sono state escluse dall’analisi 7 Regioni.

  • Basilicata, Campania e Lombardia perché non dispongono di un portale unico con i dati del monitoraggio ex-ante, ma rimandano ai siti delle singole Aziende sanitarie.
  • Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Trento e Sicilia in quanto riportano solo il dato storico (antecedente al 31 dicembre 2023).

I cittadini hanno il diritto di conoscere i tempi di attesa

In attesa della Piattaforma Nazionale, per numerose Regioni la trasparenza è ancora un lontano miraggio. Solo 6 su 21 offrono, infatti, tutte le informazioni oggetto di valutazione. Eppure la trasparenza è fondamentale per permettere ai cittadini di comprendere appieno la gestione della sanità nella propria Regione.

«La valutazione dei siti web delle Regioni sul monitoraggio ex-ante dei tempi di attesa – conclude Cartabellottaevidenzia una situazione molto variegata con rilevanti margini di miglioramento. I cittadini hanno il diritto di conoscere le prestazioni monitorate, i tempi medi di attesa e se la propria Regione rispetta gli standard stabiliti».

Inoltre, è fondamentale che le modalità di prenotazione siano semplici e accessibili.

Solo una totale trasparenza e una maggiore accessibilità può migliorare il rapporto tra cittadini e servizio sanitario, garantendo un accesso rapido e informato alle cure.