Il morso dei serpenti velenosi è un evento da affrontare con estrema urgenza. Come prima cosa, bisogna assumere un siero antiofidico, utilizzato per prevenire e combattere gli effetti prodotti dal veleno.
Ma qui casca l’asino o meglio il serpente…
Gli antidoti sono specifici per la specie. Occorre dunque conoscere esattamente da quale tipo di serpente si è stati morsi. Purtroppo, questa informazione non è sempre disponibile e, per alcuni tipi di serpenti, gli antidoti non esistono. Che fare?
Morso dei serpenti velenosi: rischi e conseguenze
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I serpenti velenosi (conta circa dieci specie killer), rappresentano una minaccia mortale per un numero impressionante di persone.
Ogni anno, sono ben 138mila le vittime.
Il rischio per la salute dipende dalla quantità di veleno iniettato, dalla tempestività del trattamento e dalla salute generale del paziente. Chi ha la fortuna di sopravvivere, oltre a sperimentare dolori intensi, gonfiore, emorragie, necrosi dei tessuti e persino insufficienza respiratoria, può riportare lesioni permanenti o seri traumi mentali.
Come detto, i tipi di veleno variano a seconda della specie di serpente, con veleni che agiscono sulla coagulazione del sangue, sul sistema nervoso o sui tessuti muscolari.
Per misurarne la tossicità, si utilizza il temine LD50 (dose letale), che indica la quantità di milligrammi necessari per uccidere la metà delle cavie presenti in laboratorio.
Più questo valore è basso, più pericoloso è il serpente perché al suo morso basta meno veleno degli altri esemplari per essere letale.
Quanto agli antidoti, per essere efficaci e neutralizzare il veleno richiedono grandi quantità di siero. Purtroppo, la produzione tradizionale, che coinvolge l’iniezione di piccole quantità di veleno nei cavalli per raccogliere gli anticorpi, è rimasta invariata per oltre un secolo, con il rischio di gravi effetti collaterali dovuti alla reazione immunitaria del corpo agli anticorpi estranei.
Di conseguenza la scelta dell’antidoto giusto è fondamentale. Peccato che ad oggi non esistano antiofidici “passepartout”. E qui entrano in gioco gli scienziati dell’Università di Liverpool.
Alla ricerca di un antidoto universale contro i morsi dei serpenti velenosi
Un nuovo studio (pubblicato su Science Translational Medicine), sembrerebbe vicino alla soluzione. Il team sta lavorando su un anticorpo prodotto in laboratorio: il 95Mat5. Il Santo Graal della tossicologia, sarebbe in grado di neutralizzare una specifica neurotossina presente nei veleni di molti serpenti velenosi in tutto il mondo.
In che modo? Utilizzando cellule geneticamente modificate, già ampiamente impiegate nel trattamento dei tumori e dei disturbi immunitari.
I test condotti sugli animali hanno dimostrato che l’anticorpo 95Mat5 può effettivamente prevenire la paralisi e la morte causate dai morsi di serpente, ma ancora non si può cantare vittoria.
Per trattare efficacemente i morsi di qualsiasi serpente, indipendentemente dalle varietà di tossine presenti nel veleno, sarà necessario identificare e combinare una serie di anticorpi specifici.
Oltre alla ricerca di anticorpi aggiuntivi, ci sono sfide pratiche da superare. Gli antiveleni dovranno essere conservati in condizioni ottimali, il che può essere un problema nelle regioni con limitate infrastrutture elettriche.
Una speranza per il futuro
Sebbene il cammino verso un antiveleno universale sia lungo e pieno di sfide, i progressi finora compiuti rappresentano una speranza per le vittime di morsi di serpente in tutto il mondo. Quanto ai costi, gli anticorpi Lab-made sono alcuni dei farmaci più costosi del pianeta. Resta quindi da capire se gli antiveleni in laboratorio potranno essere accessibili per la maggior parte delle vittime di morso di serpente. Utile ricordare che i rettili velenosi sono presenti e colpiscono principalmente gli abitanti dei Paesi più poveri del mondo.
La top ten dei serial killer
A seguire la lista dei dieci serpenti più velenosi del mondo
Serpente Taipan dell’interno (Australia centro- orientale)
Il serpente bruno orientale (Australia e Papua Nuova Guinea)
Taipan costiero (Australia settentrionale e Papua Nuova Guinea)
Bungaro (Krait) fasciato ( India nord-occidentale, Indocina, Penisola di Malacca, Malasya)
Mamba nero (Somalia e Sudafrica)
Serpente tigre (Australia)
Cobra delle Filippine (Filippine, India, Malasya, Cina)
La Vipera di Russel (Medio Oriente, India, Cina, Sudest asiatico)
Vipera della morte (Australia)
Serpente a sonagli (USA)