intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale (AI) può migliorare le prestazioni dei radiologi nell’individuazione del tumore al polmone. Si tratta di uno strumento, sviluppato da poco, ad elevata precisione diagnostica che individua i tumori polmonari sulle radiografie del torace. Uno studio ne ha valutato le potenzialità applicative.

Prese in esame 120 radiografie del torace, a 30 lettori provenienti da 12 istituti della Corea del Sud, il compito di visionarle. Tra di loro 20 radiologi toracici con esperienza da 5 a 18 anni, e 10 specializzandi in radiologia con solo due o tre anni di esperienza. La metà delle Rx erano di pazienti con tumore al polmone, l’altra metà di individui sani di controllo. L’età media dei pazienti era di 67 anni.

Lo studio si è svolto in due momenti: il primo senza l’intelligenza artificiale, il secondo uno strumento basato su AI ad alta o bassa precisione. Lo strumento ad alta precisione ha migliorato di più le prestazioni dei professionisti sanitari. “Il modello AI ad alta precisione ha portato a cambiamenti più frequenti nelle determinazioni del lettore (67%) tra le due sessioni rispetto al modello AI a bassa precisione (59%)” – si legge nell’abstract. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Radiology.

Intelligenza artificiale all’Istituto tumori di Milano

Anche l’Italia sta lavorando sui tumori con l’intelligenza artificiale, ma nel nostro caso sulla terapia. L’Istituto Nazionale dei Tumori (INT) di Milano guida infatti un progetto di ricerca internazionale, finanziato dall’Unione Europea, chiamato I3LUNG nell’ambito di Horizon Europe.

L’obiettivo è quello di “utilizzare l’intelligenza artificiale per identificare diversi biomarcatori che possano rendere più efficace l’immunoterapia personalizzata per il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC)” – spiega l’Istituto. Il coordinamento del progetto è affidato alla ricercatrice Arsela Prelaj.

Il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) è la forma più diffusa di tumore al polmone. In Italia sono circa 40.000 le diagnosi ogni anno. Nel 2021 è stata la prima causa di morte per cancro negli uomini e la seconda nelle donne, con 370.000 ogni anno in Europa.

Secondo Prelaj l’uso di più biomarcatori aiuterebbe a migliorare la profilazione molecolare del paziente. Una volta individuati, saranno analizzati anche i dati clinici. Si ritiene infatti che l’uso dell’intelligenza artificiale sia particolarmente utile nell’individuare elementi importanti che sfuggono ai metodi di ricerca convenzionali. Lo scopo è dunque quello di “creare uno strumento decisionale all’avanguardia che aiuterà sia i medici che i loro pazienti a selezionare la migliore scelta terapeutica, sia per efficacia che come risposta ai loro specifici bisogni e necessità“.

Sono duemila i pazienti arruolati in studi clinici che stanno portando avanti i centri partecipanti al progetto.