Violenza sulle donne

In prossimità della “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne”, il ministro della Salute, Orazio Schillaci sottolinea l’importanza di rafforzare l’assistenza sanitaria a tutela delle vittime, “al di là di ogni retorica”

Schillaci sottolinea una triste verità sulle violenze

Violenza e stalking sulle donne

Nel corso di un Convegno sulla Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, Orazio Schillaci declama- «Nel mondo, la violenza contro le donne interessa una donna su tre e in Italia il 31,5% delle donne tra 16 e 70 anni ha subito, nel corso della propria vita, una qualche forma di violenza fisica o sessuale».

Relativamente a questa verità straziante, il Ministro ha sottolineato che le forme più atroci di violenza contro le donne provengono da partner o ex partner, parenti o amici.

Non che non ce ne fossimo accorti, a dire il vero.

Il punto è che, tra mille dolori e paure, le vittime brancolano in cerca di un sostegno che purtroppo, il più delle volte si rileva tardivo o inefficace.

Una denuncia di stalking finisce sul tavolo della magistratura dopo mesi, per fare un esempio banale. Ma l’elenco dei casi sarebbe lunghissimo.

I dati Istat, raccolti tra il 2021 e il 2022, evidenziano bene il quadro di disperazione delle voci inascoltate: il 40% delle donne si rivolge ai parenti in cerca di sostegno, il 30% alle forze dell’ordine, il 19,3% ricorre al Pronto Soccorso e all’ospedale.

Il Pronto Soccorso deve diventare un nido d’amore

Citando i dati del sistema Emur per il monitoraggio dell’assistenza in emergenza-urgenza, Schillaci ha posto l’attenzione proprio sul Pronto Soccorso, là dove si intrecciano storie di dolore e speranza.

 Lo scorso anno, in Italia «sono stati 14.448 gli accessi di donne in pronto soccorso con indicazione di violenza, con un aumento del 13% rispetto al 2021. In Italia si stima che circa l’8,6 % delle donne vittime di violenza che si rivolge al pronto soccorso, accede più di una volta».

Ovviamente si tratta di stime approssimative per difetto, dal momento che sono moltissime le donne che tacciono per paura di ritorsioni o per un assurdo, ma comprensibile, senso di vergogna.

Per tali motivi, è urgente che gli operatori sanitari diventino “guardiani” delle anime ferite.

Il Pronto Soccorso dovrebbe essere un rifugio, un luogo sicuro, dove la compassione e la competenza abbracciano chi ha bisogno di protezione, non solo per sé ma anche per i propri figli.

Cosa si è fatto e cosa si sta facendo a tal riguardo? Facciamo un passo indietro.

Cosa dicono le Linee guida

Le Linee guida “Percorso per le donne che subiscono violenza”, vigenti dal 2017, forniscono già gli strumenti operativi per affrontare la violenza, supportare le vittime e orientarle verso le reti di sostegno.

Il percorso intrapreso dall’Italia nella lotta contro la violenza sulle donne si è sviluppato attraverso iniziative concrete e programmi mirati.

Tra questi, spicca il progetto “IPAZIA CCM 2021”, che coinvolge sei Regioni, l’ISS e l’INMP (Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto della Povertà).

Avviato nel 2022, il progetto ha continuato a coinvolgere operatori dei servizi sul territorio, consolidando l’assistenza territoriale e di prossimità, fondamentale nella gestione delle complesse situazioni delle donne vittime di violenza.

Risultato?

Un’analisi verifica l’attuazione delle Linee guida

Un’indagine condotta tra giugno e settembre 2023 ha verificato l’attuazione di tali linee guida presso le strutture sanitarie, evidenziando risultati rilevanti.

«Abbiamo condotto un’indagine conoscitiva coinvolgendo l’80% delle strutture italiane con pronto soccorso e DEA di primo e secondo livello», dichiara Schillaci, evidenziando sia i punti di forza sia le aree di intervento.

Ebbene, l’analisi ha evidenziato che il 77% delle strutture ha implementato i protocolli attuativi per assistere le donne vittime di violenza. L’83% dei pronto soccorso garantisce procedure di dimissione protette per situazioni ad alto rischio, mentre il 79% delle strutture ha individuato un referente per questo percorso.

Un aspetto significativo è l’informazione fornita alle vittime: il 98% delle strutture informa sulle risorse dei centri antiviolenza e il 99,6% fornisce dettagli sulla possibilità di sporgere querela.

Tuttavia, rimangono aree di miglioramento, come la presa in carico sociale attiva h24 (28% delle strutture) e il supporto per le donne con disabilità (39% delle strutture).

E qui entrano in scena i buoni propositi.

I buoni propositi del ministro Orazio Schillaci

Fin dai primi giorni del suo mandato, (ottobre 2022) Schillaci ha delineato la volontà di rendere più efficace la presa in carico delle donne vittime di violenza. Ha ribadito l’importanza di individuare tempestivamente i segni della violenza, spesso nascosta, e proposto un potenziamento delle competenze degli operatori socio-sanitari.

La complessa gestione prevede necessariamente un supporto ampio e integrato. Deve abbracciare, non solo ospedali, ambulatori, servizi socio- sanitari e strutture materno-infantili, ma anche una rete territoriale capillare, pronta ad affrontare questa triste realtà con competenza, umanità e prontezza.

E’ chiaro che la formazione diventa un fattore chiave. Ragion per cui il Ministero della Salute ha promosso programmi formativi rivolti agli operatori sanitari e socio-sanitari.  

«Al di là di ogni retorica, questi numeri non possono e non devono lasciarci indifferenti. Non dobbiamo assuefarci alla violenza» ha sottolineato il ministro. Infine, Schillaci ha annunciato che è in arrivo il decreto attuativo sul bonus psicologico.

Il provvedimento sul bonus psicologo «sarà all’esame della Conferenza Stato-Regioni il 23 novembre”. E l’iter non dovrebbe avere alcun problema. Ci lavoriamo da mesi: c’era un problema burocratico che abbiamo risolto». Insomma, nel cammino intricato e talvolta oscuro verso la protezione delle donne vittime di violenza, ogni passo intrapreso ha significato una luce di speranza.

La strada è ancora lunga, ma la determinazione nel costruire un mondo libero da qualsiasi forma di violenza deve essere incrollabile.

Msdsalute.it