Approvato dal Consiglio europeo il Regolamento Euro 7, ma si allungano i tempi di applicazione. Il nuovo regolamento riguarda l’omologazione dei veicoli relativamente alle emissioni di inquinanti atmosferici derivanti dal trasporto stradale.
Per la prima volta riguarda veicoli a motore e i sistemi, i componenti ed altre entità tecniche, nonché la durata delle batterie, di auto, furgoni e mezzi pesanti saranno regolamentati in un unico atto. Slittano però i tempi di applicazione. In un primo momento dovevano infatti rientrare nel 2025 per auto e furgoni, mentre per i veicoli pesanti nel 2027. Oggi però le tempistiche si sono dilatate.
Regolamento Euro 7, i nuovi tempi previsti
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Se nella proposta iniziale della Commissione Europea i tempi di applicazione del Regolamento Euro 7 erano relativamente brevi (comunque anni), ora i tempi si sono ulteriormente allungati.
Si è passati infatti a 30 mesi per i nuovi modelli e a 42 mesi per le nuove immatricolazioni di modelli esistenti già omologati. Per quanto riguarda i veicoli commerciali pesanti, invece, 48 mesi per i nuovi modelli e 60 mesi per i veicoli nuovi.
Il regolamento Euro 7, inoltre, ha fissato limiti per le emissioni diverse da quelle dallo scarico, come il particolato emesso dai freni e dagli pneumatici. Ed ha introdotto prescrizioni prestazionali minime per la durabilità della batteria nelle auto elettriche, imponendo prescrizioni più rigorose per la durata di vita dei veicoli. Il regolamento prevede infine l’uitilizzo di tecnologie avanzate e di strumenti di monitoraggio delle emissioni.
Nuovo regolamento: accolte le istanze dei costruttori
Soddisfazione per l’accordo è stata espressa dall’Associazione europea costruttori di automobili (Acea) e dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. “Il fronte della responsabilità sul regolamento Euro 7 ha prevalso” – ha detto. “Il testo approvato è migliorato rispetto alla proposta iniziale della Commissione; risponde ad una visione finalmente concreta, realistica, pragmatica più volte reclamata dall’Italia“.
“L’Europa è rinomata in tutto il mondo per le autovetture di alta qualità e a basse emissioni che produce. Vogliamo continuare a perseguire l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria. La nostra posizione è quella di continuare a guidare la mobilità del futuro e fissare livelli realistici di emissioni per i veicoli del prossimo decennio, aiutando nel contempo la nostra industria a compiere un salto definitivo verso automobili pulite nel 2035. La presidenza spagnola è stata sensibile alle diverse richieste degli Stati membri e con questa proposta riteniamo di avere conseguito un ampio sostegno, un equilibrio nei costi di investimento dei fabbricanti e un miglioramento dei benefici ambientali derivanti dal regolamento“. A dichiararlo, Héctor Gómez Hernández, ministro ad interim dell’Industria, del commercio e del turismo.
Euro 7: la palla passa al Parlamento europeo
La prossima tappa è ora prevista al Parlamento Europeo. “L’orientamento generale concordato – spiega il Consiglio europeo – formalizza la posizione negoziale del Consiglio. Conferisce alla presidenza del Consiglio un mandato per avviare negoziati con il Parlamento europeo, che cominceranno non appena quest’ultimo avrà adottato la sua posizione“.