La sanità italiana, ammirata e criticata in egual misura, ha recentemente ricevuto un esame approfondito dal Programma Nazionale Esiti (PNE), promosso dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari (Agenas). Con oltre 1.360 ospedali pubblici e privati valutati in base alla qualità dei servizi offerti in diverse aree cliniche, il rapporto ha messo in luce alcune strutture che si distinguono per l’eccellenza delle loro prestazioni. Le eccellenze? L’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze. Questi ospedali, con valutazioni di alta o molto alta qualità in diverse aree cliniche, rappresentano modelli virtuosi in un panorama variegato e complesso. Tuttavia, il rapporto va oltre il semplice elogio. Offre un’immagine dettagliata di un sistema sanitario che affronta sfide strutturali, disparità di trattamento e necessità di miglioramento. Quali sono, quindi, i meriti e le criticità del sistema sanitario italiano?

Il contesto del Rapporto Agenas: un sistema in fase di recupero post-pandemia

Il Rapporto Agenas offre un’immagine dettagliata di un sistema sanitario che affronta sfide strutturali, disparità di trattamento e necessità di miglioramento

Il 2023 è stato un anno di transizione per la sanità italiana, che ha registrato quasi 8 milioni di ricoveri, tra urgenti, programmati e day hospital, ritornando ai livelli pre-pandemici.

Questo dato suggerisce una ripresa della domanda sanitaria, riflesso di una popolazione che richiede cure in settori come la cardiologia, l’oncologia, la neurochirurgia e altre aree specialistiche. Tuttavia, nonostante il numero elevato di pazienti trattati, emergono differenze significative nella qualità e nella quantità dei servizi offerti nelle varie regioni italiane. Come evidenziato dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, il rapporto PNE del 2024 mostra un miglioramento degli indicatori per le patologie tempo-dipendenti, come l’angioplastica, ma ancora non in modo uniforme su tutto il territorio nazionale.

Eccellenze italiane: i tre migliori ospedali secondo il rapporto Agenas

La valutazione dell’Agenas premia in particolare tre strutture: l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche e l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze. Il loro successo si misura sulla base di prestazioni elevate in almeno sei aree cliniche.

Insomma, una condizione che garantisce una qualità complessiva del servizio e una risposta efficace alle esigenze sanitarie complesse.

Humanitas, per esempio, ha ottenuto una valutazione di eccellenza per il terzo anno consecutivo in sette aree cliniche.

Le aziende ospedaliere delle Marche e Careggi hanno dimostrato un livello simile di qualità. Tuttavia, anche se questi ospedali si distinguono, la realtà è che solo 356 istituti sono stati valutati in più di sei aree cliniche. Questo porta a riflettere su quanto il sistema sia polarizzato e su come molte strutture siano in realtà valutate solo in poche aree, rendendo difficile una vera classifica nazionale.

Disparità di trattamento: un divario tra Nord e Sud

Il rapporto Agenas solleva altresì interrogativi importanti riguardo alla disparità territoriale dei servizi sanitari.

Mentre alcune regioni del Nord Italia presentano strutture altamente specializzate e capaci di rispondere efficacemente alle necessità dei pazienti, il Sud Italia spesso soffre di una carenza di infrastrutture e risorse.

Questa divisione si riflette nel fatto che molte strutture meridionali sono state valutate solo in una o due aree cliniche, limitando la loro capacità di eccellere in una classifica nazionale.

Questa situazione non solo penalizza le regioni meno attrezzate, ma crea anche un divario sociale, poiché i cittadini residenti in regioni meno sviluppate dal punto di vista sanitario sono costretti a migrare verso il Nord o persino all’estero per ricevere cure di alta qualità.

Il fenomeno della “migrazione sanitaria” incide non solo sulla vita dei pazienti, ma anche sull’economia delle famiglie, costrette a sostenere costi aggiuntivi per viaggi, soggiorni e cure.

L’importanza di una sanità pubblica inclusiva: le implicazioni sociali della disparità

La sanità è un diritto fondamentale, eppure, in Italia, l’accesso a cure di qualità varia drasticamente da regione a regione. Questa disomogeneità non è solo una questione di prestazioni sanitarie, ma rappresenta anche una questione di giustizia sociale.

I cittadini delle regioni svantaggiate hanno spesso meno opportunità di salute. Questo ha un impatto negativo sulla loro qualità di vita e sulle prospettive socio-economiche. Il rapporto Agenas sottolinea la necessità di politiche per incentivare l’equità. È importante investire in infrastrutture sanitarie nelle aree meno servite e promuovere l’assunzione di personale qualificato. Migliorare la qualità del servizio sanitario nelle aree svantaggiate può ridurre il divario Nord-Sud. Questo promuoverebbe una sanità più inclusiva e accessibile a tutti..

I successi e i margini di miglioramento delle strutture d’eccellenza

L’eccellenza di alcuni ospedali italiani rappresenta, tuttavia, un punto di forza che testimonia il potenziale della sanità italiana. L’Istituto Clinico Humanitas, ad esempio, si distingue non solo per l’alta qualità dei servizi offerti, ma anche per la ricerca innovativa che porta avanti nel campo della medicina. Humanitas, infatti, non solo eccelle nelle aree cliniche tradizionali, come la chirurgia e l’oncologia, ma si impegna anche nella formazione di nuove generazioni di medici e ricercatori, grazie alla collaborazione con Humanitas University. Questo approccio integrato di cura e ricerca rappresenta un modello virtuoso che altre strutture potrebbero adottare per migliorare l’offerta sanitaria nazionale. Tuttavia, una sfida significativa è rappresentata dai costi di gestione di queste strutture di eccellenza, che spesso richiedono finanziamenti ingenti e rischiano di non essere sostenibili in un sistema sanitario pubblico.

Critiche e suggerimenti: una visione per il futuro della sanità italiana

Il rapporto Agenas è un’utile guida per comprendere dove il sistema sanitario eccelle e dove, invece, c’è ancora da migliorare.

La valutazione di qualità alta o molto alta in determinate aree cliniche dimostra che il sistema è in grado di raggiungere standard internazionali.

Tuttavia, la concentrazione di eccellenze in poche strutture lascia aperto il problema dell’accesso equo alle cure. In alcune aree, la carenza di personale medico e la mancanza di fondi compromettono la capacità degli ospedali di offrire cure di qualità. Il che riduce la possibilità per i cittadini di ricevere trattamenti tempestivi ed efficaci.

Per affrontare queste criticità, è fondamentale che il governo e le istituzioni regionali promuovano investimenti nelle infrastrutture sanitarie. È importante anche incentivare la formazione di nuovo personale medico e paramedico. Creare reti di collaborazione tra strutture sanitarie può facilitare lo scambio di competenze. Questo permetterebbe un miglior accesso alle tecnologie avanzate, riducendo le disparità regionali e migliorando l’efficacia del sistema.