Le radiazioni ionizzanti hanno sufficiente potenza per rimuovere elettroni dagli atomi, creando ioni. Per questo motivo possono danneggiare le cellule viventi e causare una serie di effetti nocivi alla salute umana. Le radiazioni ionizzanti possono derivare da diverse fonti, tra cui raggi X, raggi gamma, particelle alfa e beta, e raggi cosmici.
Le radiazioni ionizzanti sono normalmente presenti in natura e sono usate in diverse attività antropiche. In questa guida scopriamo cosa sono nel dettaglio, i danni alla salute e perché sono pericolose. Vediamo anche quali sono le forme di prevenzione e la tutela legale e i diritti degli esposti a radiazioni ionizzanti che abbiano contratto una malattia.
Radiazioni ionizzanti: cosa sono e perché sono pericolose
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La radiazione ionizzante è una radiazione che trasporta abbastanza energia da liberare elettroni dagli atomi, ionizzandoli.
Le radiazioni rappresentano forme comuni di energia, come il calore emesso da un forno o la luce visibile. Tuttavia, la natura dell’energia emessa varia significativamente, portando a distinzioni cruciali in termini di impatto sulla salute umana.
Mentre l’energia proveniente da una stufa è generalmente inoffensiva, quella emessa durante una radiografia assume un carattere pericoloso. La differenza fondamentale risiede nelle caratteristiche delle onde irradiate, nello specifico nella loro lunghezza e frequenza.
Le radiazioni emanate da una radiografia sono classificate come “radiazioni ionizzanti,” caratterizzate da onde corte e frequenze più elevate. Queste radiazioni trasportano una quantità di energia significativamente maggiore rispetto ad altre forme di radiazioni. Tale caratteristica permette loro di interagire con la struttura atomica della materia, causando la rimozione di elettroni in orbita attorno al nucleo e, di conseguenza, ionizzando l’atomo.
Le radiazioni ionizzanti possono altresì interagire con i tessuti degli organismi viventi, generando danni al DNA che possono culminare nello sviluppo di patologie, incluso il cancro.
Esempi di radiazioni ionizzanti comprendono i raggi X, i raggi gamma, le particelle alfa e beta, e persino una limitata porzione di raggi ultravioletti.
Dove vengono usate le radiazioni ionizzanti?
In quale contesto vengono impiegate le radiazioni ionizzanti? Esaminiamo le sorgenti di queste radiazioni e le situazioni in cui potremmo entrare in contatto con esse.
Fonti naturali di radiazioni ionizzanti: il fondo naturale di radiazioni rappresenta la quantità di radiazioni a cui siamo intrinsecamente esposti nell’ambiente circostante. Le radiazioni cosmiche e il suolo terrestre, notoriamente attraverso il gas radon, generano una determinata quantità di radiazioni cui siamo quotidianamente sottoposti. L’intensità di questa esposizione varia in base alla regione geografica, e la sua possibile incidenza sulla salute rimane difficilmente quantificabile. Infatti, tutti siamo esposti, rendendo impraticabile l’identificazione di un gruppo di individui da utilizzare come controllo in uno studio scientifico.
Fonti di radiazioni prodotte dall’attività umana: da circa un secolo, gli esseri umani hanno imparato a sfruttare le proprietà delle radiazioni ionizzanti in svariati contesti, dalla produzione di armi all’energia, passando attraverso l’utilizzo di radiazioni ionizzanti in medicina nucleare e nella diagnostica. Esaminiamo ora in dettaglio queste diverse applicazioni.
Principali usi delle radiaizoni ionizzanti: Armi Nucleari
La principale fonte di radiazioni diffuse nell’ambiente a causa dell’attività umana proviene dai test condotti sulle armi atomiche, soprattutto quelli effettuati in atmosfera. Fino al 1963, quando fu istituito il divieto dei test nucleari in atmosfera (sebbene alcuni Stati abbiano continuato fino agli anni Ottanta), ne sono stati effettuati oltre 500. Le bombe al neutrone e al cobalto rilasciano energia sotto forma di radiazioni neutroniche e raggi gamma rispettivamente, progettate per eliminare gli esseri viventi mantenendo intatte le strutture.
L’uso della bomba atomica (Bomba A) impiega il processo di fissione nucleare, con l’uranio impoverito disperso nell’ambiente attraverso proiettili e corazze. L’uranio impoverito, presente naturalmente, è radioattivo e causa danni a organi come reni, pancreas, stomaco/intestino, con effetti citotossici, carcinogeni e teratogeni, portando a oltre 400 decessi e più di 4000 casi di malattie legate al servizio. I proiettili all’uranio impoverito, utilizzati in esercitazioni militari e missioni di pace, generano problemi legati alla radioattività e alla tossicità.
Stime dell’Osservatorio Nazionale Amianto indicano che circa 8.000 militari italiani hanno riportato patologie legate all’uso di proiettili all’uranio impoverito, tra cui linfomi di Hodgkin e non Hodgkin e leucemie, con oltre 375 militari deceduti a causa di esposizione a cancerogeni.
Uso delle radiazioni ionizzanti: centrali Nucleari
Le centrali nucleari gestiscono con precisione e monitorano attentamente le radiazioni rilasciate nell’ambiente, mantenendole a livelli trascurabili. Tuttavia, guasti impiantistici o incidenti possono comportare significative dispersioni di radiazioni ionizzanti nell’ambiente.
Le radiazioni ionizzanti usante in Medicina
Le radiazioni ionizzanti sono impiegate in campo medico per la radiologia diagnostica, la scintigrafia, e la PET. La radioterapia e i radiofarmaci sono utilizzati per trattare il cancro, con dosi limitate per ridurre il rischio di sviluppare la malattia. I medici valutano attentamente il rapporto rischi-benefici in ogni caso.
Inoltre, le radiazioni ionizzanti vengono utilizzate nel settore medico per la sterilizzazione degli strumenti.
Utilizzo delle radiazioni ionizzanti nell’industria
Le radiazioni ionizzanti trovano diversi impieghi nell’ambito industriale, contribuendo a diverse applicazioni. Ecco alcune delle principali utilizzi:
Traccianti radioattivi: sono utilizzati in diverse applicazioni industriali, biologiche e nella chimica delle radiazioni. Questi materiali radioattivi vengono impiegati per tracciare il percorso di sostanze o processi, consentendo una valutazione precisa di flussi, reazioni chimiche o procedure industriali. Questo metodo fornisce una traccia visiva e misurabile di vari processi, ottimizzando la qualità e l’efficienza delle operazioni industriali.
Radiazioni alfa nell’elettrostatica e nei rilevatori di incendi: le radiazioni alfa, particelle cariche positivamente, sono impiegate nell’elettrostatica industriale per caricare elettrostaticamente materiali solidi. Questo processo trova applicazione in diversi settori, come la stampa, la verniciatura e la produzione di film plastici. Inoltre, le radiazioni alfa sono utilizzate in dispositivi di rilevamento incendi, dove la loro capacità ionizzante consente di rilevare la presenza di fumi o particelle associate a incendi, attivando i sistemi di allarme.
I danni alla salute provocati dall’esposizione: quali sono?
Ecco alcune ragioni per cui le radiazioni ionizzanti sono considerate pericolose e possono causare danni alla salute:
- Danno al DNA: come già detto, le radiazioni ionizzanti possono danneggiare il materiale genetico delle cellule, noto come DNA. Ciò può portare a mutazioni genetiche, che a loro volta possono causare malattie, compreso il cancro. I danni al DNA possono essere irreparabili o causare cambiamenti che aumentano il rischio di sviluppare patologie a lungo termine.
- Cancro: uno dei rischi principali associati alle radiazioni ionizzanti è quindi l’aumento della probabilità di sviluppare il cancro. L’esposizione prolungata o ad alte dosi può innescare la formazione di cellule cancerose, poiché danneggia il controllo normale della crescita cellulare.
- Disturbi del sistema immunitario: possono compromettere il sistema immunitario, rendendo il corpo più suscettibile alle infezioni e alle malattie.
- Problemi riproduttivi: l’esposizione alle radiazioni ionizzanti può influenzare la salute riproduttiva sia negli uomini che nelle donne. Può causare difetti congeniti, danneggiare le cellule riproduttive e aumentare il rischio di aborto spontaneo.
- Effetti acuti e cronici: possono avere anche effetti immediati (acuti) o manifestarsi nel lungo periodo (cronici). Gli effetti acuti si verificano poco dopo l’esposizione a dosi elevate, mentre gli effetti cronici possono svilupparsi nel corso del tempo a seguito di esposizioni a dosi più basse, ma prolungate nel tempo.
Radiazioni Ionizzanti e insorgenza del Cancro nel dettaglio
Le radiazioni ionizzanti hanno la capacità di innescare lo sviluppo di qualsiasi forma di tumore all’interno dell’organismo.
La suscettibilità alle radiazioni varia da un organo all’altro, con gonadi, cristallino e midollo osseo identificati come le parti anatomiche umane più sensibili. In particolare, midollo osseo e tiroide sono i più inclini a subire trasformazioni, seguiti dalla notevole sensibilità delle gonadi maschili e del cristallino.
Il rischio di sviluppare il cancro cresce proporzionalmente all’aumentare della dose di radiazioni a cui si è esposti.
Per la maggior parte dei tumori derivati dalle radiazioni ionizzanti, la probabilità di sviluppare la malattia è maggiore se l’esposizione avviene durante l’infanzia e diminuisce con l’età, poiché il tempo per lo sviluppo del tumore è limitato. I tumori solidi richiedono anni per svilupparsi dopo l’esposizione, mentre i tumori del sangue sono precoci. Di conseguenza, la probabilità di sviluppare un tumore del sangue a seguito di esposizione a radiazioni ionizzanti è più elevata rispetto a quella di sviluppare un tumore solido.
Ma qual è il meccanismo di azione che collega le radiazioni ionizzanti all’insorgenza del cancro? Il DNA all’interno delle nostre cellule contiene le istruzioni cruciali per il corretto funzionamento dell’organismo.
Le radiazioni ionizzanti possono danneggiare i filamenti del DNA o indurre modifiche nella sua struttura, alterando le informazioni in esso contenute. Nel primo caso, la cellula perde la capacità di moltiplicarsi, mentre nel secondo trasmetterà informazioni scorrette, dando così il via a mutazioni, in altre parole, al cancro.
L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) classifica le radiazioni ionizzanti nel Gruppo I delle sostanze cancerogene (Monografie IARC volumi 75 e 100). È importante notare che le vie di esposizione che possono causare il tumore non si limitano all’irradiazione esterna, ma includono anche l’irradiazione interna attraverso l’ingestione, l’inalazione o la contaminazione tramite ferite aperte.
Esposizione professionale alle Radiazioni Ionizzanti
La normativa stabilisce un limite annuo di dose per i lavoratori esposti a radiazioni ionizzanti, fissato a 20 mSv. Per le donne in età fertile, questo limite è ulteriormente ridotto a 13 mSv. Il Sievert rappresenta l’unità di misura per la dose equivalente e la dose efficace di radiazione assorbita, quantificando l’effetto biologico della radiazione assorbita. Un mSv corrisponde a una dose di 1 Gy inflitta da raggi X o gamma.
La regolamentazione sull’esposizione professionale richiede l’intervento di un Esperto Qualificato, incaricato di valutare chi debba essere considerato un lavoratore esposto. Questo esperto valuta la dose assorbita da ciascun lavoratore attraverso l’utilizzo di dosimetri personali. Viene considerato lavoratore esposto chi è a rischio di assorbire, per ragioni lavorative, una dose superiore a 1 mSv. Il livello di rischio associato a tale dose annuale è del 5% per un possibile sviluppo di cancro mortale, considerando un’esposizione di 1 mSv durante l’intera vita lavorativa e un’assunzione occupazionale annua di 20 mSv nel corso di un anno.
Se la stima di dose si attesta al di sotto di 5 mSv, il lavoratore viene classificato come “esposto di categoria B”. In tutti gli altri casi, il lavoratore viene considerato “esposto di categoria A”. Per ulteriori dettagli sulla normativa Euratom, è possibile fare riferimento alla documentazione completa disponibile qui: normativa Euratom completa.
Assistenza legale per gli Esposti a Radiazioni Ionizzanti
L’ONA (Osservatorio Nazionale Amianto) offre gratuitamente assistenza medica e legale alle persone vittime di esposizione a sostanze nocive o cancerogene. Da diversi decenni, l’ONA si dedica alla difesa delle vittime di esposizione a radiazioni ionizzanti, mirando a garantire loro il diritto a percepire gli indennizzi previsti dalla legislazione. Lavoratori che sono stati in contatto con gas radon, uranio impoverito e radiazioni ionizzanti, senza l’uso dei dispositivi di sicurezza prescritti dalla legge e alle dosi stabilite, possono richiedere risarcimenti e indennizzi.
I militari e i lavoratori delle Forze Armate e del Comparto Sicurezza hanno diritto alla causa di servizio, con relativo equo indennizzo, allo status di vittima del dovere o all’equiparazione a vittima del dovere, con le relative erogazioni e benefici.
I dipendenti del settore privato o di enti privatizzati hanno diritto a una rendita o indennizzo INAIL e ad altri vantaggi previsti.
Chiamando il numero verde 800 034 294, potrete ricevere tutte le informazioni necessarie per una prima consulenza mirata a ottenere assistenza legale gratuita. Per ulteriori dettagli su come ottenere assistenza medica gratuita, potete compilare il form di seguito.