La pulizia e la disinfezione delle attrezzature mediche condivise sono essenziali per prevenire infezioni nosocomiali e salvare vite umane. Spesso tuttavia la loro importanza viene sottovalutata. Uno studio australiano ha approfondito la questione

L’impatto della pulizia inadeguata negli ospedali

La pulizia e la disinfezione delle attrezzature mediche condivise sono essenziali per prevenire infezioni nosocomiali e salvare vite umane

Le strutture ospedaliere sono ambienti ad alto rischio per la diffusione di infezioni a causa della concentrazione di pazienti vulnerabili e della presenza di attrezzature condivise. La pulizia insufficiente delle superfici e delle attrezzature mediche può favorire la proliferazione di patogeni nocivi. Questi microrganismi possono causare una vasta gamma di infezioni, spesso difficili da trattare e con esiti potenzialmente letali, soprattutto nei pazienti già debilitati. Purtroppo, le infezioni associate all’assistenza sanitaria (HAI) rappresentano un problema globale significativo, con conseguenze dirette sulla salute dei pazienti e sui costi sanitari.

Conseguenze sulla salute

Tra i patogeni più comuni che possono diffondersi in ambienti ospedalieri insufficientemente sanificati troviamo:

Stafilococco aureo resistente alla meticillina (MRSA): questo batterio è una delle principali cause di infezioni nosocomiali. L’MRSA è noto per la sua resistenza agli antibiotici, in particolare alla meticillina. Può causare infezioni della pelle, come ascessi e foruncoli, ma anche polmonite, infezioni del sangue (sepsi) e infezioni chirurgiche, che possono complicare significativamente il decorso post-operatorio;

Clostridium difficile (C. difficile): provoca gravi infezioni intestinali, spesso a seguito dell’uso prolungato di antibiotici che alterano la flora intestinale. Le infezioni da C. difficile possono causare diarrea intensa, febbre e colite pseudomembranosa, una condizione infiammatoria del colon che può essere fatale se non trattata tempestivamente;

Pseudomonas aeruginosa: questo patogeno è noto per la sua capacità di sopravvivere in ambienti ospedalieri e di infettare pazienti con sistemi immunitari compromessi. Può causare infezioni respiratorie, come polmoniti, infezioni urinarie, infezioni della pelle e delle ferite, e sepsi. La sua resistenza agli antibiotici rappresenta una sfida importante per il trattamento;

Candida spp.: i funghi del genere Candida, particolarmente Candida albicans, sono noti per causare infezioni sistemiche in pazienti immunocompromessi, come quelli sottoposti a chemioterapia, trapianto di organi o terapie immunosoppressive. Queste infezioni possono variare dalla candidosi orale e vaginale a infezioni sistemiche più gravi, come la candidemia, che colpisce il sangue e può diffondersi a vari organi, risultando spesso in una condizione potenzialmente letale.

Impatto economico

l problema della scarsa pulizia negli ospedali e delle conseguenti infezioni ha un impatto significativo non solo sulla salute dei pazienti, ma anche sui costi globali per i sistemi sanitari. Questi includono il trattamento prolungato dei pazienti, l’aumento della degenza ospedaliera, il ricorso a terapie più costose e complesse, e la gestione delle complicazioni derivanti dalle infezioni. Esaminiamoli nel dettaglio.

Pulizia e aumento della degenza ospedaliera

I pazienti che contraggono infezioni ospedaliere tendono a rimanere ricoverati molto più a lungo rispetto a quelli che non sviluppano infezioni. Questo aumento del tempo di degenza comporta costi aggiuntivi per i letti ospedalieri occupati, il personale sanitario coinvolto e le risorse utilizzate per il trattamento.

Trattamenti medici più complessi e costosi

Le infezioni da patogeni resistenti agli antibiotici, come il MRSA o il Clostridium difficile, richiedono l’uso di farmaci più costosi e talvolta sperimentali. Inoltre, le terapie per combattere queste infezioni spesso necessitano di un monitoraggio intensivo, l’impiego di dispositivi medici avanzati, e la somministrazione di antibiotici ad ampio spettro, tutti elementi che contribuiscono all’aumento dei costi.

Complicazioni post-operatorie

Contrarre infezioni ospedaliere può portare a gravi complicazioni post-operatorie, richiedendo ulteriori interventi chirurgici, cure intensive e, in casi estremi, il trasferimento dei pazienti in unità di terapia intensiva. Questi eventi incrementano notevolmente i costi ospedalieri e riducono l’efficienza del sistema sanitario.

Indennizzi e cause legali

In molti Paesi, le infezioni nosocomiali possono portare a cause legali contro gli ospedali e i professionisti sanitari. Gli ospedali potrebbero essere costretti a pagare risarcimenti significativi ai pazienti o alle loro famiglie, aggravando ulteriormente il peso finanziario.

Perdita di produttività e costi indiretti

I pazienti che subiscono complicazioni o che non riescono a recuperare rapidamente possono affrontare una perdita di produttività, costi per la riabilitazione e un impatto sul reddito familiare. Fattori che influenzano l’economia su più livelli.

Pressione sui sistemi sanitari

Una delle conseguenze legate a questo problema è infine il sovraccarico dei sistemi sanitari. Cosa che provoca una riduzione della capacità di curare altri pazienti, aumenta i costi globali della sanità pubblica e dei premi assicurativi. La prevenzione delle infezioni attraverso una pulizia rigorosa e standard igienici elevati è quindi non solo una necessità sanitaria, ma anche una strategia economica fondamentale per contenere i costi della sanità. Ma vediamo cosa dice lo studio CLEEN

Lo studio CLEEN: metodologia e risultati

Lo studio CLEEN, condotto in Australia dal professor Brett Mitchell dell’Università di Avondale e dal professor Philip Russo della Monash University, ha fornito nuove evidenze sull’importanza della pulizia approfondita. Pubblicato su The Lancet Infectious Diseases, la ricerca ha testato l’efficacia di un intervento di pulizia potenziato in un ospedale sulla costa centrale del Nuovo Galles del Sud.

L’intervento ha incluso:

Pulizia aggiuntiva con un’ora extra di lavoro dedicato agli addetti alla pulizia;

Educazione del personale su tecniche di pulizia e disinfezione;

Monitoraggio e feedback sul processo di pulizia

Gli addetti alle pulizie hanno completato tre ore extra di pulizia al giorno, concentrandosi su attrezzature condivise come cassettiere e ausili per la deambulazione. Per misurare l’efficacia della pulizia, i ricercatori hanno utilizzato punti di gel marcatore fluorescente che erano visibili solo sotto una luce speciale e resistenti all’abrasione a secco.

I risultati hanno mostrato che, prima dell’intervento, solo il 25% dei punti di gel veniva rimosso. Dopo l’intervento, questa percentuale è aumentata al 65%, con una riduzione complessiva del 35% delle infezioni associate all’assistenza sanitaria. Questo studio ha dunque confermato che una pulizia più approfondita può ridurre significativamente le infezioni in ospedale.

Fonte 

Katrina Browne et al.

“Indagare l’effetto di una maggiore pulizia e disinfezione delle apparecchiature mediche condivise sulle infezioni associate all’assistenza sanitaria in Australia (CLEEN): uno studio a stecceo a gradini, cluster randomizzato, controllato,” 

The Lancet Infectious Diseases (2024)