Nel tentativo di comprendere i legami tra le condizioni della pelle e la salute mentale, i ricercatori della Yale School of Medicine hanno identificato un’associazione tra psoriasi e disturbo ossessivo-compulsivo (OCD). Questa scoperta potrebbe influenzare profondamente le pratiche dermatologiche.
Lo studio, pubblicato su Archives of Dermatological Research, si è avvalso dei dati raccolti dall’All of Us Research Program, un’iniziativa del National Institutes of Health, che raccoglie informazioni sanitarie da pazienti di tutto il territorio statunitense
Psoriasi e OCD
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La psoriasi, una malattia infiammatoria della pelle mediata dal sistema immunitario, si manifesta con placche squamose che possono coprire varie parti del corpo. Colpisce oltre otto milioni di persone solo negli Stati Uniti e circa 125 milioni a livello globale. Provoca sintomi come prurito cronico, problemi di sonno e lesioni cutanee che possono portare a sfigurazione. La diagnosi si basa tipicamente sull’aspetto clinico delle lesioni e, in alcuni casi, su una biopsia cutanea. Le cause esatte non sono completamente comprese, ma si ritiene che siano coinvolti fattori genetici e ambientali. I trattamenti standard includono terapie topiche, fototerapia e farmaci sistemici come immunosoppressori e biologici che mirano a ridurre l’infiammazione e modulare la risposta immunitaria.
Quanto al disturbo ossessivo-compulsivo (OCD), si tratta di una condizione psichiatrica caratterizzata da pensieri ossessivi e comportamenti compulsivi, interessa circa il 2-3% della popolazione mondiale.
Ebbene, un recente studio condotto dai ricercatori della Yale School of Medicine ha rivelato che le persone affette da psoriasi hanno una probabilità 1,5 volte maggiore di ricevere una diagnosi di OCD.
Per arrivare a questa conclusione hanno analizzato le indagini e le cartelle cliniche elettroniche di oltre 250mila partecipanti, dimostrando per la prima volta un’associazione tra OCD e psoriasi negli adulti statunitensi.
Cerchiamo di capire meglio.
Possibili cause della connessione tra psoriasi e OCD
I ricercatori suggeriscono diverse spiegazioni per il legame tra le due condizioni. I sintomi della psoriasi, come il prurito cronico e i problemi di sonno, potrebbero aumentare il rischio di sviluppare OCD. Al contrario, le tendenze ossessivo-compulsive, come il lavaggio eccessivo delle mani, potrebbero peggiorare la psoriasi, seccando la pelle e aggravando le lesioni.
L’infiammazione potrebbe essere un fattore chiave. Entrambe le condizioni sono associate a livelli elevati di citochine infiammatorie come IL-2, IL-6 e TNF-α, che giocano un ruolo nella risposta immunitaria. Infine, anche la genetica svolge un ruolo importante: i familiari delle persone con OCD mostrano infatti tassi più elevati di malattie immuno-mediate, inclusa la psoriasi.
Implicazioni per la pratica clinica
Jeffrey Cohen, assistente professore di dermatologia e ricercatore principale dello studio, spiega che l’interesse per la sovrapposizione tra malattie psichiatriche e infiammatorie della pelle potrebbe aprire nuove opportunità per i dermatologi. «Identificare disturbi di salute mentale nei pazienti con psoriasi può permetterci di indirizzarli adeguatamente a professionisti della salute mentali».
In sintesi, identificare precocemente i disturbi psichiatrici nei pazienti dermatologici potrebbe migliorare significativamente la qualità della vita e la gestione complessiva delle loro condizioni.
Dettagli sul database: un set di dati diversificato
Dal 2021, Cohen ha utilizzato i dati di All of Us per indagare numerose associazioni tra malattie dermatologiche e disturbi mentali, come l’eczema e i disturbi alimentari, oltre alla dermatite atopica e il disturbo ossessivo-compulsivo. Tuttavia, nonostante le evidenze crescenti che collegano la salute della pelle con quella mentale, questa connessione è spesso trascurata nella pratica dermatologica.
«In dermatologia, non siamo sempre attenti a identificare disturbi di salute mentale rilevanti per i nostri pazienti,” dice Cohen. “Ma riconoscere questi disturbi può permetterci di avviare interventi tempestivi e adeguati».
Utile precisare che il database raccoglie informazioni sanitarie da pazienti statunitensi appartenenti a diverse razze, etnie, età, identità di genere e orientamenti sessuali. Questo ha permesso al team di Jeffrey Cohen di analizzare dati da una popolazione ampiamente rappresentativa e in gran parte sottorappresentata nella ricerca scientifica.
«Sfruttare un database così ampio ci consente di ottenere informazioni potenti da gruppi diversi negli Stati Uniti», afferma.
Il delicato ruolo dei dermatologi
I dermatologi, grazie ai loro frequenti contatti con i pazienti, sono in una posizione ideale per identificare precocemente i potenziali problemi di salute mentale. Aumentare la consapevolezza riguardo ai collegamenti tra pelle e mente sarà fondamentale per migliorare la qualità delle cure.
«Se riconosciamo che un paziente potrebbe essere a rischio, possiamo indirizzarlo verso una valutazione approfondita e un trattamento adeguato», conclude Cohen.
Fonti
Andrew E. Craver et al. “Associazione tra psoriasi e disturbo ossessivo-compulsivo: uno studio caso-controllo nel programma di ricerca All of Us,” Archives of Dermatological Research (2024). DOI: 10.1007/s00403-024-03112-y.