sangue cordonale

Una donna di 36 anni ha di recente partorito il suo primo figlio nonostante la gravidanza sia stata complicata dall’insorgenza di un Condrosarcoma intracranico.

La notizia giunge dal reparto di Ginecologia e Ostetricia universitaria 1 dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino.

Il condrosarcoma è un tumore raro della cartilagine che di solito colpisce le ossa lunghe. In gravidanza, fino ad oggi, sono stati descritti pochissimi casi, ma mai nessuno era localizzato nel cranio. Quando il tumore si sviluppa in tale sede può determinare la compressione di strutture nervose e vascolari adiacenti. E causare sintomi aspecifici, quali cefalea, nausea, alterazioni della vista, fino a manifestazioni più gravi se il tumore diventa di grandi dimensioni.

Necessario l’intervento chirurgico per ottenere sollievo

Nel caso della trentaseienne, alcuni sintomi visivi, comparsi alla fine del terzo mese di gravidanza, hanno indotto i ginecologi ad avviare una serie di valutazioni. Queste hanno portato alla diagnosi del raro tumore.

La lesione di circa 1.5 cm si stava sviluppando in un’area del cranio dove iniziava a comprimere i nervi che controllano i movimenti oculari. Lesione identificata mediante risonanza magnetica. L’intervento chirurgico era, dunque, l’unica opzione per poter ottenere un sollievo dai sintomi visivi e per ottenere una diagnosi precisa.

Un delicato intervento neurochirurgico, effettuato presso l’ospedale Molinette di Torino, ha rimosso il tumore nel quarto mese di gravidanza.

Condrosarcoma intracranico, usata tecnica mini-invasiva

La procedura, effettuata con una tecnica mini-invasiva endoscopica, ha consentito, passando attraverso le narici, di arrivare fino al centro della scatola cranica. Quiera presente il condrosarcoma. L’intervento è durato circa 3 ore. 

Il prosieguo della gravidanza ha visto coinvolte varie figure professionali: ginecologi, neurochirurghi, oncologi e radioterapisti. Insieme hanno collaborato affinché si potessero raggiungere le 38 settimane di gravidanza ed espletare il parto.

Il parto è avvenuto mediante taglio cesareo.

La Neonatologia universitaria dell’ospedale Sant’Anna ha preso in carico il neonato, che è nato in ottime condizioni di salute (3090 grammi di peso alla nascita). Mamma e neonato sono già a casa e stanno bene. La neo mamma potrà ora completare il percorso di terapie necessarie alla cura di questo raro tumore.

Risultati ottenuti grazia al lavoro di squadra

«Effettuare un intervento chirurgico, per giunta complesso e in una zona delicata ricca di strutture nervose e vasi sanguigni, durante una gravidanza è una sfida». Così Francesco Zenga, responsabile della Chirurgia del Basicranio e Ipofisaria dell’ospedale. «Sfida che può essere superata solo tramite una perfetta sinergia tra tutti i professionisti, infermieri e medici, che sono intervenuti nel periodo peri-operatorio»

«Sono felice che questa mamma sia riuscita a realizzare il suo sogno, nonostante abbia dovuto affrontare insieme a noi una sfida molto impegnativa». Lo dichiara Chiara Benedetto, direttrice del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino.

Il risultato è stato ottenuto con un grande lavoro di squadra, in cui hanno collaborato in modo multidisciplinare tutti i professionisti coinvolti nel percorso di cura. È proprio questo che ha fatto la differenza in una situazione che sarebbe potuta diventare drammatica».