Ospedali

L’estate 2023 si presenta drammatica negli ospedali italiani: con un terzo del personale in ferie, la qualità dell’assistenza risulta compromessa nel 56% dei reparti. La situazione è aggravata dall’ondata di caldo che ha investito la penisola.

È quanto accertato dalla Federazione medici internisti ospedalieri (Fadoi), che ha condotto un’indagine in 206 Unità operative ospedaliere di medicina interna in tutte le regioni. Per evitare di portare al collasso i nosocomi, quasi la metà dei medici aumenta i carichi di lavoro e metà salta i turni di riposo settimanali.

Il periodo di ferie aggrava la già critica situazione negli ospedali. Infatti, aumentano le assenze «legate alle ferie estive dei medici», dichiara Francesco Dentali, presidente della Federazione dei medici internisti ospedalieri (Fadoi). «I sanitari non bastano ed anche i letti per i ricoveri sono insufficienti».

Il caldo peggiora la situazione degli ospedali

Il caldo intenso degli ultimi giorni ha reso ancora più complesso il quadro sanitario italiano

«Ad una situazione di base già critica si è infatti sommata una situazione di emergenza contingente. In questi giorni, infatti – dice Dentali – negli ospedali si stanno allungando ulteriormente i tempi di permanenza nei Pronto soccorso. Questo perché nei reparti mancano i medici, con l’ulteriore aggravio della mancanza di quelli che sono ora in ferie, e mancano i letti».

Inoltre, il caldo «ha portato un considerevole aumento degli accessi nei Pronto soccorso e un lieve aumento dei ricoveri», continua il presidente Fadoi. «Questo ha mandato in tilt il già precario equilibrio dei reparti», occupati soprattutto da «pazienti fragili, nei quali il caldo peggiora il quadro clinico rendendo necessario il ricovero. Sono soprattutto cardiopatici, nefropatici e soggetti con insufficienze respiratorie».

I bed blockers, un problema difficile da risolvere

Oltre al caldo, alla carenza dei medici e dei posti letto si aggiunge anche quello dei bed blockers, ovvero di “coloro che bloccano i letti”. «Sono situazioni gravi di persone, in maggioranza anziani con più patologie», spiega Dentali.

«Questi, seppur superata la fase acuta, non possono essere dimessi per mancanza di una necessaria assistenza domiciliare. Rappresentano attualmente circa il 20% dei ricoveri in Medicina interna». Per questo «chiediamo delle soluzioni strutturali. Stiamo rispondendo all’emergenza come possiamo. Ma è chiaro che è urgente trovare delle soluzioni durature e che non si può andare avanti lavorando solo sulla logica dell’emergenza», conclude il presidente Fadoi. 

Nel Lazio d’estate cala l’attività degli ambulatori

Con un terzo del personale in ferie, cala del 72,7% l’attività degli ambulatori laziali, chiusi nel 9% dei casi. Secondo l’indagine Fadoi, in 11 Unità operative di medicina interna degli ospedali laziali, aumenta il volume di lavoro dei medici. Ciò per compensare le carenze di organico che nei mesi estivi diventano insostenibili, poiché un terzo dei sanitari va in ferie. Per questi motivi, molti camici bianchi fanno gli extra per coprire i turni di notte e il 27,3% salta i riposi settimanali.  

La riduzione degli organici in reparto varia tra il 30 e il 50% nel 18,2% dei reparti. Per chi resta, il volume di lavoro aumenta nel 45,4% dei casi e ciò incide sull’assistenza offerta ai cittadini dei nosocomi.