Lo studio Harvest for Health, condotto dall’Università dell’Alabama a Birmingham ha evidenziato che l’orticoltura, non solo offre un’opportunità per trascorrere del tempo all’aria aperta e assorbire la vitamina D, nutrirsi con verdure fresche e coltivate personalmente può migliorare la salute generale e ridurre il rischio di ricaduta o di complicanze post-trattamento per i pazienti oncologici
Harvest for Health: il potere dell’orticoltura
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Orticoltura. Nel cuore dell’Alabama, un gruppo di 381 sopravvissuti al cancro ha preso parte a uno studio clinico noto come Harvest for Health. Questo progetto innovativo ha coinvolto individui dai 50 ai 95 anni. Provenienti da varie contee, tutti i partecipanti erano a rischio aumentato di malattie croniche a causa di un’assunzione insufficiente di frutta e verdura e una limitata attività fisica.
Lanciato nella contea di Jefferson nel 2013 e poi esteso a altre 26 contee dal 2017, lo studio ha diviso i partecipanti in due gruppi casuali. Uno ha iniziato immediatamente a coltivare un orto, mentre l’altro è stato messo in lista d’attesa per un anno. Ogni partecipante ha ricevuto un’aiuola rialzata o quattro grow box, completi di semi, attrezzi da giardinaggio e ricette per iniziare il proprio orto domestico. Utile precisare che le grow box sono strutture chiuse utilizzate per la coltivazione di piante in ambienti controllati, spesso all’interno di abitazioni o spazi limitati. Queste “scatole di crescita” permettono agli appassionati di giardinaggio di coltivare piante tutto l’anno, indipendentemente dalle condizioni climatiche esterne.
Il supporto degli esperti
L’elemento chiave del programma è stato l’assistenza fornita dai maestri giardinieri certificati del sistema di estensione cooperativa dell’Alabama, che hanno agito da mentori fornendo consulenze bisettimanali su come pianificare, piantare e curare il giardino. Parallelamente, il personale dell’Università dell’Alabama a Birmingham (UAB) ha monitorato la salute fisica dei partecipanti, misurando la loro forza, equilibrio e agilità, oltre a raccogliere campioni biologici e dati sul consumo di frutta e verdura e sull’attività fisica.
Questo approccio non solo mirava a migliorare la salute fisica, ma anche a promuovere il benessere mentale e emotivo dei partecipanti. L’orto non è stato solo un luogo per coltivare prodotti freschi, ma anche un rifugio per la riflessione e la guarigione, che ha offerto un senso di realizzazione e autonomia dopo la difficile esperienza del cancro.
Risultati importanti
«I risultati dello studio hanno mostrato che i sopravvissuti hanno aumentato il loro apporto di verdure di circa un terzo di una porzione al giorno». Questo il commento della ricercatrice, Wendy Demark-Wahnefried, titolare della cattedra di Scienze della nutrizione della Webb School of Health Professions.
«Hanno anche avuto aumenti significativi della mobilità e della funzione, della salute percepita e miglioramenti nella microflora intestinale, rispetto al gruppo con intervento ritardato».
Oltre al beneficio fisico evidente, molti partecipanti hanno riportato una sensazione di pace interiore e una maggiore resilienza emotiva.
Orticoltura: un approccio innovativo
L’innovazione di Harvest for Health sta nel suo approccio integrato. Esso, non solo affronta le necessità nutrizionali e fisiche, ma sostiene anche la salute mentale e il benessere generale dei sopravvissuti al cancro. Questo studio apre la strada a nuove modalità di supporto post-trattamento che possono essere adattate e ampliate per beneficiare un numero sempre maggiore di persone colpite da questa malattia debilitante.
I sopravvissuti al cancro, una popolazione vulnerabile con un rischio elevato di recidiva e di sviluppare altre malattie come cardiopatie e diabete. Traggono infatti benefici significativi da interventi che promuovono scelte alimentari più sane e un aumento dell’attività fisica. «Gli interventi che possono supportarli nel fare scelte alimentari più sane, come mangiare più verdure, e fornire maggiori opportunità per aumentare l’attività fisica sono cruciali». A rimarcarlo, sempre Wahnefried. «Spero che altri studi in diversi ambienti e diverse popolazioni di sopravvissuti al cancro valutino i benefici degli interventi di giardinaggio. Nel frattempo, i sopravvissuti al cancro dovrebbero esplorare modi per coltivare la propria salute e un orto è un buon punto di partenza».
Fonte
Wendy Demark-Wahnefried et al. Plant Gardening and Health Outcomes in Older Cancer Survivors. JAMA Network Open
Materiale fornito dall’Università dell’Alabama a Birmingham