ONA MONTILLA BONANNI

ONA Crotone SIN e Negligenza Scientifico-Sanitaria. Un’Area di Alienazione e Ignoranza sulle Malattie Oncologiche.

Pasquale Montilla è oncologo medico e consulente scientifico dell’ONA. Dr. Pasquale Montilla
Oncologo Medico, Consulente Scientifico ONA Roma. Associazione che da anni si preoccupa di salvaguardare le vittime da amianto e si preoccupa di tutti i territori ancora da bonificare.
Il SIN di Crotone, con i suoi gravi livelli di contaminazione da veleni industriali, avrebbe idealmente rappresentato un’opportunità aperta alla riflessione scientifica approfondita. Avvalendosi di modelli statistici predittivi avanzati e di screening oncologico e tossicologico, questo è l’argomento approfondito da pasquale Montilla. Il suo intervento ci mostra come sarebbe stato possibile valutare il danno subito dalla popolazione umana. Invece, il mancato intervento in termini di prevenzione primaria e secondaria, unito all’errata gestione dei dati sanitari, ha condotto a una lacunosa tragedia nel controllo delle malattie oncologiche legate alla patogenesi ambientale. Da qui il grande lavoro svolto in sincro anche con l’intervento di altri provessionisti. Come ad esempio l’avvocato Ezio bonanni.

Il contributo di Pasquale Montilla e i mancati screen mancati

Secondo Pasquale Montilla, gli errori cognitivi commessi sarebbero evidenti, come la non applicazione di un approccio Bayesiano, che hanno prodotto uno stravolgimento delle possibili soluzioni per affrontare la contaminazione persistente nel territorio e sulle persone. In pratica, si è assistito ad un vorticoso salto qualitativo grave nella gestione del rischio, che ha portato a un’area di alienazione sanitaria, sociale e ambientale, dove la salute delle persone è stata gravemente e largamente compromessa.

Come si sarebbe potuto evitare tutto questo

Poteva bastare uno studio tossicologico e delle analisi genetiche sui campioni di popolazione residente per ricalibrare gli interventi sanitari e illuminare gli effetti a lungo termine dell’esposizione a contaminanti. In un ambiente così potenzialmente contaminato e mutagenico, avrebbero dovuto essere ipotizzati tassi di mutazione genetica, con orientamento oncogeno, in grado di rispecchiare la reale vulnerabilità della popolazione.

La zona di Crotone compromessa e i problemi genetici generati

Nonostante ciò, si continuano a sollevare preoccupazioni unicamente sull’equilibrio alterato dell’ambiente, ignorando la vera minaccia che si nasconde nella vulnerabilità genetica della popolazione. La ex-pertusola di Crotone, un’industria metallifera in declino. Ha avuto un impatto devastante. Sarebbe bastato uno studio mirato alla mappatura genetica dei residenti esposti a contaminanti. Avrebbe potuto fornire informazioni cruciali su come affrontare le conseguenze di un’esposizione prolungata a radiazioni a bassa intensità. Questo approccio, purtroppo, continua a essere ignorato, nonostante il potenziale di salvare vite umane.