La dieta mediterranea, patrimonio culturale e nutrizionale dell’umanità, sta perdendo terreno proprio dove è nata. Tra bambini e adolescenti italiani, il consumo di frutta, verdura e cereali integrali è in calo, mentre aumentano i cibi pronti e ultraprocessati. A lanciare l’allarme è la Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), che durante il 45° Congresso nazionale a Salerno ha presentato una nuova versione della piramide alimentare.
Un aggiornamento pensato per parlare il linguaggio delle nuove generazioni e restituire centralità a uno stile di vita che ha dimostrato di prevenire numerose malattie croniche.
L’urgenza del cambiamento: un’emergenza nutrizionale giovanile
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La presidente della SINU, Anna Tagliabue, lo ha detto chiaramente: nonostante i ben noti benefici della dieta mediterranea – tra cui la riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, diabete, cancro e patologie neurodegenerative – l’adesione tra i giovani sta crollando.
I numeri sono allarmanti: il 9% dei bambini e ragazzi non consuma mai verdura, il 7% non mangia frutta, uno su quattro ignora i cereali integrali, mentre quasi uno su due eccede con la carne (oltre tre porzioni a settimana). Anche latte e derivati sono spesso assenti, aumentando il rischio di carenze nutrizionali.
Più verdure e cereali, meno carne e sale: cosa cambia nella nuova piramide
Il nuovo schema alimentare dà ancora più spazio ai pilastri vegetali della dieta mediterranea: frutta, verdura, legumi, cereali integrali e olio extravergine d’oliva. Questi alimenti, ricchi di nutrienti e antiossidanti, costituiscono la base della piramide. Al contrario, viene raccomandata una riduzione significativa del consumo di carni rosse e lavorate, zuccheri aggiunti, sale e alcol. L’obiettivo è duplice: tutelare la salute e rendere la dieta anche più sostenibile dal punto di vista ambientale.
Come sottolinea la SINU, la nuova piramide vuole essere “uno strumento pratico e lungimirante per orientare le scelte alimentari del presente e del futuro”, capace di coniugare benessere individuale, rispetto delle tradizioni e sostenibilità ecologica.
Perché i giovani si allontanano dalla dieta mediterranea?
La SINU ha anche analizzato le cause dell’abbandono. Dopo i 12 anni, l’adesione ai principi mediterranei cala drasticamente. Tra i fattori protettivi si segnalano: fare attività fisica, dormire a sufficienza, fare colazione, mangiare in famiglia e pranzare a scuola. Importante anche il ruolo della famiglia: il livello di istruzione dei genitori, il loro coinvolgimento nella cucina e nella spesa alimentare influenzano fortemente le abitudini dei figli.
Al contrario, tra i principali ostacoli emergono il sovrappeso e l’obesità, la delega della preparazione dei pasti ad altri, e la convinzione che cucinare piatti sani richieda troppo tempo.
Cos’è la piramide alimentare?
La piramide alimentare è uno strumento visivo ideato per guidare le persone verso scelte nutrizionali equilibrate. La sua struttura a livelli indica con immediatezza la frequenza con cui determinati gruppi alimentari dovrebbero essere consumati. Alla base si trovano gli alimenti da assumere quotidianamente e in abbondanza, mentre al vertice quelli da limitare. Nella versione aggiornata proposta dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), la base è occupata da alimenti di origine vegetale come frutta, verdura, legumi, cereali integrali e olio extravergine di oliva, fondamentali per l’apporto di fibre, vitamine e grassi buoni. In cima alla piramide, invece, si collocano zuccheri aggiunti, sale e carni rosse o lavorate, il cui consumo dovrebbe essere occasionale. Questa impostazione riflette una visione della nutrizione non solo attenta alla salute, ma anche alla sostenibilità ambientale.
Che cos’è la dieta mediterranea?
La dieta mediterranea, da cui deriva la piramide, è molto più di un elenco di cibi. Si tratta di uno stile di vita riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
La dieta mediterranea è caratterizzata da un’elevata varietà di alimenti vegetali. A questi si aggiunge un uso moderato di proteine animali (preferibilmente pesce e latticini), la valorizzazione della convivialità e dell’attività fisica. La dieta mediterranea ha dimostrato negli anni la sua efficacia nella prevenzione delle malattie croniche e nella promozione della longevità.
Nonostante questi benefici, oggi si osserva una preoccupante perdita di aderenza, soprattutto tra i giovani, a favore di modelli alimentari occidentali più ricchi di prodotti trasformati.
La nuova piramide alimentare intende dunque recuperare e rilanciare i valori alla base di questo modello nutrizionale. Adattandoli così alle esigenze e ai linguaggi delle nuove generazioni.