Nichel: cos’è e danni alla salute

Tutti conosciamo il nichel, un metallo presente in moltissimi prodotti di uso comune, dai cosmetici alla bigiotteria. In questa guida vediamo nel dettaglio cos’è, dove si trova, dove viene usato e quali son le sue caratteristiche. Ci occupiamo poi di capire che effetti ha sulla salute, quali sono le principali vie d’esposizione e quali sono le categorie di lavoratori a rischio. Quali sono le malattie professionali correlate e quali sono i diritti dei lavoratori esposti al nichel?

Certamente, ecco la versione riscritta del testo sul nichel in forma discorsiva, fluida e senza elenchi puntati, pensata per un manuale rivolto a un pubblico adulto non esperto.

Il nichel: che cos’è?

Che cos’è il nichel? Il nichel è un metallo grigio-argenteo, duro e resistente, appartenente al gruppo dei metalli di transizione. È molto presente in natura, dove si trova legato ad altri elementi chimici all’interno di minerali come la pentlandite e la garnierite.

Per le sue proprietà fisiche e chimiche, è diventato una sostanza preziosa in numerosi settori produttivi, ma il suo utilizzo su larga scala ha fatto emergere anche i rischi che può comportare per la salute, soprattutto per chi vi è esposto sul luogo di lavoro.

Dove si trova il nichel e come viene impiegato?

Il nichel si utilizza principalmente nell’industria metallurgica, in particolare per la produzione di acciaio inossidabile e leghe metalliche che devono resistere alla corrosione. È fondamentale anche nella fabbricazione di superleghe impiegate nel settore aerospaziale.

Molto diffuso è anche l’uso del nichel per rivestire altri metalli, grazie alla sua capacità di proteggerli dalla ruggine e di conferire loro un aspetto brillante. Altre applicazioni importanti riguardano la produzione di batterie ricaricabili, come quelle al nichel-cadmio o al nichel-idruro metallico, e l’impiego in oggetti di uso comune come monete, gioielli, cerniere, occhiali e bottoni.

Inoltre, il nichel è presente in pigmenti colorati e viene utilizzato come catalizzatore in alcuni processi chimici. Anche se la sua presenza nell’ambiente è naturale, le attività industriali possono aumentare la concentrazione di nichel nel suolo, nell’aria e nelle acque, causando un’esposizione indiretta per tutta la popolazione.

Come si entra in contatto con il nichel e quali sono i rischi

Le persone possono entrare in contatto con il nichel in diversi modi. Una delle vie principali di esposizione è l’inalazione di fumi o polveri contenenti questo metallo, una situazione che riguarda soprattutto i lavoratori dell’industria metalmeccanica, galvanica e chimica. Anche il contatto diretto con oggetti contenenti nichel può provocare problemi, specialmente nelle persone sensibili, mentre l’ingestione avviene più raramente, ma può comunque verificarsi attraverso alimenti contaminati o mani sporche.

Dopo essere stato ingerito solo una frazione del nichel (circa il 20-25%) viene assorbita dall’intestino, mentre il rimanente viene espulso attraverso le feci. La quota che entra nel circolo sanguigno è eliminata principalmente attraverso le urine.

Esposizione al nichel e danni alla salute nel dettaglio

L’assunzione di elevate quantità o dei suoi composti può causare avvelenamento con conseguenti disturbi gastrointestinali come vomito, nausea, mal di testa e, nei casi più gravi, emorragia gastrica.

Esposizioni prolungate a basse dosi nei mammiferi hanno effetti sul sistema riproduttivo, e per prevenirli, l’EFSA ha stabilito una Dose giornaliera accettabile di 13 µg/kg di peso corporeo al giorno nel 2020.

Nei lavoratori esposti a dosi elevate tramite inalazione, sono stati osservati effetti sulla pelle, sui reni e bronchiti croniche, ridotta funzionalità polmonare e, in alcuni casi, tumori ai polmoni e ai seni nasali.

Attualmente, non vi sono indicazioni che i bambini siano più vulnerabili agli effetti del nichel rispetto agli adulti, anche se l’esposizione cronica attraverso la dieta è stimata essere più elevata nei bambini.

Gli effetti acuti descritti dopo avvelenamento sono a carico del tratto gastrointestinale (vomito, crampi, diarrea) e sintomi neurologici (capogiro, mal di testa e affaticamento).

Nei lavoratori fortemente esposti a composti di nichel, si è osservata anche una maggiore incidenza di tumori del polmone e dei seni paranasali. Alcuni composti del nichel sono infatti classificati come cancerogeni per l’uomo dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC).

Allergia al nichel: dermatiti da contatto

Il rischio più comune è rappresentato dall’allergia al nichel, una condizione che colpisce una parte significativa della popolazione e che si manifesta con dermatiti da contatto. La pelle, a seguito del contatto con oggetti contenenti nichel, può reagire con arrossamenti, prurito, vescicole e lesioni localizzate.

Nei casi più gravi, l’esposizione prolungata può causare sintomi respiratori come asma, irritazioni nasali e bronchiti croniche.

La sindrome da allergia sistemica al nichel (SNAS) può manifestarsi in soggetti sensibilizzati, generando sintomi cutanei ed extra-cutanei. Dopo la sensibilizzazione, il contatto successivo, anche attraverso l’ingestione, scatena una reazione allergica con dermatite caratterizzata da arrossamento, prurito e piccole vesciche, solitamente nel punto di contatto.

Sintomi extra-cutanei della SNAS includono problemi gastrointestinali, respiratori, neurologici e generali.

Ruolo del Nichel nella nostra dieta alimentare

L’organismo umano richiede circa 100 microgrammi di nichel al giorno, assunti principalmente attraverso l’alimentazione. Condizioni come sudorazione eccessiva, malassorbimento intestinale o malattie come la cirrosi possono causare carenze, con conseguenti problemi di salute.

Tali carenze possono portare a insufficienza epatica, problemi di crescita, alterazioni del colore della pelle e peggioramento di anemie preesistenti.

Alimenti come cereali, semi, grano saraceno, cioccolato e frutti di mare contengono nichel, con maggiori quantità presenti nei grassi vegetali idrogenati.

Limiti e normative per la presenza di Nichel

La Comunità Europea ha fissato dei limiti di presenza del nichel in acqua e nell’aria. La presenza del nichel nedestinata al consumo umano e nelle acque minerali naturali non deve superare i 20 microgrammi per litro.

Nel 2020 l’autorità europea per la sicurezza alimentare (European Food Safety Authority, EFSA) ha stabilito, per proteggere dagli effetti a lungo termine la popolazione non sensibilizzata al nichel, una dose giornaliera tollerabile di ingestione. La dose è fissata a 13 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo. È stato anche evidenziato che in soggetti già sensibilizzati, una dose di 4,3 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo è in grado di causare una dermatite sistemica da contatto. Per evitare questi rischi l’esposizione dovrebbe essere almeno 30 volte inferiore.

Anche a livello professionale, per proteggere i lavoratori dalla inalazione del nichel e dai suoi conseguenti effetti dannosi sulla salute, sono stati fissati dei limiti di contenuto nell’aria sia per il nichel metallico che per i suoi composti.

Limiti per il nichel nelle acque potabili: quali sono?

Nel 2005, l’OMS ha fissato un limite di 70 µg/L per il nichel nelle acque potabili, basato su reazioni allergiche cutanee in pazienti a digiuno. L’EFSA ha recentemente stabilito un limite di 20 µg Ni/L, considerando il rischio basso per la salute, usando uno standard più conservativo rispetto all’OMS. Anche se in Italia ci sono studi che mostrano livelli di nichel nelle acque potabili generalmente inferiori ai limiti, casi di contaminazione significativa si verificano occasionalmente a causa di materiali inadeguati nella rete idrica domestica.

Malattie professionali da nichel riconosciute dall’INAIL

Nel contesto lavorativo, l’INAIL riconosce diverse patologie causate dall’esposizione professionale al nichel, incluse nella tabella delle malattie professionali. Tra queste, assumono particolare rilevanza i tumori del polmone e dei seni paranasali, che possono insorgere dopo anni di esposizione a composti di nichel solubili o insolubili, soprattutto nella lavorazione di leghe metalliche o nel trattamento galvanico dei metalli.

La dermatite allergica da contatto è un’altra malattia professionale legata al nichel. Può colpire lavoratori di diversi settori, come quelli impiegati nella galvanoplastica, nei saloni di bellezza, nell’industria tessile o nella sanità, dove è frequente il contatto diretto con strumenti e oggetti contenenti nichel.

Secondo le tabelle INAIL, queste patologie rientrano nel gruppo delle malattie causate da metalli e loro composti.

Elenco delle malattie professionali nichel correlate

  • DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO I.1.08. L23.0
  • ASMA BRONCHIALE I.1.08. J45.0
  • TUMORE DEL POLMONE I.1.08. C34
  • TUMORE DELLE CAVITÀ NASALI I.6.11. C30.0
  • TUMORE DEI SENI PARANASALI I.1.08. C31

Tutte queste malattie sono inserite nella lista I dell’INAIL.

I diritti dei lavoratori esposti al nichel

Chi lavora in ambienti dove è presente il nichel ha diritto a una serie di tutele stabilite dalla legge italiana. Il primo dovere del datore di lavoro è quello di valutare accuratamente i rischi derivanti dall’esposizione a questa sostanza, adottando tutte le misure di prevenzione necessarie per proteggere la salute dei lavoratori. Questo significa organizzare adeguatamente gli ambienti di lavoro, fornire dispositivi di protezione individuale, assicurare la formazione del personale e mantenere aggiornate le schede di sicurezza delle sostanze utilizzate.

I lavoratori esposti devono inoltre essere sottoposti a sorveglianza sanitaria periodica, effettuata dal medico competente aziendale. Le visite mediche hanno lo scopo di individuare precocemente eventuali segnali di sensibilizzazione al nichel o problemi respiratori e cutanei che potrebbero essere legati all’attività lavorativa.

Infine, ogni lavoratore ha il diritto di essere informato sulle sostanze con cui entra in contatto. L’informazione e la formazione continua sono strumenti essenziali per prevenire i danni alla salute e per rendere i lavoratori consapevoli dei loro diritti e dei comportamenti corretti da adottare.

Norme per la sicurezza dei lavoratori esposti al nichel

Secondo D.Lgs. 475/92 – Norme UNI i lavoratori devono indossare i seguenti dispostitivi di sicurezza individuale:

  • Filtro P 3: ad alta efficienza per polveri tossiche, nebbie e fumi metallici fino a 50xTLV per proteggere le vie respiratorie.
  • Per la protezione deigli occhi: occhiale di sicurezza, non utilizzare lenti a contatto.
  • Per la protezione della cute: scegliendo tra i DPI disponibili per categoria di sostanze e/o preparati. Scelti sulla base delle proprietà dello stesso quali ad es. idrosolubilità, liposolubilità, corrosività, volatilità ecc.

Tutela dei lavoratori esposti

Nel caso in cui venga diagnosticata una malattia correlata al nichel deve essere riconosciuta come professionale. In questo caso il lavoratore ha diritto a ricevere un indennizzo o rendita da parte dell’INAIL.

Le malattie della lista I danno iritto al riconoscimento di malattia professionale. Per i lavoratori del pubblico impiego non privatizzato non esiste la presunzione legale d’origine della malattia. L’Avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA, si batte per eliminare disuguaglianze tra i sistemi.

Oltre al riconoscimento e allo status di vittime del dovere, i lavoratori hanno diritto al risarcimento integrale dei danni subiti.