Il naloxone, un farmaco salvavita, è fondamentale nella lotta contro l’abuso di oppioidi.

Tra il 2017 e il 2022, uno studio ha mostrato un significativo aumento delle prescrizioni del medicinale per adolescenti, con i pediatri sempre più coinvolti nell’assicurare l’accesso a questo trattamento

Naloxone: un salvavita contro il sovradosaggio da oppioidi

Il naloxone, un antagonista degli oppioidi derivato dalla struttura della morfina, rappresenta una soluzione efficace per invertire rapidamente gli effetti tossici dell’abuso di queste sostanze

Negli ultimi decenni, l’abuso di oppioidi ha raggiunto proporzioni allarmanti, trasformandosi in una crisi sanitaria globale. Utili per il trattamento di dolore acuto e cronico, sono spesso prescritti a pazienti che cercano sollievo da condizioni debilitanti.

Tuttavia, la loro somministrazione non controllata, unita all’accesso illecito a droghe come l’eroina e il fentanil, ha portato a un aumento dei casi di dipendenza e sovradosaggio.

Ad essere maggiormente interessati, i giovani e gli adolescenti.

In questo contesto, il naloxone, un antagonista degli oppioidi derivato dalla struttura della morfina, rappresenta una soluzione efficace per invertire rapidamente gli effetti tossici dell’abuso di queste sostanze. La sua composizione chimica gli consente di legarsi ai recettori nel cervello, bloccando gli effetti sedativi e respiratori.

Somministrato tramite iniezione o spray nasale, è in grado di contrastare la depressione respiratoria.

Parliamo cioè di una delle principali cause di morte in caso di overdose, rendendolo un farmaco fondamentale nelle situazioni di emergenza.

Ebbene, uno studio condotto dal dottor Andrew Terranella e colleghi, basato sui dati dell’IQVIA National Prescription Audit Patient Insights, ha dimostrato che, sebbene l’uso del naloxone tra i giovani sia ancora limitato rispetto agli adulti, si è registrato un aumento significativo nelle prescrizioni.

I dati dello studio

La ricerca, pubblicata su Pediatrics, ha evidenziato che tra il 2017 e il 2022, sono state emesse 59.077 ricette per adolescenti di età compresa tra 10 e 19 anni.

Un incredibile incremento del 669% nel tasso di erogazione, passato da 6,6 a 50,9 ogni 100mila ragazzi. Questo aumento costante sottolinea una crescente consapevolezza della necessità di prevenire i sovradosaggi da oppioidi tra i più giovani.

Particolarmente notevole è il ruolo dei pediatri, i cui interventi nella prescrizione di naloxone sono aumentati drasticamente, con un incremento del 991% nel periodo analizzato. Riguardo alla copertura assicurativa, il 74% delle ricette è stato coperto da assicurazioni commerciali.

Cosa che ha permesso a molte famiglie di accedere al farmaco senza sostenere costi significativi. Tuttavia, è importante notare che il 20% delle prescrizioni ha comportato un costo diretto superiore a 25 dollari, e il 6% ha superato i 75 dollari.

Questi dati evidenziano come, nonostante il crescente accesso al naloxone, persistano delle barriere economiche, specialmente per le famiglie a basso reddito, che potrebbero non riuscire a sostenere anche piccoli costi aggiuntivi.

Il ruolo dei pediatri nella prescrizione del Naloxone

Storicamente, i medici di emergenza e gli specialisti in tossicologia hanno rappresentato la principale fonte di prescrizioni di naloxone.

Tuttavia, negli ultimi anni, i pediatri hanno assunto un ruolo sempre più rilevante.

Essi sono infatti i primi a venire in contatto con gli adolescenti e le loro famiglie.

L’aumento delle prescrizioni del farmaco da parte loro, scaturisce insomma da una maggiore consapevolezza del rischio di sovradosaggio tra i giovani.

Indica altresì la volontà di agire in modo proattivo per prevenire tragedie.

La prescrizione di naloxone si inserisce quindi in un più ampio approccio di “riduzione del danno” che sta guadagnando terreno nella lotta contro l’abuso di oppioidi.

Piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulla prevenzione dell’uso di droghe, questo approccio mira a ridurre le conseguenze negative dell’uso di sostanze, come il sovradosaggio.

Una lunga strada 

Nonostante l’aumento delle prescrizioni, gli autori dello studio sottolineano che l’accesso al naloxone per i giovani rimane ancora basso.

Per ampliare ulteriormente l’accesso, è fondamentale che, non solo i pediatri, ma anche i medici di famiglia e gli specialisti, siano informati sull’importanza della prescrizione per tutti i giovani a rischio.

Occorre altresì che le barriere economiche vengano ridotte.

In ogni caso, le future ricerche dovranno concentrarsi non solo sull’espansione dell’accesso al medicinale, ma anche su strategie educative rivolte ai giovani e alle loro famiglie.

Questo serve ad aumentare la consapevolezza dei rischi legati all’uso di oppioidi e a fornire strumenti efficaci per prevenire il sovradosaggio.

Effetti collaterali 

Il naloxone è generalmente considerato un farmaco sicuro, ma può presentare alcuni effetti collaterali, sebbene rari. In particolare, la sua somministrazione può innescare sintomi di astinenza in persone già dipendenti, con manifestazioni come nausea, vomito, crampi addominali, sudorazione, agitazione e tachicardia. Alcuni pazienti potrebbero anche sperimentare reazioni allergiche, che variano da eruzioni cutanee a difficoltà respiratorie più gravi. In rari casi, il farmaco può causare un aumento della pressione sanguigna o aritmie cardiache. Infine, sono possibili effetti neurologici, come convulsioni o un incremento della sensibilità al dolore.

Fonte

Pediatrics