Morti sul lavoro. ma alcune di queste non si vedono. Il lavoro in sincro dell’avvocato Ezio Bonanni e il dottor. Pasquale Montilla impegnati con l’ONA. Nella lunga battaglia per la consapevolezza sulle vittime di amianto, ancora insufficiente. Il riconoscimento dei diritti e di un domani protetto. Partendo da evoluzione del pensiero e gestione reali. Che vadano di pari passo con il progresso scientifico verso i territori bonificati. Ci sono ancora troppe vittime da amianto, a causa dei terreni ancora non controllati.
E ne pagheranno le conseguenze anche le generazioni successive se non si fa subito qualcosa.
La parte medica
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affidata al dottor Pasquale Montilla spiega “Il Techological Enhanced Natural Occurring Radioactive Materials appartiene all’antropocene. E’ la testimonianza globale dell’intervento umano sull’ambiente. Non rappresenta solo il nucleo patologico di un agglomerato prodotto da un processo di lavorazione di un minerale fosfatico della ex Pertusola di Crotone dal contenuto di metalli tossici cancerogeni e nucleotidi radioattivi altrettanto genotossici per radiolisi ionizzativa per la specie umana. Ma un’industria dismessa carica di modelli di informazioni scientifiche sulle pressioni ambientali e umane esercitate nel tempo.”
Allargando lo sguardo alla società del lavoro
Ogni anno si verificano migliaia di morti avvenute sul luogo di lavoro. Un ambito che dovrebbe proteggere e invece molte volte si rivela fatale. Ma se queste morti restano incolore ci sono delle morti che vanno oltre agli “omicidi” più o meno “volontari” che impattano le nostre emozioni tramite la cronaca nera. Sono infatti tutte quelle persone che oltre a non aver avuto giustizia hanno contribuito ad eliminare o a entrare in confluitto anche con le generazioni successive. La creazione genetica ne è rimasta compromessa e soprattutto le generazioni future si sono ritrovate ad avere un peso molto più importante e a gravare sulla sensibilità di un paese come l’Italia già largamente compromesso in quel senso.
Un lavoro in sincro
E’ questo il delicato caso delle vittime di amianto, argomento di cui, docenti, avvocati, esperti, criminologi, dottori, giornalisti, si sono ritrovati ad affrontare, facendo caso ad un sistema molte volte eccessivamente lacunoso. E venuto da situazioni che colpiscono ogni anno i paesi. Ma lo lasciano tante volte insoluto. Le opere di sensibilizzazione sono dunque svolte proprio nel sacro compito di creare posti di lavoro sicuri, dove gli addetti si limitano Ogni anno in Italia allarmano i morti sul lavoro, ci sono oltre 1.000.000 di incidenti sul lavoro con conseguenze che provocano quasi 25.000 invalidità permanenti e più di 1.200 morti. Ciò equivale a dire che ogni giorno tre persone muoiono sul lavoro.
La Storia di Renato: Dalla Classe Operaia alla Lotta per la Verità
Renato è un uomo che ha vissuto l’Italia del dopoguerra, iniziando a lavorare a soli quattordici anni. È un operaio che affronta ogni giorno il pericolo e la fatica, circondato dalle fiamme di scintille e dalle gigantesche cisterne di petrolio. Un uomo che respira metalli come zinco e piombo, e quasi tutta la tavola periodica di Mendeleev, fino a quando una fibra d’amianto non trova il suo tragico percorso verso il suo torace.
Il libro racconta la storia di Renato, vista attraverso gli occhi del suo figlio, l’autore stesso. Cresciuto tra il calcio di strada davanti all’Ilva di Follonica, simbolo di una realtà industriale ormai abbandonata, e le risse sull’Aurelia, il figlio di Renato vive tra il lavoro fisico del padre e la precarietà dei lavori cognitivi. Nonostante la solida sicurezza che il padre aveva trovato nella fatica quotidiana, il figlio si trova a lottare per un riconoscimento che sembra quasi impossibile: ottenere giustizia per la morte del padre causata dall’amianto. Scopre che è stato concepito proprio nel cuore della tragedia dell’amianto, a Casale Monferrato, città simbolo delle morti causate dalla polvere bianca.
Amianto: la letteratura che sensibilizza
Questa storia struggente viene raccontata mescolando ricordi personali e documenti, riuscendo a trasmettere con grande intensità le emozioni del narratore. La sua voce narrativa è vivida e appassionata, arricchita da espressioni dialettali che donano autenticità e profondità alla storia. Il libro è un esperimento letterario di “oggetto narrativo non identificato”, il primo volume di una trilogia che racconta la vita della working class, e la sua evoluzione.
Intenso il dialogo tra l’autore, Wu Ming 1 e Girolamo De Michele, tutti e tre uniti dalla condizione di “figli della classe operaia” e dalla loro lotta per la conoscenza e la verità. che continuano a mettere in luce altre verità.
L’amianto tocca le corde dell’anima di tutti noi
Un libro sicuramente da recuperare se si vuole conoscere meglio una storia che tocca l’anima di tutti.
“Se uno legge Amianto e non gli arriva la botta, vuol dire che ha la testa sbagliata e ha messo il cuore sotto le scarpe. Vuol dire che i padroni lo hanno lavorato bene”, afferma Wu Ming 1.
“Un testo che suscita dolore, divertimento, pena, riflessione e compartecipazione. Quanti libri moderni riescono a evocare un simile spettro di emozioni? Eppure, queste sensazioni le ho provate tutte leggendo la storia di Alberto Prunetti, condensate magistralmente da uno scrittore vero”, prosegue nella prefazione Valerio Evangelisti.
Lo scrittore Alberto Prunetti si occupava di un argomento sensibile già nel 2014, ma ancora oggi pieno di ostacoli. Che non per questo deve veder sconfitto il proprio impegno, quotidiano nel portare avanti una battaglia che regali a tutti un domani migliore.