Negli ultimi anni la curva dell’epidemia di mesotelioma ha subito un improvviso rialzo. Purtroppo, non si è ancora giunti al picco, che era previsto per il 2020. La situazione, quindi, è destinata a precipitare anziché rialzarsi, da quella che appare già come una drammatica realtà. I dati rilevati dall’ospedale di Alessandria confermano, ancora una volta, come la città di Casale Monferrato sia uno degli epicentri in Italia delle patologie asbesto correlate.
L’uso dell’amianto e l’epidemia di patologie in Italia
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L’amianto è uno spettro che ancora aleggia sulla penisola italiana. Negli anni passati, infatti, questo minerale è stato largamente utilizzato, soprattutto nell’edilizia. Le capacità dell’asbesto – altra definizione di amianto – hanno fatto sì che per molto tempo sia stato preferito ad altri materiali sostitutivi. Elevata resistenza al calore, capacità di isolamento, sono solo alcune delle caratteristiche che contraddistinguono l’amianto. Non solo, questo minerale era di facile reperimento e aveva bassi costi: motivi per i quali è sempre stato appetibile all’industria e all’edilizia che lo hanno utilizzato in larga scala. Non è passato molto tempo prima che venissero rilevati gli effetti cancerogeni per la salute. Eppure, almeno in Italia, si è dovuto attendere fino al 1992 per la messa al bando dell’amianto con la legge n. 257. In alcuni Paesi del mondo ancora oggi l’asbesto è regolarmente utilizzato, senza alcuna restrizione a tutela della salute pubblica.
Considerato quindi il suo ampio utilizzo non c’è da sorprendersi che tutt’oggi le bonifiche non sono ancora giunte al termine. Di conseguenza, continuano ad aumentare i casi di patologie asbesto correlate, oltreché per i lunghi tempi di latenza che intercorrono tra le esposizioni cancerogene e la manifestazione dei primi sintomi. Tra le malattie maggiormente diffuse ci sono senza dubbio il mesotelioma e il tumore del polmone. I dati censiti negli ultimi anni rivelano una vera e propria epidemia di patologie asbesto correlate in tutta la penisola. Ci sono poi, ovviamente, delle zone maggiormente a rischio per la presenza di siti industriali particolarmente contaminati da amianto oppure di cantieri navali e basi arsenalizie della Marina Militare Italiana.
Incremento di diagnosi di mesotelioma: perché?
Tra le patologie maggiormente diffuse e correlate all’esposizione all’asbesto spicca il mesotelioma, conosciuto anche come il tumore dell’amianto. Infatti, questa malattia si definisce monofattoriale, proprio l’unica causa scatenante è l’esposizione alle fibre cancerogene rilasciate da questo minerale. Ma perché proprio adesso che le bonifiche sono in corso ancora contiamo così tanti casi di mesotelioma? La risposta a questo quesito può essere giustificata dai lunghi tempi di latenza che intercorrono tra la prima esposizione ad amianto e l’insorgenza della patologia, che sono stimati intorno ai 40-50 anni. Considerando, quindi, che sono trascorsi appena poco più di 30 anni dalla messa al bando di questo minerale cancerogeno non c’è da sorprendersi che ancora ad oggi la curva dell’epidemia di mesoteliomi non ha ancora raggiunto il picco.
La curva dell’epidemia delle malattie da amianto continua a salire
Le diagnosi continuano ad aumentare. Lo confermano i dati pubblicati dall’ospedale di Alessandria, che ospita anche numerosi cittadini di Casale Monferrato, città particolarmente segnata dalla presenza di amianto nel corso degli anni. Secondo il reparto di oncologia, infatti, sono stati riscontrati nel 2024 già 66 casi in più di quelli registrati nell’anno percedente. Ma se il picco dell’epidemia di patologie asbesto correlate era atteso per il 2020, pare che in realtà non sia ancora giunto il momento. Le diagnosi di mesotelioma e di altre malattie provocate dall’amianto aumenteranno ancora fino a raggiungere l’atteso picco nel 2025, secondo alcuni studi.
L’ONA continua ad assistere i malati di mesotelioma
Comunicare la diagnosi di mesotelioma è un duro compito per i medici ed è ancora più spiacevole per il paziente e per i suoi familiari. Purtroppo, infatti, nonostante la ricerca abbia ampliato nel corso degli anni i trattamenti a cui possono attingere i pazienti, non si può ancora guarire dal mesotelioma. In tal senso, l’aiuto offerto dall’Osservatorio Nazionale Amianto in campo medico, ma soprattutto legale appare fondamentale.
L’associazione guidata dall’Avv. Ezio Bonanni offre a tutte le vittime dell’amianto, ai pazienti affetti da patologie asbesto correlate e ai loro familiari, in caso di decesso, consulenze mediche e legali. In questo modo, si aiutano gli ammalati a ricevere le adeguate terapie per migliorare le loro aspettative di vita. Ma anche ad ottenere i risarcimenti spettanti per legge per le vittime stesse dell’amianto e per i loro familiari. L’impegno dell’ONA continua incessante, puntando anche alla sensibilizzazione attraverso l’organizzazione di convegni e incontri di studio, oltre a conferenze stampa, con la partecipazione anche di esperti in campo medico, oltreché giuridico.