In Italia e in vari altri Paesi del mondo l’amianto è bandito da anni ed è stato necessario avvalersi di materiali sostitutivi. Nel nostro Paese il divieto assoluto di produzione e commercializzazione, importazione compresa, è scattato con la legge 257/1992. Oggi ci sono anche altre leggi sull’amianto, che ne regolano per esempio lo smaltimento e le concentrazioni nei luoghi di lavoro. Fermo restando che è sempre opportuna la bonifica, quando si sa che che in un ambiente è presente l’amianto. Se esso si sfalda, infatti, o è in concentrazioni oltre soglia, è pericoloso.
Da sempre lo sottolinea l’avv. Ezio Bonanni, che con le sue associazioni – ONA (Osservatorio Nazionale Amianto) e Osservatorio Vittime del Dovere – in tutte le sedi, anche istituzionali, preme perché siano eseguite le bonifiche nei luoghi contaminati. In proposito, invita i cittadini a fare segnalazioni anche attraverso l’App Amianto gratuita, dove è possibile anche visualizzare una mappa dei siti in cui ancora oggi è presente la fibra killer.
Perché l’amianto è anche chiamato fibra killer? Il motivo sta nelle gravissime malattie e decessi che provoca, a distanza anche di molti anni dall’esposizione. L’amianto infatti è un potente cancerogeno, come certificato anche dalla IARC nella sua monografia. Si comprende meglio la portata del problema, leggendo il Libro bianco delle morti di amianto in Italia – ed. 2022, scritto proprio dall’avv. Bonanni.
Se ti sei ammalato per causa dell’amianto, o la vittima è un tuo familiare, puoi chiedere una consulenza gratuita al numero verde 800.034.294 oppure compila il form a fine pagina per essere ricontattato.
Materiali sostitutivi dell’amianto: tutti per uno
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Con la messa al bando dell’amianto, ci si è posti il problema di ottenere gli stessi risultati con materiali sostitutivi. Ce ne sono vari, con diversi proprietà e vantaggi, con applicazioni nell’edilizia e nell’industria.
Fino alla proibizione dell’amianto, l’Italia è stata uno dei maggiori produttori mondiali, in particolare della varietà crisotilo. A Balangero, in Piemonte, c’era l’Amiantifera, il principale di estrazione, che riforniva l’Eternit di Casale Monferrato, sempre in Piemonte, in provincia di Alessandria. La fabbrica, aperta dal 1904, è stata il sito produttivo più importante italiano ed ha chiuso i battenti con la legge sull’amianto.
In questo contesto si comprende come l’amianto sia stato presente in moltissimi luoghi e in oltre 3.000 prodotti di largo consumo, come ad esempio asciugacapelli, ferri da stiro, forni, cosmetici; oltre che nei mezzi di trasporto e, come detto, tra i principali materiali da costruzione e isolanti in edifici pubblici e privati. Ancora oggi infatti abbiamo 40 milioni di tonnellate di amianto sparse sul territorio in migliaia di siti e micrositi. L’amianto è servito in scuole, ospedali, abitazioni, caserme, stazioni, etc.
La scelta di materiali sostitutivi non è stata cosa semplice. Non esiste infatti un altro materiale con tutte le caratteristiche dell’amianto. E’ stato necessario, quindi, combinare più materiali che, in sinergia tra loro, sono stati in grado di raggiungere i risultati sperati. Oggi i principali materiali sostitutivi dell’amianto sono:
- lana di roccia
- lana di vetro; filamenti di vetro
- lana di scoria
- fibre artificiali (polipropilene e polistirene/polistirolo)
- fibre naturali (cellulosiche).
A regolare l’uso dei materiali sostitutivi dell’amianto, in Italia ci sono la Circolare 25 novembre 1991, n. 23 sugli “Usi delle fibre di vetro isolanti – Problematiche igienicosanitarie – Istruzioni per il corretto impiego“; e il Decreto Ministeriale del 12/02/1997 sui “Criteri per l’omologazione dei prodotti sostitutivi dell’amianto“.
Omologazione dei materiali sostitutivi dell’amianto
I materiali sostitutivi dell’amianto devono avere alcuni requisiti da soddisfare integralmente per risultare omologati. Innanzitutto devono essere del tutto esenti da amianto e tale condizione si verifica mediante tecniche di microscopia elettronica analitica.
Poi, i materiali con abito fibroso (lunghezza/diametro X 3) devono avere come caratteristiche: 1) diametro geometrico medio X 3 micron e contenuto di fibre con diametro medio minore di 3 micron (meno del 20% sul totale delle fibre); 2) non contenere fibre che, indipendentemente dal diametro, si fratturino in parallelo e longitudinalmente; e qualora si manifesti quest’ultima condizione, devono essere considerati innocui dalla Commissione consultiva tossicologica nazionale (C.C.T.N.) ovvero, essere classificati dalla stessa Commissione in categorie diverse dalla 1 e dalla 2; o classificati dalla IARC in categorie diverse dalla 1 e dalla 2a. Come terza condizione, “qualora la fibra polimerica sia destinata alla fabbricazione di prodotti che vengono a contatto con alimenti, farmaci e simili il monomero presente in forma libera deve invece soddisfare i limiti stabiliti dal DM 26 aprile 1993, n. 220“.
Inoltre, sempre in base al DM del ’97, “non devono contenere in concentrazione totale X 0,1% sostanze elencate nell’allegato I al D.M. 16 febbraio 1993 e successive modificazioni che siano classificate “cancerogene di categoria 1 o 2 e siano etichettate almeno come Tossica T” con la frase di rischio R45 “Puo’ provocare il cancro” o con la frase di rischio R49 “Può provocare il cancro in seguito ad inalazione”, ovvero classificate dalla Commissione consultiva tossicologica nazionale (CCTN) nella categoria 1 o nella categoria 2, ovvero classificate dall’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) nel gruppo 1 o nel gruppo 2a“.
Infine, i materiali sostitutivi dell’amianto non devono costituire rifiuti classificabili come tossici e nocivi.
Materiali sostitutivi: lana di roccia, di vetro e scoria
La lana di roccia si ottiene dalla fusione di pietre come il diabase, il basalto e la dolomite. E’ un efficace isolante termico per pareti, ma può essere impiegata anche per la coibentazione di navi e nell’idroponica (come componente della base per la coltivazione senza suolo).
La lana di vetro si ottiene invece dalla fusione di una miscela di vetro riciclato, sabbia (silice), calcare, carbonato di sodio e boro. Si usa soprattutto in edilizia, per gli isolamenti e per gli impianti di aerazione. Molto utile ed efficace per isolare un edificio sia dal caldo che dal freddo, minimizzando il fabbisogno energetico. Si usa anche come silenziatore per veicoli a motore endotermico. I filamenti di vetro hanno inoltre un’alta resistenza agli urti e agli strappi, sono di natura ignifuga e antipolvere.
La lana di scoria è una fibra di tipo inorganico che si ottiene dalle scorie industriali. Proviene da altoforni, scorie di fosforo e da ceneri volanti, e si ottiene con la rifusione e la fibrosi. Si utilizza per produrre materiali quali cartone, tubo, feltro, nastro e carta; ma anche prodotti isolanti termici ed acustici, materiali resistenti agli urti, per rivestimenti di pavimenti e per giunzioni; per attrezzature industriali, condutture e forni. Impiegata anche come isolante termico, per materiali elettrici e come materiale antifiamma per imbarcazioni; nonché per la produzione articoli di plastica con la tecnica dello stampaggio.
Materiali sostitutivi: fibre artificiali e fibre naturali
Tra i materiali alternativi all’amianto troviamo anche fibre artificiali e fibre naturali (cellulosiche).
Per quanto riguarda le prime, si segnalano il polipropilene (pp) e il polistirene (ps; polistirolo). Si tratta di due polimeri che in genere si usano per la produzione di materiali di consumo in plastica e sono simili in molte applicazioni, ma con alcune differenze intrinseche.
Il polipropilene è un polimero termoplastico molto duro e resistente al calore, ma anche flessibile e resistente a molti prodotti chimici, acidi e alcali. Si usa infatti per produrre forniture di laboratorio in plastica (flaconi, bicchieri, bottiglie, contenitori per campioni e provette). Può inoltre essere riutilizzabile. Ed è questa la differenza principale con il polistirene, che invece è spesso monouso.
Il polistirene è un polimero costituito dal monomero stirene, un idrocarburo liquido a base di petrolio. Il polistirolo si usa in materiali di imballaggio e parti di alloggiamenti di computer; ma anche per realizzare utensili da cucina, giocattoli, bicchieri usa e getta, etc. È una plastica molto usata perché economico ed anche ecologica, visto che può essere riciclata.
Per quanto riguarda le fibre naturali, invece, recenti studi sulla cellulosa hanno mostrato come la fibra di cellulosa, possa rappresentare uno dei migliori sostituti per l’isolamento termico con costi ridotti anche del 30% all’anno; il che la rende perfetta per un uso all’interno delle abitazioni civili. Il suo utilizzo ha inoltre come vantaggio quello di ridurre al minimo i danni da incendio. Ciò si deve alla compattezza del materiale di cui si compone, perché la cellulosa contiene una quantità di ossigeno irrilevante e quindi comporta il minimo rischio di combustione. La fibra di cellulosa è composta da cotone, lino o carta sminuzzata, pasta di legno; viene trattata chimicamente al fine di ridurre l’umidità e aumentare la resistenza termica.
Altri materiali possibili sostituti dell’amianto
La schiuma di poliuretano, che basa la sua composizione sull’acqua, è efficace per isolare e sigillare ed è economica. Spesso si trova nei materassi.
Il tessuto di silice amorfa è un materiale di alta qualità, utilizzato come isolante in cantieri navali, industrie elettriche e aerospaziali, ma non adatto alle civili abitazioni perché contiene fibra di vetro. Le sue fibre comunque non marciscono e non bruciano.
La farina di plastica termoindurente, composta da un mix di fibre di legno e leganti (es. uovo o gelatina), e si usa dopo essere stata indurita, macinata finemente e modellata. E’ indicata per l’isolamento termico e acustico.
Prevenzione, il vero alleato per la salute umana
Come per ogni aspetto della salute, la prevenzione dei rischi aiuta a non ammalarsi. Essa consiste nella corretta informazione delle persone, e nel metterle in condizione di conoscere quali sono quali sono i rischi, se ne corrono, e come evitarli. Ed eventualmente, se già corsi, controllarsi per evitare o scoprire per tempo l’insorgenza di una malattia.
Funziona così anche per l’amianto. In questa pagina parliamo infatti anche di amianto e rischi connessi alle sue fibre minuscole, disperse nell’aria o nell’acqua potabile. Fondamentale è infatti la prevenzione, attraverso l’informazione ma soprattutto con le bonifiche dei luoghi contaminati. Ed in seconda istanza, attuando una sorveglianza sanitaria. I rischi collegati all’esposizione ad asbesto infatti sono molto alti: si possono subire malattie oncologiche ma anche non oncologiche. Le cure spesso sono poco efficaci ed anche una diagnosi precoce, nei rari casi in cui si ottiene, è di scarso aiuto.
Le malattie oncologiche consistono in gravissimi tumori come il mesotelioma e il cancro al polmone, mentre quelle non oncologiche in malattie come l’asbestosi. E poi ci sono numerose altre patologie che possono essere considerate asbesto-correlate.
Consulenza gratuita tecnica e medico-legale per amianto
Se tu oppure un tuo familiare vi siete ammalati per causa dell’esposizione alle fibre di amianto, potete chiedere aiuto alle associazioni Osservatorio Vittime del Dovere e Ona. Esse offrono infatti consulenza tecnica e medico-legale gratuita, ed assistenza legale quando necessario.
La consulenza è in forma scritta e personalizzata. Per ottenerla basta chiamare il numero verde 800.034.294 oppure, se si vuole essere ricontattati, è sufficiente compila il formulario con i propri dati.